domenica 31 maggio 2015

Snapshots #4.

Salve lettori!
Un altro mese è passato (di già!...e io non me ne sono nemmeno accorta, sigh!) ed è tempo di bilanci. Come ormai ben sapete, io non faccio un vero bilancio mensile, ma lascio alcune istantanee che hanno caratterizzato il mese appena trascorso.

Un libro.

Ahimè, questo mese non ci sono state grandi letture. Ho letto tre libri (anzi un romanzo e due racconti brevi): Madame Bovary di Flaubert, Chelsea & James di Giuseppe Cozzo e I due angeli di Emiliano Gambelli. Un classico e due emergenti. Niente male!, direte voi, visto che questo mese appena trascorso era il Maggio dei Libri. Vero!, però non saprei quale citare tra i tre come libro del mese. Leggere Flaubert è stato molto faticoso per me. I due emergenti hanno rappresentato una lettura piacevole e coinvolgente. 
Ah!, e per non farmi mancare nulla ho iniziato anche Road to Paradise di Paullna Simons. 


Una copertina.

Una piccola libreria dell'usato in città ha chiuso i battenti. Sono passata per cercare qualche occasione e...sono stata letteralmente catturata dalla copertina di Agnes Browne nonna di Brendan O'Carroll che ho comprato. Così ad istinto. So che ce ne sarebbero altri prima di questo, ma non importa!, a me piaceva questo. 





Una canzone.

Questo mese ho scoperto un gruppo eccezionale: i Break of Reality (del quale ho parlato qui per Parte del Discorso). Sono un quartetto incredibile. Vi avverto! Se iniziate ad ascoltarli, non smetterete più.



Un film.

Mese scarso per quanto riguarda i film (lo so, questo mese in quanto ad attività sono stata un tantino pessima...), però la scorsa settimana in tv hanno mandato in onda Il grande Gatsby con Leonardo di Caprio. Non l'ho visto tutto perché ero a prove, ma ne ho visto un pezzettino.
Il libro non mi era piaciuto granché e nemmeno quel che ho visto del film. Però credo lo recupererò e lo guarderò tutto con più attenzione.





Il mio mese di maggio finisce qui. Spero di ritrovarvi a giugno per un mese più avvincente, esami permettendo. Alla prossima!

giovedì 28 maggio 2015

I due angeli, Emiliano Gambelli.

Titolo: I due angeli.
Autore: Emiliano Gambelli.
Casa Editrice: Europa Edizioni.
Collana: Edificare Universi. 
Pagine: 86.
[Letto in formato e-book]


Trama: Giovane e stridente, schietto e visionario, un romanzo breve che vi terrà agganciati alle pagine, senza lasciarvi il tempo di chiedervi...
...ma chi è Syrio? Quale parte di questa storia si chiama Syrio? Il protagonista? Il coprotagonista? Un pezzetto del protagonista? Quale che sia il suo ruolo, di sicuro ce n’è un altro. Il dualismo regna in queste strane pagine. Sono parole giovani, dirette e rapide. Si succedono l’una all’altra come le gocce di pioggia e tu non puoi contarle, né fermarle, né sperare di riuscire a seguirle tutte contemporaneamente. Più sensato è lasciarsi avvolgere dal temporale, giocando proprio sul duplice (duale?) significato del termine: “tempesta” e “relativo al tempo”. Cosa sarebbe successo se proprio in quell’attimo ci fosse stato un dettaglio diverso? Forse Giulia sarebbe ancora la sua ragazza, Eva poco più che un sogno e lui stesso una specie di relitto. Ma non è così...



I due angeli è l'opera prima di Emiliano Gambelli (Roma, 3 luglio 1984), musicista e cantante (e scrittore, ovviamente!). Si tratta di un racconto breve (sul sito di Europa Edizioni e nella prefazione al libro si parla di "romanzo", ma come ben sapete per me un romanzo devo essere sopra le 200 pagine), che si legge in meno di due ore.

Sono stata contattata alcune settimane fa dall'autore che mi chiedeva di leggere ed esprimere un parere sul suo primo lavoro. Ebbene, l'ho letto. Tutto d'un fiato. Senza pause o interruzioni. Ottantasei pagine intense, rapide, serrate, che non lasciano spazio a congetture o domande. Una storia articolata su più livelli stilistici e narrativi. Una narrazione fluida, dinamica, giovane e senza restrizioni. Le parole scorrono veloci sotto gli occhi del lettore. Ho trovato molto carina l'idea di evidenziare in grassetto o mettere in corsivo alcune parti del testo per distinguere pensieri, personaggi o situazioni. Una buona scelta stilistica, fuori dal coro, sicuramente.

Ora. Parlare del racconto senza fare spoiler è difficile, vista la sua brevità, ma ci provo comunque. 
Il protagonista è Syrio. Chi è Syrio è difficile da capire fino alla fine. E' un pazzo? E' un sognatore? E' un'anima persa? E' un ragazzo oppresso dalla sua vita? O nessuna di queste? O tutte quante queste cose? Forse Syrio è tutte queste cose e nessuna di queste. O almeno questo è ciò che pensa il lettore fino alle ultime pagine, quando poi la situazione sembra chiarirsi. Ammetto che il finale mi ha sorpresa. Non mi aspettavo una risoluzione così, e, quindi, proprio per la sorpresa che mi ha riservato il finale devo dire "Bravo!" all'autore. 

Come già detto, il racconto si legge velocemente e piacevolmente. Il linguaggio è coinvolgente e le continue citazioni musicali e quelle cinematografiche arricchiscono il quadro creato attorno a Syrio. 
Un racconto d'esordio ben costruito. Peccato sia così breve (ma questa è una considerazione puramente personale)
Per concludere, vi riporto la dedica ad inizio libro, che ho adorato e che mi ha fatto entrare nel mood giusto per leggere il libro:
A Jacqueline per avermi tenuto per mano nel mondo reale così come nei sogni. A Tunde per non essersi mai arresa con me. Alla mia famiglia perché è mia.

mercoledì 27 maggio 2015

Cookies Policy, ovvero: come complicare la vita a chi fa il blogger per diletto.

