mercoledì 4 marzo 2015

La casa dipinta, John Grisham.

Titolo: La casa dipinta.
Autore: John Grisham.
Casa Editrice: Oscar Mondadori.
Pagine: 336.



Trama: Arkansas, anni cinquanta. Una famiglia di contadini assume una famiglia di montanari per aiutarli nella raccolta del cotone nelle loro piantagioni. In questo apparentemente pittoresco quadro, si notano invece tutti i problemi, non ultimo il timore di perdere il raccolto. La storia ci viene raccontata da Luke Chandler, un bambino di sette anni che vive in prima persona tutta la situazione.



Su Wikipedia si legge (sì lo so che non è una fonte attendibile, ma stavolta va bene): "Il romanzo fu scritto da Grisham prima di diventare famoso e pubblicato solo in seguito. L'ambientazione è sempre nel sud degli Stati Uniti, ma non è un giallo giudiziario, differentemente dalle altre opere dello scrittore statunitense. Dal romanzo è stato tratto un film per la tv del 2003, diretto da Alfonso Arau."

Ho deciso di riportare questo breve frammento per far capire quanto La casa dipinta sia un romanzo diverso, nuovo, per chi è abituato ai gialli giudiziari che hanno fatto apprezzare al pubblico John Grisham. Anch'io ho conosciuto Grisham attraverso i suoi gialli giudiziari, ma devo dire che l'ho adorato anche in questa nuova veste. Un romanzo bellissimo, malinconico, a tratti epico, raccontato con gli occhi di un bambino di sette anni: Luke Chandler. 

Arkansas rurale, 1952. La famiglia Chandler si appresta a raccogliere il cotone, unica fonte di guadagno per tutta la famiglia: Pappy (il nonno), la nonna, mamma, papà e Luke. Luke è il protagonista e la voce narrante di tutto il romanzo. Racconta con gli occhi di un bambino e come solo un bambino può fare tutto ciò che avviene durante il raccolto: dalla ricerca dei braccianti (montanari e messicani) alla guerra in Corea (lo zio Ricky è in Corea a combattere), dal sabato pomeriggio in paese al luna park che arriva in città, dalle discussioni familiari alle domeniche in Chiesa.
Luke vive un'esistenza tranquilla fino al giorno dell'arrivo degli Spruill (i montanari) e dei messicani nella loro fattoria. Con l'arrivo dei braccianti qualcosa cambia: due omicidi, una fuga d'amore, e poi un bambino illegittimo, un fratellino in arrivo, l'alluvione, il trasferimento al Nord in cerca di lavoro per saldare i debiti. E ogni volta Luke si trova suo malgrado coinvolto: assiste agli omicidi, diventa confidente delle donne di casa, assiste alle decisioni degli uomini. Luke è un bambino, ma porta sulle sue spalle i fardelli dei grandi. Luke è un bambino fin troppo responsabile: si accorge dei problemi finanziari dei genitori e decide di spendere i soldi guadagnati con il cotone per comprare la vernice necessaria a finire di dipingere la casa (impresa iniziata da Trot, figlio dei montanari, ma rimasta incompiuta alla loro partenza). Il tutto per far felice la madre, avvezza a ben altra vita che a quella di campagna. 
La fuga finale verso un mondo nuovo, il Nord, per lavorare in fabbrica e poter saldare i debiti causati da un raccolto andato male è una scena assolutamente strappalacrime. I vecchi restano alla fattoria per tentare di portare avanti un mondo "vecchio", faticoso, difficile, spesso ostile, quale è quello della campagna, della raccolta, della terra. I giovani partono dalla fattoria per cercare una vita migliore, un futuro, e per mettere chilometri tra loro e quella terra causa di mille problemi e mille disgrazie. In mezzo resta Luke: lusingato dall'idea di una vita più agiata e sicura (sarà poi davvero così?), si dispiace di dover abbandonare i nonni e la casa dipinta senza sapere se e quando tornerà. Ammetto che mi è scesa una lacrimuccia.

Mi sono dilungata un bel po' stavolta, quindi penso si sia capito che questo romanzo mi è piaciuto. L'ho trovato scorrevole, piacevole e di compagnia (sì, proprio come uno di quegli animali domestici che ti stanno vicino e ti posano la testa sulle ginocchia mentre leggi). Io ve lo consiglio caldamente per due motivi: primo, è un Grisham diverso, inedito e, soprattutto, originale, visto che ha scritto La casa dipinta prima del grande successo; secondo, è un romanzo che si legge bene, in modo scorrevole, che ci fa conoscere un'America diversa, rurale, ricca di contraddizioni e fascino, un'America pre-Vietnam, pre boom-economico, pre tutto, un'America genuina, colorata e difficile. 

Se deciderete di leggere questo romanzo, non dimenticatevi di farmi conoscere la vostra impressione. Io mi fermo qui perché ho raccontato molto e credo di avervi trasmesso le mie impressioni su questo libro.
Grazie per aver letto il blog anche questa volta. Lasciate un commento! Alla prossima!

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