martedì 31 gennaio 2017

Snapshots #22.

Snapshots è una rubrica di recap mensile.
Salve lettori!
Anche gennaio è arrivato alla fine (di già?!, io non ho ancora finito di pensare a dicembre!) ed è tempo di recap mensile. E' stato un mese strano, a tratti frenetico e a tratti talmente calmo da sembrare irreale. Ho fatto molte cose, ma moltissime altre restano da fare; ho pensato tanto e ho iniziato a scrivere, su carta, con la penna, non su un pc; ho messo insieme idee e buoni propositi e ho capito che è arrivato il momento di fare delle scelte che agli occhi di molti saranno impopolari, ma che spero mi faranno stare bene.
Vi ho già aggiornati sulla mia quotidianità in due post della serie Random Updates che trovate qui, se ve li siete persi, perciò non mi dilungo oltre e passo direttamente ai preferiti di gennaio (anche perché ho poco tempo per scrivere questo post e non posso permettermi fronzoli...maledetto tempo che passa come un fulmine!).

Un libro.

Il libro del mese non poteva che essere I fratelli Karamazov di Dostoevskij. L'ho iniziato durante gli ultimi giorni del 2016 e oggi, quattro settimane e 700 pagine dopo, a poco meno di 350 pagine dall'ultima parola di questo capolavoro, posso dire di essermene innamorata. Anzi!, vi dirò di più: anche se non l'ho ancora finito, pensare che poco più di trecento pagine mi separano dalla conclusione, mi fa sentire un po' orfana. E questo, cari lettori, è sinonimo di innamoramento letterario di grado infinito.
Non so se lo avete mai letto, ma secondo me merita. Si tratta di più di 1000 pagine di arte dello scrivere, di narrativa e di parole allo stato puro.
Un lettore non può non avere un libro come questo nella propria libreria. E' un must.

Una copertina.

Moltissime blogger che seguo su Instagram hanno spammato questo libro all'inverosimile, postando foto, estratti o mostrandolo nelle stories
Allora io dico. Già la copertina di per sè è meravigliosa, ma poi l'idea di avere un libro che ti accompagna per un anno intero, beh, è bellissima, romantica e sognante.
Questo libro è balzato in un sol colpo in cima alla mia wish list (peraltro già lunghissima, ormai credo sia arrivata nell'ordine dei chilometri). Ditemi che lo avevate visto anche voi, che come me ve ne eravate innamorati e che lo volete tantissimo. Questo mi consolerebbe non poco...

Una canzone.

Non seguo molto le mode, ma stavolta devo confessarvi che mi è entrata in testa una canzone molto recente e di un cantante molto famoso. Non dico altro, ve la lascio qui e, beh!, se piace anche a voi battete un colpo (virtuale ovviamente!).


Un film.

Ho visto, anzi recuperato dato che si tratta di film non appena usciti, alcuni film questo mese, ma quello che mi è piaicuto di più è stato Belle e Sebastien di Nicolas Vanier. Si tratta di un film del 2013 che racconta le avventure di un bambino, Sebastien appunto, e del suo fedele cane Belle. 
Nella sua semplicità e naturalezza l'ho trovato quasi commovente. I paesaggi poi lasciano col fiato sospeso e non possono non incantare.
E poi io, da piccola, guardavo sempre il cartone animato di Belle e Sebatien, quindi vedere oggi un film che ha come filo conduttore lo stesso del cartone animato, seppur diverso sotto molti aspetti, non ha potuto che suscitare in me tenerezza.

Un articolo.

Per sopperire al fatto che questo mese non ho nessun booktuber da proporvi (visto che ormai YouTube è per me un miraggio non avendo tempo), vi suggerisco la lettura di due articolo.
Il primo l'ho scritto io per Parte del Discorso e si intitola Pensieri in viaggio: riflessione di una mente pendolare. Ci terrei a sapere cosa ne pensate, soprattutto perché è un articolo che parla di me, non degli altri, è molto autobiografico e personale. Insomma, vi svelo un pezzettino del mio cuore e spero possiate farne buon uso.
Il secondo è un articolo di interesse più tecnico per blogger e scrittori e l'ho scovato sul blog Pennamontata che ho scoperto davvero da pochissimo. L'articolo si intitola Scrivere per il web. Consigli per superare gli ostacoli e, nonostante io non sia affatto d'accordo in toto con la tesi di chi lo scrive, credo dia comunque buoni spunti di riflessione per migliorare.