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giovedì 21 maggio 2015

L'eterno dilemma: libro o film? #5.

Salve lettori!
Nuovo appuntamento con il confronto libro-film. Oggi ho scelto di parlarvi di Molto forte, incredibilmente vicino di Jonathan Safran Foer e dell'omonimo film di Stephen Daldry (peraltro andato in onda non più di un paio di mesi fa su Canale5).
Cominciamo!

Il libro. 

Molto forte, incredibilmente vicino (Extremely Loud and Incredibly Close) è il secondo romanzo di Jonathan Safran Foer, pubblicato nel 2005 ed edito in Italia da Guanda Editore. È stato uno dei primi romanzi ad affrontare il tema degli attacchi terroristici dell'11 settembre.

Il libro interseca sostanzialmente due storie che si alternano: quella di Oskar Schell un ragazzino di nove anni e dei suoi nonni paterni. Oskar ha un dolore incolmabile: ha perso il padre adorato, Thomas Schell, nell'attentato alle torri gemelle dell'11 settembre 2001. Oskar è un ragazzo sveglio stracolmo di creatività, fantasia, sensibilità, curiosità e intraprendenza. Frugando nel ripostiglio del padre, dentro ad un vaso trova una chiave con una scritta: Black. Si mette a cercare tutti i Black di New York per sapere a chi appartenga e cosa apra. Organizza i nomi in un elenco, divisi per quartieri e comincia a far visita ad ognuno di loro. Dopo ricerche ed incontri strani verrà a capo dell'apparente e banale mistero. Più complesso l'intreccio della storia dei nonni. Oskar vive con la madre Linda e la nonna, la madre di Thomas. Il nonno paterno non l'ha mai conosciuto così come Thomas non aveva mai conosciuto suo padre. La nonna di Oskar era emigrata in America dalla Germania poco dopo la fine della seconda guerra mondiale. Qualche mese dopo il trasferimento, camminando per New York aveva incontrato per caso, il fidanzato della sorella Anna morta a Dresda in un bombardamento. L'uomo era rimasto distrutto da quella perdita e aveva smesso di parlare. Comunica solo scrivendo sui diari e mostrando i palmi delle mani su cui ha tatuato le parole "SI" e "NO". La donna gli chiede insistentemente di sposarla. Lui è riluttante ma acconsente stabilendo rigide regole di convivenza e delimitando con delle strisce sul pavimento gli spazi della casa ciascuno destinata ad una precisa funzione. Lei però desidera un bambino e alla fine rimane incinta ma fa di tutto per nasconderlo. Quando costretta dai tempi, glielo comunica, lui non regge e fugge. Ha paura della vita. Ma decenni dopo quando troverà tra l'elenco delle vittime delle torri, il nome del figlio, si ripresenta alla porta della moglie. Lei è turbata ma non lo scaccia, lo costringe però a rimanere in incognito nell'appartamento, come "l'inquilino"e gli fa promettere di non farsi vedere e soprattutto di non farsi riconoscere dal nipote. I due però finiscono casualmente per incontrarsi. "La vita è più spaventosa della morte" confesserà in incognito all'ignaro nipote davanti alla bara vuota del figlio, riesumata da entrambi di nascosto una notte, e che riempirà con le centinaia di lettere che gli aveva scritto e mai spedite.


Questo libro è meraviglioso. La voce narrante è quella di Oskar, un bambino di 9 anni, che vive sulla sua pelle la tragicità degli avvenimenti dell'11 settembre. Ho trovato geniale l'intervallare alla narrazione pagine di disegni, foto, scritte, parole, e quant'altro, per ricostruire come in un diario segreto tutto quello che succede al piccolo Oskar. Si trovano pagine colorate quando Oskar, in cartoleria, prova le penne colorate. Si trovano pagine bianche quando resta senza parole. Si trovano pagine con una sola parola quando i pensieri scorrono lenti. E via così.
E' un romanzo emozionale, che gioca moltissimo sui sentimenti e sull'empatia con il bambino. Quello che rimane, arrivati alla fine, è una grandissima malinconia, un senso di vuoto e allo stesso tempo di speranza.
Io ho amato profondamente questo libro. E proprio perché ho amato questo libro, lo consiglio a tutti, ma proprio tutti!


Il film.

Molto forte, incredibilmente vicino (Extremely Loud and Incredibly Close) è un film del 2011 diretto da Stephen Daldry, adattamento cinematografico dell'omonimo romanzo di Jonathan Safran Foer.
Il film è interpretato dal giovane attore Thomas Horn, al fianco di Tom Hanks e Sandra Bullock, oltre a John Goodman, Viola Davis, Jeffrey Wright e Max von Sydow.
Ha ottenuto due candidature agli Oscar 2012, come miglior film e miglior attore non protagonista (Max von Sydow).


Come già accennato, questo film è stato mandato in onda alcuni mesi fa da Mediaset. Ero molto curiosa di vederlo, avendo letto il libro, ma non ne sono rimasta molto soddisfatta.
Il film è lento, lungo e non riesce a descrivere appieno la storia. Manca qualcosa. Il cast è eccezionale. Il piccolo Thomas Horn è molto bravo, espressivo ed intenso. La colonna sonora non è male. Ma non c'è slancio. La storia procede piano, senza colori. 
Peccato perché, come avrete capito, il libro mi è piaciuto molto e speravo in un film, se non altrettanto bello, almeno ben fatto. 


Il verdetto.

Questa volta credo che il risultato sia abbastanza scontato visto quanto ho scritto sopra.

Il libro. *****
Il film. ***

Vince nettamente il libro, non c'è dubbio alcuno. 

Se avete letto il libro o visto il film, aspetto un vostro commento. Alla prossima!

venerdì 15 maggio 2015

I cinque libri che mi hanno cambiato la vita.

Salve lettori!
Vi sarete di sicuro accorti che Martina di Un buon libro e una tazza di thè ed io spesso ci passiamo la palla per proporre tag o giochini a tema libroso. Bene!, anche questa volta scrivo per raccogliere la "sfida" che Martina mi ha lanciato: trovare i cinque libri (solo cinque sarà difficile!) che mi hanno cambiato la vita. Martina, che oltre a essere una blogger è anche una youtuber, ha proposto questo "tag" di sua invenzione in questo video:


Io non sono una youtuber, quindi ho pensato di scrivere questo post come se fosse un normale tag. Cominciamo!

Anch'io come Martina, seguirò un ordine temporale-casuale e non un ordine di importanza. 

Il primo libro che mi sento di citare è Pattini d'argento di Mary Mapes Dodge. E' uno dei primi libri che ricordo di aver letto e riletto. Me lo aveva consigliato la mia mamma e, quando ero piccola, ogni estate che trascorrevo in montagna, andavo nella piccola biblioteca e lo prendevo in prestito. Credo di averlo letto 4-5 volte. Ora non ricordo tutti i dettagli della storia, ma ricordo che mi piaceva molto. A distanza di anni quando qualcuno mi chiede: "Qual è il libro della tua infanzia?", io rispondo sempre: "Pattini d'argento." L'unica cosa che mi dispiace è non averne una copia nella mia libreria. Infatti, non mi è ancora capitato di trovare l'edizione che leggevo io (non è quella in foto, ovviamente), né nei negozietti di usato né sulle bancarelle, ma mai disperare.


Il secondo libro che cito è La fattoria degli animali di George Orwell. Ce lo avevano assegnato come lettura durante le vacanze di Natale alle medie, ma ammetto di non averlo letto all'epoca (avevo letto il riassunto perché ci avevano riempiti di compiti e, poi, durante le medie leggevo poco). Lo lessi la prima volta durante l'estate di passaggio tra medie e superiori. Fu una rivelazione. E' un libro molto significativo, che ad ogni rilettura regala qualcosa di nuovo. Dopo quella prima lettura, l'ho riletto un paio di volte nel corso del Liceo. Sempre un piacere e sempre molti insegnamenti. 
Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri.

Il terzo libro (poteva forse mancare all'appello?!) è Il cavaliere d'inverno di Paullina Simons. Come chi mi segue ormai sa, io sono una fan sfegatata della Simons, da anni, ma forse non vi ho mai ben spiegato da dove nasce questa passione. Leggere la trilogia della Simons ha segnato il mio passaggio da letture-casuali-di-libri-a-caso a letture-sistematiche-e-assidue-di-libri-scelti-con-cura, ovvero dopo questo libro sono diventata la lettrice che sono: sono maturata, ho capito cosa volevo leggere e cosa no, ho scelto di essere una Lettrice con le sue preferenze, le sue critiche e le sue criticità. Quindi qui non si tratta solo dello stile, dell'ambientazione e dei personaggi dell'autrice, ma di tutto ciò che è scaturito dalla lettura di questo romanzo.


Il quarto libro che devo assolutamente citare è Il Maestro e Margherita di Michail Bulgakov. E' il romanzo con il quale mi sono avvicinata al mondo russo. Le cose semplici non mi piacciono, quindi invece di iniziare con un racconto breve (come consiglio di fare a tutti quelli che si avvicinano alla Letteratura russa), io avevo scelto proprio questo romanzo, con tutte le sue difficoltà, i suoi mille personaggi e la sua satira profonda e allo stesso tempo velata. Da questo romanzo in poi, da Bulgakov in poi, è stato un crescendo inarrestabile: Tolstoj, Dostoevskij, Turgenev, Gogol', Tolstaja (la mia ultima scoperta), e tanti altri. I russi o si amano o si odiano. Beh, io li amo!


L'ultimo (purtroppo!) libro che ho scelto è Leggere Lolita a Teheran di Azar Nafisi. Ho deciso di concludere con questo perché mi ha insegnato molto su noi donne, sulla libertà, sulla fortuna che abbiamo noi ragazze occidentali e sulla lettura. Con questo romanzo autobiografico ho capito che non mi basta più leggere-per-leggere, ma che voglio leggere-per-capire-e-scoprire. Ho capito che, vivendo in un Paese occidentale, posso e devo sfruttare la libertà di pensiero e conoscenza, non posso limitarmi, devo migliorare e imparare. La Nafisi ci regala uno spaccato della sua vita che ogni ragazza dovrebbe leggere per capire la propria fortuna. Chi ha letto questo libro, sono sicura capirà cosa voglio dire.


E' stato difficilissimo scegliere soltanto cinque libri, ma credo che questi cinque siano quelli giusti!, o almeno al momento mi sembrano quelli giusti. Aspetto di conoscere i vostri libri della vita. Alla prossima!

mercoledì 13 maggio 2015

Chelsea & James, Giuseppe Cozzo.

Titolo: Chelsea & James.
Autore: Giuseppe Cozzo.
Casa Editrice: ---
Pagine: 181.

Trama: "Negli occhi di Chelsea vedo qualcosa che mi spinge ad andare avanti. Non solo. Qualcosa che mi guida, che mi conduce lungo la strada da seguire, e non si limita ad indicarmela. È una strada che potrei non essere in grado di percorrere. Non so se sia un difetto di coraggio o capacità, ma sento che dovrei provarci ugualmente. A qualunque costo." Nel tentativo di perseguire il proprio personale senso di giustizia, due ragazzi cercano di fuggire da un ingombrante passato, che li condiziona fortemente. La moralità, immancabilmente relativa, viene messa in discussione, mentre un viaggio li porterà via dalla zona in cui hanno imparato a soffrire. Scopriranno che allontanarsi da un luogo è possibile, ma prendere le distanze dalle proprie vite è un obiettivo che può essere raggiunto solo conoscendo sacrifici forse insopportabili.