Bene!, anche i preferiti di questo mese finsicono qui. Io aspetto di conoscere i vostri, se avrete voglia di condividerli con me. Vi rignrazio per il sostegno che mi date ogni volta qui sul blog e in pagina. Alla prossima!

martedì 24 gennaio 2017

Random Updates #5.

Rubrica a cadenza casuale per aggiornamenti a caso.

Non avevo un pomeriggio infrasettimanale libero da settimane. Non so se sia colpa dell'influenza che ha costretto a casa i miei allievi, non so se sia colpa di qualcos'altro, ma quel che so è che oggi è martedì e io ho un intero pomeriggio tutto per me - che sprecherò guardando video su YouTube e sfogliando gallerie Instagram, ma sempre di pomeriggio libero si tratta.

Cose da fare ne avrei a bizzeffe, ma visto le corse che faccio ogni singolo giorno, mi piace godermi anche i momenti di pausa. Ho messo su il bollitore, mi faccio un po' di tè e scrivo questo post di aggiornamento - siete virtualmente tutti invitati a prendere un tè con me, ma i biscotti metteteceli voi!, io devo cercare di smettere di mangiare dolci che Natale ormai è passato e la Befana pure.

Immagine presa su Pixabay.
La cosa più bella che mi è successa nelle ultime settimane è questa: ho iniziato a scrivere. - Eh beh!- direte voi. - Sono due anni che scrivi in questo blog!-
Vero!, ma io intendo proprio scrivere-scrivere, su carta, usando una penna e tutto. Niente di serio, si intende! Non mi sono mica messa a scrivere un romanzo o cose del genere, ho soltanto iniziato a scrivere anche su carta articoli particolarmente belli che mi escono per Parte del discorso (lo sapete vero che collaboro con questo sito!? Se non lo conoscete fateci un salto), riflessioni personali oppure brani tratti dai libri in lettura che mi colpiscono particolarmente - non brevi citazioni, proprio brani nella loro interezza. Ci pensavo da un po', ma non era mai scattata quella molla per farlo, ora, non so perché, mi è saltato il pirlo di farlo ed eccomi pronta per questa nuova avventura.

Credo che l'input per fare questo me lo abbia dato il buon vecchio Dostoevskij. Leggere I fratelli Karamazov si sta rivelando un'esperienza quasi mistica - e sono solo a metà, quindi figuratevi cosa accadrà ancora - e molto interessante. Io non so se voi avete letto o meno questo romanzo, ma io ve lo consiglio. Io so solo che mi ha messo in uno stato rilassato e al tempo stesso lontano da tutto. Leggo Dostoevskij e mi sento in un'altra galassia, lontana anni luce dai pensieri e dai problemi. Se non è magia questa, non so cosa sia la magia.

Per quanto riguarda tutto il resto, procede tutto a gonfie vele. Il servizio civile continua ad essere una bella esperienza - anche se il mio referente mi ha tamponato la macchina mentre era placidamente parcheggiata, ma questa è un'altra storia! Ieri ho preso parte alla mia prima formazione generale a scelta. Ho seguito un corso sulla resilienza e, devo ammetterlo!, è stato estremamente interessante ed illuminante. Sono emerse in me alcune domande e altrettante risposte che mi tenevo dentro da tempo, ma che avevano davvero bisogno di uscire fuori. Se non mi serviranno per trovare lavoro, sicuramente gli insegnamenti che mi sono portata a casa ieri mi aiuteranno nel migliorare la mia vita, sotto molti punti di vista. Ovviamente non basterà uno schiocco di dita, dovrò lavorarci un po', ma credo di aver acquisito un pizzico di ottimismo ieri, quella spinta che forse mi mancava per iniziare a percorrere nuove strade e porre i primi mattoni dove ancora non avevo pensato di progettare. Ci vorrà tempo, ma se riuscirò in quello che mi frulla in testa ve lo racconterò sicuramente.

E voi cosa mi raccontate? Cosa state leggendo in questo periodo? Vi sono successe cose nuove, belle o brutte? Raccontatemi che sono curiosa! Alla prossima.

domenica 22 gennaio 2017

Pills of Books. #16

Pills of Books è una rubrica domenicale nella quale vi regalo e mi regalo una breve citazione tratta dal libro in lettura seguita da un brevissimo commento.