Giuseppe Cozzo è un autore emergente giovanissimo (classe '92) e Chelsea & James è il suo romanzo d'esordio. Un romanzo d'esordio breve, più un racconto che un romanzo, ma assolutamente degno di nota. Lo stile è semplice, lineare, senza particolari fronzoli. Ed è proprio perché la narrazione è fluida e senza ostacoli che il lettore divora le pagine una dietro l'altra come fossero patatine. 

Come ben sapete, non amo molto i romanzi brevi perché mi rimane sempre il sospetto che l'autore, non sapendo cosa aggiungere o come arricchire il testo, abbia scelto di mascherare la mancanza di idee con la brevità. Ma questa volta credo che la brevità sia una scelta voluta. Descrizioni e ambientazioni sono minimali per far concentrare il lettore sui due personaggi, dimenticando ciò che li circonda. La scelta narrativa dell'autore spinge il lettore a scappare insieme a Chelsea e James senza perdersi in luoghi e fatti. Ciò che il lettore segue è la fuga (espressa bene con lo stile semplice, pulito e conciso), niente altro. L'intento di far correre, nascondere, scappare il lettore come se fosse con i due personaggi penso sia ben riuscito.

La storia in sé è molto semplice, senza grosse novità, anche perché, come già detto, la narrazione si concentra solo sulla fuga. Questo è positivo da una parte per quello che ho detto sopra, ma dall'altra parte è un mezzo punto a sfavore del libro nel suo complesso: si finisce per avere solo qualche frammento di vita dei personaggi, la narrazione si incentra esclusivamente sul presente, dimenticando il passato all'80%. 
Ciò che mi è piaciuto è la relazione di amicizia-fiducia-amore che si instaura tra Chelsea e James, due anime perse che insieme cercano una via di salvezza. I due si trasformano in una specie di Bonnie e Clyde ai quali aspetta un finale alla Romeo e Giulietta (non è mia intenzione fare spoiler, ma ho notato che già su altre recensioni ci sono accenni al finale, poi mica vi ho scritto che succede esattamente)

Nel complesso, essendo un'opera prima, il romanzo mi è piaciuto. Giuseppe Cozzo ha grandi potenzialità che, sono certa, sfrutterà in futuro e, proprio per questo, sentiremo ancora parlare di lui. Chelsea & James è un romanzo che si legge in un paio d'ore, adatto a tutte le età e a tutti i gusti. 
Un'ultimissima annotazione prima di terminare: è il primo romanzo/racconto di un esordiente auto-pubblicato che leggo e nel quale non trovo errori né grammaticali né di battitura né di altra natura. Ciò si traduce in: il lavoro è stato ben curato, editato e controllato. Un lavoro di fino al quale vi invito a dare una possibilità!

lunedì 11 maggio 2015

Madame Bovary, Gustave Flaubert.

Titolo: Madame Bovary.
Autore: Gustave Flaubert.
Casa Editrice: Newton Compton.
Pagine: 320.
Collana: MiniMammut.

Trama: Un ufficiale sanitario, Charles Bovary, dopo aver studiato medicina durante la giovinezza, sposa una donna più grande di lui, che però muore prematuramente. Rimasto vedovo, si risposa con una bella ragazza di campagna, Emma Rouault, impregnata di desideri di lusso e romanticherie, vagheggiamenti che le provengono dalla lettura di romanzi. Charles viene da una famiglia benestante ed è un uomo perbene, ma anche noioso e maldestro. Emma crede che la nascita di un maschio "curerà" il loro matrimonio. Quando rimane incinta, e alla fine partorisce una figlia, si convince che la propria vita sia finita. Charles decide che per Emma ci vuole un cambio di scena, e si trasferisce dal villaggio di Tostes (oggi Tôtes) a un altro villaggio altrettanto deprimente, Yonville (tradizionalmente identificato con la cittadina di Ry). Emma accetta il corteggiamento di una delle prime persone che incontra, un giovane studente di giurisprudenza, Léon Dupuis, che sembra condividere con lei il gusto per le "cose più belle della vita". Quando Léon se ne va per motivi di studio a Parigi, Emma intraprende una relazione con un ricco proprietario terriero, Rodolphe Boulanger. Confusa dai suoi fantasiosi vagheggiamenti romantici, Emma escogita un piano per fuggire con lui. Rodolphe, anche amandola, non è pronto ad abbandonare tutto per una delle sue amanti. Rompe quindi l'accordo la sera precedente a quella dell'architettata fuga, mediante una lettera sul fondo di un cesto di albicocche. Lo shock è tale che Emma si ammala gravemente e per qualche tempo si rifugia nella religione. Una sera, a Rouen, Emma e Charles assistono all'opera, ed Emma incontra di nuovo Léon. I due iniziano una relazione: Emma si reca in città ogni settimana per incontrarlo, mentre Charles crede che lei prenda lezioni di pianoforte. Al contempo, Emma sta spendendo esorbitanti somme di denaro. I suoi debiti intanto raggiungono valori esplosivi e la gente inizia a sospettare l'adulterio. Dopo che i suoi amanti le hanno rifiutato il denaro per pagare il debito, Emma ingoia dell'arsenico e muore, in modo penoso e lento. Il leale Charles è sconvolto, tanto più che ritrova le lettere che Rodolphe le scriveva. Dopo poco tempo muore a sua volta e la figlia della coppia rimane orfana.


Premetto che è molto difficile mettere insieme i miei pensieri e le mie osservazioni post lettura di questo romanzo che mi ha profondamente messa alla prova. Credo di aver meditato di abbandonarlo almeno quattro o cinque volte e se l'ho finito è merito di tutte quelle persone che in pagina mi hanno incitata a non desistere ed arrivare in fondo.
Detto questo, meglio cominciare con le cose serie.

Madame Bovary (1856) è il primo romanzo di Gustave Flaubert. Appena pubblicato, fu messo sotto inchiesta per "oltraggio alla morale" e "oltraggio alla religione". Dopo l'assoluzione divenne un "bestseller" (uso le virgolette perché dubito che all'epoca si usasse questo termine) sotto forma di libro nell'aprile del 1857. È oggi considerato uno dei primi esempi di romanzo realista. Il romanzo è imperniato sulla figura di Emma, che si dà all'adulterio e vive al di sopra dei suoi mezzi per sfuggire alla noia ed alla vacuità della vita di provincia. Per scrivere il romanzo Flaubert si ispirò alle vicende realmente accadute di una giovane donna di provincia, Delphine Delamare, del cui suicidio si parlò in un giornale locale nel 1848.

Il romanzo è diviso in tre parti. Nella prima parte Flaubert si concentra su Charles, sulla sua vita, sull'incontro con Emma e sul loro matrimonio fino al trasferimento a Yonville. Una parte lenta, lentissima, quasi stagnante dalla quale emerge, solo sul finale, l'insoddisfazione già latente di Emma, sempre insoddisfatta e irrequieta. Nella seconda parte Flaubert racconta la vita nel nuovo villaggio e tutti i suoi curiosi abitanti, gli adulteri di Emma, i debiti crescenti. Una parte un tantino più ritmata rispetto alla prima grazie all'entrata in scena degli amanti: Léon (platonicamente), Rodolphe e Léon (stavolta non platonicamente). Nella terza parte Flaubert descrive l'abbandono degli amanti, il declino, i debiti, il vortice di disperazione, la morte. Quest'ultima parte, devo ammetterlo, è incalzante, ha un ritmo molto serrato e avvincente e, proprio per questo, si legge velocemente. 

I personaggi del romanzo sono molti, ma, escludendo il signor Homais il farmacista che mi è stato antipatico sin da subito e a ragione, i principali credo siano quattro: Emma, Charles Bovary, Léon e Rodolphe. La relazione tra questi quattro può essere immaginata come un triangolo (amoroso) con un vertice intercambiabile (prima il terzo è Léon, poi Rodolphe, poi Léon di nuovo).
Emma è una giovane donna perennemente scontenta, rappresenta in pieno l'insoddisfazione borghese di quell'epoca. Emma trascina sé e la propria famiglia in un vortice di corruzione e disperazione per soddisfare i propri desideri (o, forse, sarebbe meglio dire istinti) che la spingono a volere sempre di più. E il povero e cieco Charles sembra non curarsi di questo continuo e inesorabile declino se non alla fine, quando ormai tutto è compiuto e nulla si può salvare. Emma, sposando Charles, immaginava una vita si sfarzo, gioie, gaiezza e ricchezza, ma, messa davanti alla realtà coniugale e familiare, cerca in altri l'amore e le esperienze che non trova tra le mura domestiche. 
Si invaghisce prima di Léon, ma senza andare oltre l'amore platonico, la reciproca compagnia e l'affetto. Il primo uomo con il quale Emma inizia a percorrere la via del declino è Rodolphe. Gli amanti si frequentano per lungo tempo, dando voce a pettegolezzi e sospetti, fino a che Rodolphe si stufa di Emma che è ormai una palla al piede e la pianta. D'altronde, l'uomo libertino tende, a lungo andare, a stufarsi di un giocattolo e a trovarne un altro. Rodolphe si allontana da Emma, che ne soffre terribilmente. Le parole che, a mio avviso, descrivono pienamente Rodolphe sono queste, ed è lui stesso a pronunciarle:
-Ah, ancora!- disse Rodolphe. -Sempre i doveri! Sono stanco di queste parole! Un mucchio di vecchi stupidi con il gilè di flanella e di bigotte con lo scaldino e il rosario ci cantano continuamente negli orecchi: "Il dovere! Il dovere!". Eh, perbacco! Il dovere è sentire ciò che è grande, di amare ciò che è bello: il dovere è di non accettare le convenzioni della società con tutte le ignominie che ci impone.
Il buon Charles, per far star meglio la sua "cara" mogliettina, decide di offrirle qualche svago e la porta a teatro dove incontrano Léon. Stavolta Emma non resiste alla tentazione e cede alle moine del bel giovanotto.
A un certo momento, sul mezzo del giorno, in piena campagna, quando il sole dardeggiava più forte contro i vecchi fanali argentati, una mano nuda uscì di sotto le tendine di tela gialla e gettò via un pugnello di pezzettini di carta, che si dispersero al vento e ricaddero più lontano, come farfalle bianche, su un campo di trifoglio rosso tutto in fiore.
Da quando riprende la sua storia di adulterio con Léon, Emma parte letteralmente per la tangente: si indebita a dismisura, diventa una bugiarda di professione, ha appetiti e desideri sempre crescenti. La spirale le si stringe sempre più attorno e, ormai, non sa più come risolvere tutti i suoi problemi, finanziari e amorosi. Ben presto, gli amanti la abbandonano e si ritrova sola, pazza d'amore e desiderio, incapace di salvarsi. E allora ecco la soluzione: l'arsenico, la morte.
Emma sceglie una delle morti più crudeli per sé stessa, quasi a volersi redimere all'ultimo, quasi a volersi purificare dai peccati e dalle menzogne. Il povero Charles non resiste al dolore e si lascia andare anche lui.

Una storia tragica, di amore ossessivo, di borghesia e di denaro. Emma è uno dei personaggi più antipatici che io abbia mai incontrato: ha un marito con una buona posizione (anche se non è un uomo di spicco e si accontenta, è comunque un brav'uomo), una figlia adorabile, Berthe, e un discreto giro di conoscenze, eppure ha bisogno di evadere, di tradire, di sperperare, di usare gli altri, per essere "felice" e soddisfatta. Nel romanzo, il personaggio meglio costruito resta Rodolphe: non rinnega mai la sua natura di libertino, resta fedele al suo essere anche se ha molto amato Emma, non si mortifica in un amore convenzionale, preferisce la libertà, amorosa e d'animo. 