L'amore astratto brama gesta immediate, edificanti perché tutti lo notino. Si giunge effettivamente anche al punto di sacrificare la vita purché non vada troppo per le lunghe e si concluda al più presto, come sulla scena, così che tutti vedano e plaudano. L'amore attivo è fatica e perseveranza. (Libro secondo)

Si ha voglia di vivere, e io vivo, anche a dispetto della logica. Posso magari non credere nell'ordine delle cose, ma le foglioline vischiose che spuntano a primavera mi sono care, mi è caro il cielo azzurro e mi sono care certe persone, che a volte – lo crederesti? – non si sa neppure perché si amino, e mi sono care certe conquiste umane, nelle quali, forse, ho smesso di credere da un pezzo. (Libro quinto)
Il segreto dell'esistenza umana non sta solo nel vivere, ma in ciò per cui si vive. Senza sapere con certezza per che cosa vive, l'uomo non accetterà di vivere e si sopprimerà pur di non restare sulla Terra, se anche intorno a lui non vi fossero che pani. (Libro quinto)
- I fratelli Karamazov, Fedor Dostoevskij


Come sa bene chi mi segue in pagina, ho iniziato da un mesetto la lettura di I fratelli Karamazov di Dostoevskij. Zio Fedor è una vecchia conoscenza che ho sempre apprezzato molto, soprattutto per i suoi romanzi più brevi. Avevo avuto un approccio con i suoi romanzi ciccioni alle superiori, ma era andata malissimo. Adesso, a quasi ventotto anni, mi sono buttata nella lettura di questo corposo romanzo e, capirete anche voi dall'elevato numero di citazioni che condivido, che mi sta piacendo moltissimo! 
In un mese sono arrivata quasi a metà. Il romanzo è impegnativo e mette alla prova il mio cervello e le mie diottrie (è scritto fitto fitto e piccolino). Mi ci vorrà ancora un mesetto per finirlo, credo, ma sono sicura che ne sarà valsa la pena di leggere questo romanzo e impiegarci così tanto tempo.
Non vi dico altro perché, quando lo avrò terminato, sono sicura vi proporrò una recensione super corposa e, spero!, completa.
Voi lo avete letto? Vi è piaciuto? Niente spoiler mi raccomando!, e alla prossima!

giovedì 12 gennaio 2017

Random Updates #4.

Rubrica a cadenza casuale per aggiornamenti a caso.
Salve lettori!
Sono un paio di giorni che ci penso e finalmente mi sono decisa a scrivere questo nuovo post. Lo sapete, la cadenza di questi post è casuale quanto il fiume di parole che sto per scrivere. Lo scopo di questo genere di articoli-fiume è quello di raccontarvi cosa mi sta succedendo ultimamente; insomma, si trattta di una specie di segnale di fumo virtuale per dirvi "Ehi!, sono qui e sono ancora viva!".

Ultimamente posto pochissimo, sia in pagina sia qui sul blog. L'assenza in pagina è principalmente dovuta alle tempistiche della mia vita attuale. Sto al computer una media di sei-sette ore al giorno, creando progettini di grafica e inventandomi modi per promuovere cose improbabili più di un bradipo che balla la hula, quindi più che qualche post sporadico nel corso della giornata non arrivo a fare, anche perché mi sembra davvero brutto mettermi a farmi candidamente i fattacci miei (sono pur sempre solo al terzo mese di servizio civile!, un po' di contegno ci vuole!). L'assenza sul blog invece è dovuta sì alle tempistiche di cui sopra, ma anche e soprattutto al fatto che sto leggendo I fratelli Karamazov di Fedor Dostoevskij, un mattone di più di mille pagine che mi tiene incollata alle sue pagine da quasi tre settimane e che mi farà compagnia per molte altre. Capirete da soli che avendo un libro così per compagno, recensioni per il momento sul blog non potranno essercene. Per quanto riguarda tutti gli altri generi di post, beh, non mi voglio dare scadenze, verranno quando avranno da venire.
Perciò scusatemi se mi sentite poco su Facebook o qui sul blog, ma ci sono e se volete potete scrivermi e sarò felicissima di rispondervi.

Il servizio civile procede bene e sono contenta. L'ultimo mese, complici le varie feste e festicciole, è stato abbastanza monotono poiché quasi tutti erano in ferie, ma ora piano piano le cose si stanno risvegliando dal torpore post-abbuffate e presto si tornerà a pieno regime. Prima di Natale ho creato un sito in una settimana (da zero praticamente!) e la prossima ne inizierò uno nuovo in collaborazione con un altro ragazzo. Queste due esperienze mi daranno modo nei prossimi mesi di creare anche il sito ufficiale della "mia" pro loco che esiste già nella mia mente, ma che ancora deve prendere forma e sostanza.
Mano a mano che i giorni passano, mi sento sempre più a mio agio nei panni della social media manager, creatrice di contenuti web e articoli, nonché di grafica a livello post-base. Sono tutti ambiti che mi interessano da sempre e, nonostante io non abbia fatto studi nel settore, vedo che i miei responsabili e le persone sono soddisfatti del mio lavoro, quindi qualcosina so farla pure io!

Sempre per la serie: motiviamoci!, vi lascio con questa piccola riflessione che ho maturato recentemente.
Il coraggio di ammettere la sconfitta vale molto di più del coraggio di perseverare. Essere come ci vogliono gli altri non è sinonimo di felicità. Forse, a volte, è meglio fermarsi ed essere felici per se stessi. (Riflessione personale delle otto di mattina, su una corriera piena che va verso Trento, con il cielo grigio fuori e mille pensieri in testa)
Per ora ve la lascio qui e la tengo come monito per me. Magari tra qualche mese e dopo alcuni post di aggiornamento a caso, potrò dirvi qualcosa di più e affermare qualcosa che per ora mi frulla soltanto in testa!

E voi cosa mi raccontate? Avete delle novità? Cosa state leggendo in questo periodo? Raccontatemi un pochino che sono molto curiosa. Alla prossima!

sabato 7 gennaio 2017

La guerra dimenticata, Giuseppe Russo.

Titolo: La guerra dimenticata.
Autore: Giuseppe Russo.
Casa Editrice: Photocity.
Pagine: 398.

Trama: Terminato il fasullo periodo di pace seguito alla Grande Guerra, nel `39 la Germania riprese la via oscura del conflitto bellico per imporsi in Europa. L`Italia, affascinata dal nuovo potente alleato nazista, e persuasa dalla politica di potenza del regime fascista, azzardava sciaguratamente l`ingresso in guerra il 10 giugno del 1940. La realtà dei fatti, però, smentì ben presto le rosee previsioni del Duce, e il Bel Paese, custode di un inestimabile patrimonio culturale, fu investito dalla tragedia della Seconda Guerra Mondiale. La Campania, diventata strategico trampolino di lancio verso il Mediterraneo, oltre ai terribili bombardamenti angloamericani, subì anche i pesanti danni umani e culturali dovuti agli scontri sul campo, alle ritorsioni naziste, e alla lunga occupazione alleata. Sul suo territorio, quindi, si combatté una delle più lunghe e onerose battaglie della guerra, quella per la sopravvivenza della memoria storica del sud Italia.


Come già vi avevo raccontato recensendo il primo volume della trilogia di Giuseppe Russo, non sono mai stata un asso in storia. Ho sempre fatto fatica a mettere insieme date, luoghi e personaggi. Nonostante la passione sfrenata di mio padre per la storia, non sono mai riuscita a farmela piacere. Capirete quindi che leggere di storia per me non è affatto facile, tendo ad annoiarmi facilmente e ad abbandonare il volume. Anche stavolta, come la prima, con il libro di Giuseppe Russo non è stato così. Certo!, non è stato facile leggerlo, ma non mi sono sentita pressata dal peso dell'argomento e la lettura è stata piacevole.

Infatti, la grande dote dell'autore è quella di raccontare la storia e la sua terra in modo così semplice e familiare, nonostante la precisione e la tecnicità dovute, che nessuno si sente a disagio con questo volume. Punti a favore di questo secondo volume della trilogia sono sicuramente la maggior cura del libro stesso e la presenza di più testimonianze, foto e interventi. Il lavoro di ricerca prosegue quindi a velocità spedita verso un maggior coinvolgimento del lettore e una ricerca sempre più approfondita nella storia e nella cultura del sud Italia. Il volume regala una visione più ampia rispetto al primo poiché l'autore esce dai confini campani per descrivere un contesto più ampio che diventerà sicuramente nazionale nel terzo volume. Questo permette a tutti i lettori di riconoscere qualcosa di familiare e noto nel libro e di appassionarsi maggiormente alla narrazione.

Io non lo so se siete appassionati di storia o se, come me, avete sempre preferito programmare un'interrogazione piuttosto che affidarvi al caso, ma io una possibilità alla trilogia di Giuseppe Russo la darei. Lo stile è perfetto anche per chi non è un appassionato e il volume è di facile consultazione e lettura. E poi, parliamoci chiaro!, qui non si tratta di un manuale o del classico resoconto storico, qui si parla di quello di cui nessun altro parla mai: la cultura, l'architettura, il patrimonio di una terra che, come tante altre, fu dilaniata dalla guerra, ma che si porta nel cuore quello che è stato e non è più. Provate!, e poi fatemi sapere come è andata. Secondo me non resterete delusi!