E' stata una fatica leggere tutto il romanzo, ma alla fine sono contenta di esserci riuscita. Spero, con questa mia (lunga!) recensione di aver messo in chiaro le mie impressioni. Aspetto con ansia di avere un riscontro da voi, se lo avete letto.
Alla prossima!

venerdì 8 maggio 2015

The art and books tag.

Salve lettori!
Eccomi qui a proporvi un nuovo tag. E' venerdì, il fine settimana è alle porte ed è tempo di rilassarsi un pochino. Ho scovato questo simpatico tag sul blog Libri in pantofole che seguo da un po'. Il tag è stato creato dal blog Briciole di parole e consiste nell'associare ad ogni opera d'arte un libro. 

Maurizio Cattelan, Installazione dei tre bambini impiccati in piazza XXIV maggio - UN LIBRO CONTROVERSO.


Le correzioni di Jonathan Franzen è un libro difficile, doloroso, che mette a disagio e che fa riflettere. Io ho fatto una fatica incredibile a leggerlo. Non riuscivo ad entrare nella storia, non capivo, non sopportavo. Mi lamentavo con me stessa dei personaggi, dicevo a tutti quello che pensavo. Direi che in quanto a complessità e motivo di confronto e discussione questo libro sia perfetto. [Se lo avete letto ditemi che non sono la sola ad essersi sentita a disagio con questo libro.]

Salvador Dalí, Sogno causato dal volo di un'ape intorno a una melagrana un attimo prima del risveglio - UN LIBRO ONIRICO.


Se una notte d'inverno un viaggiatore di Italo Calvino. [So che anche Libri in pantofole ha dato la stessa risposta, ma giuro che non ho copiato!, solo che anche a me viene in mente lo stesso libro.] Questo libro di Calvino è uno dei miei preferiti. Una specie di matrioska fatta di pagine, libri, titoli e personaggi. Il lettore è attirato in un vortice di eventi e casualità che fanno di questo libro un libro eccezionale. Se non lo avete letto, fatelo!

Lucio Fontana, Concetto spaziale - UN LIBRO SENZA SENSO.


Il ballo di Irène Némirovsky è un racconto che non ho capito. La prefazione è bellissima: racconta dell'autrice, della sua vita, della sua famiglia; è accattivante, ti spinge a voler leggere quanto prima ciò che segue. Poi si arriva al racconto e non si ha nemmeno il tempo di iniziare che è già finito. Ne sono rimasta profondamente delusa.

Cesare Inzerillo, Bird of Paradise - UN LIBRO CHE METTE I BRIVIDI.


Dracula di Bram Stoker. Il libro gotico per eccellenza. Ambientazione, personaggi, parole. Tutto mette i brividi. Alcune scene, poi, sono descritte talmente bene che sembrano reali e terrificanti. Un classico che merita, anche se non è adattissimo per gli animi troppo sensibili.

Marc Chagall, La passeggiata - UN LIBRO TRA REALTÀ E FANTASIA.


Le scarpe rosse di Joanne Harris, così come tutti i romanzi dell'autrice, è un perfetto mix di realtà e magia. Un romanzo molto bello, che si legge velocemente e che dispiace quasi finire. 

Leonardo Da Vinci, La Gioconda - UN LIBRO CHE È UN'OPERA D'ARTE.


Padri e figli di Ivan Turgenev è uno degli esempio che porto quando cerco di convincere qualcuno a leggere i russi. Questo breve romanzo è una sintesi perfetta dei rapporti generazionali e dei cambiamenti dovuti al trascorrere del tempo. Da leggere!

Jan Vermeer, Allegoria della pittura - UN LIBRO NEL LIBRO.


La collezionista di ricette segrete di Allegra Goodman è un di quei libri che, negli ultimi anni, mi hanno delusa di più. Però nel romanzo c'è un altro romanzo, o meglio un ricettario. Sì, perché la protagonista, svolgendo il suo lavoro, si trova a studiare le ricette altrui per catalogarle e questo le permette di entrare nel mondo segreto e nella storia di qualcun altro. [Non mi è venuto in mente nessun titolo migliore, ma non volevo saltare la domanda.]

Vincent Van Gogh, Autoritratto - UN LIBRO FOLLE.


Cent'anni di solitudine di Gabriel Garcia Marquez. Uno dei libri più assurdi, complessi e belli che abbia mai letto. E' stato difficile leggerlo, ma il finale ripaga di tutte le fatiche. 


Bene!, anche stavolta il tag è finito. Ovviamente siete tutti nominati, se volete farlo. Alla prossima!

giovedì 7 maggio 2015

Presentazione #10: Giorgia Penzo.

Salve lettori!
Continuano le presentazioni e le anteprime che riguardano gli autori italiani emergenti e non. Oggi conosciamo insieme Giorgia Penzo, autrice della duologia Red Carpet

La duologia.

In un presente alternativo, il vampirismo non è più un morbo da debellare ma una risorsa sulla quale investire. Lo sa bene Elizabeth “Lise” Scott, giovane e arrivista responsabile delle negoziazioni alla Immortality Awaits Corporation, l’unica società al mondo in grado di rendere reale il più grande sogno dell’uomo: vivere per sempre. Elizabeth è un brillante avvocato specializzato nella difesa dei vampiri e il legale personale del presidente dell’Immortality Awaits, Ryan J. Constant, uno dei pochissimi pluricentenari in grado di trasmettere il virus dell’immortalità attraverso il proprio sangue.
L’arrivo di Adam Reese, arrogante immortale del Vecchio Mondo con un conto in sospeso con il passato, costringerà Elizabeth ad affrontare la sfida più importante della sua carriera. Obbligata dalle circostanze e dal suo orgoglio, si ritroverà al cospetto di un misterioso tribunale segreto – la Corte di Erebo – in un processo che affonda le sue radici ai tempi della Rivoluzione francese.



È trascorso poco più di un anno dal processo davanti alla Corte di Erebo e, questa volta, i problemi per l’avvocato Scott piovono dall’alto: la Santa Sede vuole che l’Immortality Awaits Corporation chiuda i battenti, pena la scomunica per tutti coloro che entreranno in contatto con gli immortali.
Come se non bastasse, dopo una cena con Elizabeth, Ryan allontana violentemente la ragazza senza una ragione apparente.
Il suo oscuro passato tornerà a tormentarlo nelle vesti di una donna, antica quanto crudele, che stravolgerà le carte in tavola esigendo la vita di Lise. L’unica speranza di salvezza è ritrovare l’oggetto da cui la vampira è ossessionata, andato perduto da ormai seimila anni.
Per Ryan ed Elizabeth inizia una frenetica corsa contro il tempo, guidati dall’enigmatica profezia dell’Oracolo di Delfi: una ricerca che li porterà a far luce sui propri sentimenti e a scoprire quanto cedervi possa essere pericoloso.


Entrambi i libri sono disponibili in formato cartaceo negli store EditoriUniti GDS, Amazon e IBS. E' possibile trovare i romanzi anche sugli scaffali della Libreria all’Arco e della Miskatonic University a Reggio Emilia, alla Lanterna Magica di Palermo e nelle altre librerie su prenotazione. Gli ebook sono disponibili nei principali store online tra cui Kobo, Amazon, Google Play e iTunes.

L'autrice. 

Giorgia è nata a Reggio Emilia il 18 novembre del 1987. Affianca gli studi alla passione per la scrittura – nata proprio sui banchi di scuola – e dopo aver conseguito la maturità magistrale si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Parma. Si laurea a pieni voti nel 2012 e le discipline a cui resta particolarmente legata sono Filosofia e Storia del diritto. Essendo da sempre interessata al passato e ai suoi protagonisti, la storia e la ricerca sono parte integrante del suo approcciarsi al mondo della narrativa. I suoi interessi spaziano dalla mitologia classica, fino all'arte e il cinema. È autrice di diversi racconti inseriti in antologie, tra cui la raccolta horror Asylum100 edita da ST-Books e FATE – Storie di terra, fuoco, acqua e vento edita da I Doni delle Muse. Nel luglio e nel novembre 2013 è uscita per Editrice GDS la sua duologia urban fantasy composta dai romanzi Red Carpet e Asphodel. Entro il 2015 la serie sarà tradotta in francese poi in inglese per il mercato digitale. A marzo 2014, con il racconto urban fantasy/mistery La Stella di Seshat, si classifica al terzo posto nella prima edizione del concorso letterario #SEMantica22 indetto da SEM Edizioni. Il mese successivo l’ebook viene pubblicato nella collana Short List della casa editrice. Nel giugno dello stesso anno, con la casa editrice digitale Genesis Publishing ha pubblicato il saggio storico giuridico I processi a Luigi XVI e Maria Antonietta – Dal trono al patibolo. Giorgia è una ragazza nerd nata nel posto sbagliato, nell’epoca sbagliata e laureata alla facoltà sbagliata. Nel suo blog parla di arte, letteratura, storia, viaggi, Parigi e – quando capita – dei suoi romanzi.


Questa volta nessuna breve intervista all'autrice, quindi concludo questa presentazione con una citazione tratta dalla duologia di Giorgia, ma non prima di aver precisato che tutto quello che è contenuto in questo post è materiale di proprietà dell'autrice stessa che ho preso dal suo blog, previa autorizzazione.

«Incolpi la gente di credere in Dio considerandola una massa di poveri illusi. Tu ti conforti nella scienza che fa solo congetture. Quali prove concrete hai a sostegno della tua tesi della malattia da cinquecento milioni di dollari?».Scossi la testa come per dire che non ne avevo, ed era la verità. Ipotesi più accreditata non è sinonimo di certezza. È solo più facile per me da accettare, com’è più semplice per chi ha fede pensare che i vampiri siano i dannati terreni che Dio non vuole nemmeno all’inferno.Una lacrima mi rigò la guancia e immediatamente Adam sciolse la presa ad un passo da quella che sarebbe potuta essere la mia fine. Rimasi sdraiata nella stessa posizione in cui mi aveva costretto, supina, e ricominciai a respirare gradualmente senza allontanare i miei occhi dai suoi. Era bello tornare a vivere sotto il suo sguardo.Si avvicinò ulteriormente al mio viso parlandomi sopra le labbra. Le sfiorò più volte con le sue, senza il minimo proposito di baciarmi.«Forse potrebbe essere la morte la vera malattia e noi la legittima cura. Guardami, Elizabeth» bisbigliò alzandomi il mento col pollice. «Ho quasi duecentocinquanta anni e non ne dimostro nemmeno trenta. Magari tra qualche anno scoprirete le origini della patologia che ammorba gli angeli, e allora la rivenderete a coloro che vorranno volare». (Red Carpet)

Alla prossima!

venerdì 1 maggio 2015

Presentazione #9: The Hybrid's Legacy Saga di Francesca Pace.

Salve lettori!
Continuano le mie collaborazioni con gli autori e le autrici emergenti italiani. Oggi incontriamo Francesca Pace (che avevamo già incontrato qui) per presentare la sua saga The Hybrid's Legacy Saga.


The Hybrid's Legacy Saga.

Libro I.

Titolo: Emma.
Autore: Francesca Pace.
Prezzo di copertina: 14,90€; prezzo ebook: 2,99€.
Pagine: 460.
Editore: self.
Genere: urban fantasy.
Formato: carta e elettronico.
Data di uscita: Febbraio 2013.

Disponibile su Amazon.


Emma è una ragazza semplice dall'inconsapevole fascino magnetico. La sua vita tranquilla, al confine dell'invisibilità, verrà sconvolta da un cambiamento radicale ed improvviso che la catapulterà nel complesso e violento mondo di streghe e vampiri. Un'inaspettata e travagliata transizione ne muterà in modo definitivo la natura e l'essenza trasformandola in un essere sovrannaturale mai esistito prima. Quando la straordinaria ragazza, accompagnata dai suoi amici di sempre e da un nuovo e viscerale amore, si troverà ad affrontare con coraggio la sua nuova vita imparando ad amarla e ad amare se stessa come mai prima, scoprirà di possedere uno sconfinato ed incontrastabile potere. È, questa, una appassionante ed intensa storia di amicizia, fratellanza e amore.
Quando Emma giunse, Dimitri e Gabriel erano già coinvolti in una lotta violenta con due degli uomini della terribile vampira dai capelli ramati.Danielle aveva fiutato l’aria, avidamente, e, sentendo l'odore fresco e violento della giovane ibrida penetrarle deciso attraverso i sensi e correre diretto alla mente, aveva sorriso pregustando la sua imminente vittoria. «Ci sei venuta a fare visita bella bambolina?».

Libro II.

Titolo: Gabriel. Il sigillo della tredicesima runa.
Autore: Francesca Pace.
Prezzo di copertina: 14,90€; prezzo ebook: 2,99€.
Pagine: 460.
Editore: self.
Genere: urban fantasy.
Formato: carta e elettronico.
Data di uscita: maggio 2014.

Disponibile su Amazon.


Il secondo capitolo della saga ci traghetta in un'atmosfera dark, sanguinaria e voluttuosa.
Gabriel è un ragazzo come ce ne sono molti. Scapestrato e superficiale, conosce fin troppo presto i dolori che un'esistenza umana porta con sé. Attraverso la sofferenza e la morte impara la caducità della vita e la fragilità dei sentimenti. In una Scozia di fine 1400, Gabriel sceglierà le tenebre e l'oscurità dell'immortalità. Sceglierà di diventare un vampiro. Sangue e morte ne accompagnano l'esistenza vissuta nell'inconsapevolezza e nell'ignoranza del suo dono. Un sigillo che ne cambierà radicalmente le sorti. Una vita, la sua, vissuta al limite con al fianco Andrew, suo fratello, che mai lo abbandonerà neanche quando tutto in lui sembrerà essere perduto. Una storia che abbraccia quasi sei secoli, ricca di cambiamenti e repentini mutamenti che porteranno ad un'intima trasformazione interiore che toccherà il culmine nell'incontro con Emma, l'amore della vita di Gabriel. Sarà proprio l'amore, il motore che muove ogni cosa, a rendergli salva la vita e soprattutto l’anima.
Ogni angolo del suo corpo portava con sé il ricordo di un combattimento, di un momento della sua vita segnato dall'odio. Il giovane uomo, confuso da tali pensieri, alzò lo sguardo, fissandolo nel vuoto, mentre corrugava le sopracciglia pensieroso. Il volto fu segnato da rughe profonde nella triste consapevolezza che nulla di lui riportava all'amore.

Libro III.

Titolo: Vincolo di sangue
Autore: Francesca Pace.
Prezzo di copertina: 14,90€; prezzo ebook: 2,99€.
Pagine: 460.
Editore: self.
Genere: urban fantasy.
Formato: carta e elettronico.
Data di uscita: GENNAIO 2015.

Disponibile su Amazon.


Il terzo capitolo della saga è il romanzo di cambiamento, di crescita. Nulla è come sembra. Il dolore, la morte, la magia...ogni cosa che ruota intorno alla vita di Emma e dei suoi compagni sta per essere sovvertita da un potere arcano e misterioso che entrerà nelle loro vite in modo violento. Le alleanze cambieranno e la schiera di Danielle si arricchirà di uno spietato e quanto mai inaspettato alleato pronto a tutto per prendere la vita di Emma... Anche quando il cuore di Emma vacillerà, incapace di sopportare questa nuova, dolorosa ed impensabile verità, lei dovrà trovare la forza di compiere il proprio destino...dovrà mettere a tacere il suo cuore fin troppo umano e le proprie emozioni...dovrà confrontarsi con la parte peggiore di sé per cercare di salvare il suo mondo. Che ruolo avrà la Congrega dei Guardiani in questa nuova battaglia? L'intimo sentimento che lega i due immortali saprà salvarli? Potrà l'amore assoluto che Emma prova per Gabriel rendergli salva la vita...ancora una volta? Amore, tormento, paura...questi i sentimenti che accompagnano le giornate della bella ibrida che porterà a compimento il suo cambiamento, divenendo una donna forte e coraggiosa in grado di ripristinare gli equilibri del proprio mondo anche a dispetto di un potere maledetto che tenterà di condurla attraverso le tenebre fino al luogo suo più oscuro.
Emma non era mai stata più distaccata. Aveva tagliato fuori ogni sentimento umano ed ogni sensazione o empatia. Si rifiutava di guardare quella donna come si guarda un essere umano. In quel momento Tanja era un mostro sanguinario come lo erano Danielle e Sandra e, come tale, andava trattato.

L'autrice.

Francesca Pace è nata a Roma 34 anni fa. Da sempre appassionata di scrittura e lettura ha scritto racconti e poesie che ha tenuto chiuse in un angolino fino a quando ha preso coraggio e ha deciso di tentare, con Emma, la via della pubblicazione. Abbandonate le fantasie e i desideri di diventare scrittrice subito dopo l'adolescenza , anche e soprattutto a causa delle necessità che si è trovata a fronteggiare, si sè dedicata ad altri studi universitari laureandosi in fisioterapia. E' mamma di due splendidi bimbi ancora piccini e solo ora, una volta abbandonatala la carriera in Italia, e dopo essersi trasferita a Zurigo per seguire il suo cuore, ha rimesso mano alla penna ed eccola qui a proporvi il suo romanzo pensato e scritto come una bella favola moderna da poter raccontare alla sua bimba più grande...Emma ,appunto.

Potete seguire Francesca Pace sulla sua pagina Facebook, su Twitter o direttamente tramite il suo sito