domenica 6 marzo 2016

Gruppo di Lettura: Leggiamo Insieme i Classici Russi. Fase #1: LE NOTTI BIANCHE, Fëdor Dostoevskij. (recensione e commento)

Salve lettori!
Come sapete se mi seguite sempre qui sul blog e in pagina, a febbraio si è svolta la prima fase del gruppo di lettura che ho organizzato. Ho sempre avuto il desiderio di prendere parte ad un gruppo di lettura, ma non avendone trovati di davvero interessanti qui nella mia zona, mi sono decisa ad organizzarne uno virtuale. 
Non starò qui a spiegarvi tutto quanto di nuovo, ma se non sapete di cosa parlo vi rimando al post di presentazione del progetto

A febbraio abbiamo letto tutti contemporaneamente Le notti bianche di Fëdor Dostoevskij. 

Le notti bianche (in russo: Белые ночи, Belye Noči), è un romanzo breve giovanile di Fëdor Dostoevskij, pubblicato per la prima volta nel 1848. L'opera prende il nome dal periodo dell'anno noto col nome di notti bianche, in cui nella Russia del nord, inclusa la zona di San Pietroburgo, il sole tramonta dopo le 22.
Le notti bianche è un romanzo sentimentale in cui appaiono molti dei temi fondamentali dell'opera di Dostoevskij.

La lettura è iniziata lunedì 15 febbraio. Per due settimane, sulla bacheca dell'evento su Facebook, la lettura individuale è stata accompagnata da brevi commenti e considerazioni per mantenere vive curiosità e attenzione. Per alcuni giorni, a partire dal 29 febbraio, è partito lo scambio di opinioni vero e proprio. 
In quanto mediatrice della discussione ho posto ai partecipanti una serie di domande per capire impressioni ed idee post lettura. Le risposte sono state varie e tutte uniche. Impressioni e pensieri individuali si sono fusi per formare una grande idea collettiva. 

In generale il romanzo è piaciuto ed ha riscosso un buon successo. Chi si è avvicinato per la prima volta a zio Fëdor ne è rimasto positivamente colpito. Chi già aveva letto Dostoevskij ha gioito per la possibilità di rileggere questo breve libro.
Riportare le risposte di tutti quanti sarebbe impossibile perché il post diventerebbe davvero lungo, quindi, per ogni domanda che ho posto, riporterò soltanto una o due risposte, quelle più particolari o complete, ma senza nulla togliere a tutte le altre (che potrete comunque leggere sulla bacheca dell'evento su Facebook).

Qual è l'aggettivo che meglio descrive il nostro Sognatore?

Avido nel senso di desideroso di nutrirsi di emozione, affamato di vita. Ho sentito proprio fame di emozioni, ma anche struggimento, voracità, tutto un po' mescolato, nella modalità tipica dell'adolescente di vedere la vita. Un grande mix di emozioni molto intense. (Cris, Letture di tutti i colori)

Che dire, le parole di Cris dicono già tutto. Ma aggiungerei una piccola nota divertente: con Cristina G. abbiamo associato una definizione al nostro Sognatore; e questa definizione è "fan della friendzone". All'epoca né Dostoevskij né il Sognatore conoscevano la parola friendzone, ma al giorno d'oggi ben rende l'idea. 

Quale edizione avete adottato? Vi siete trovati bene?

L'edizione più gettonata è stata quella della Mondadori, ma anche MiniMammut, Feltrinelli, Garzanti e Mursia hanno trovato spazio. In generale tutte queste edizioni si sono rivelate all'altezza della aspettative e le traduzioni sono state apprezzate. Unico tasto dolente: tutti quegli avverbi in -mente che hanno reso l'approccio a Dostoevskij inizialMENTE complicato.

Come vi è sembrato lo stile di Dostoevskij?

Mi aspettavo uno stile un po' più pesante a dire il vero, un romanzo così tanto introspettivo da lasciare poco spazio alla storia, ma sono stata piacevolMENTE sorpresa: l'introspezione nasce dalle vicende dei personaggi, sono riflessioni a cui il lettore è spinto, senza necessariaMENTE trovarsele lì palesate sulla pagina. (Erika, La Spaccialibri)

Ho incontrato qualche difficoltà solo quando lui parlava della sua vita. La sua bulimia verbale mi ha dato un po' fastidio. Fortuna che l'Anastasia l'ha friendzonato ché non se ne poteva più... (Cristina G., I libri sono specchi: riflettono ciò che abbiamo dentro)

Qual è la frase che vi è rimasta nel cuore e perché?

La citazione vincitrice (citata da molti partecipanti) è la seguente, anche se ce ne sarebbero moltissime altre da riportare:
"Dove hai seppellito il tuo tempo migliore? Hai vissuto, oppure no? Guarda, ti dici, guarda che freddo fa nel mondo. Passeranno ancora gli anni e al loro seguito giungerà la tetra solitudine, giungerà la tremolante vecchiaia col bastone, e dietro a esse l'angoscia e lo sconforto. Impallidirà il tuo mondo fantastico, morranno, appassiranno i tuoi sogni e cadranno a terra come le foglie ingiallite cadono dagli alberi..."
Perché credo renda l'idea di tutto il racconto. (Serena P.)

Non possiamo evitare la vecchiaia (se non finendo troppo precocemente i nostri giorni), quindi non resta altro da fare se non chiederci se stiamo vivendo realmente, cosa stiamo facendo, come stiamo affrontando questi giorni, questo nostro tempo migliore, dove siamo ancora così pieni di energia da poter compiere le più grandi imprese, al punto da realizzare i nostri sogni più disparati. (Erika, La Spaccialibri)

Qual è la cosa che proprio non avete capito?

Non ho avuto problemi particolari, se non per l'atmosfera un po' onirica che, come ho detto, all'inizio non riuscivo ad "afferrare" bene. Leggerò sicuramente altro, ecco...magari senza cimentarmi direttamente con le opere più lunghe e impegnative! (La libreria di Tessa)

Non ho capito la storia della tartaruga. (Serena P.)

All'inizio l'idea del "sognatore" non mi è apparsa chiarissima. Per fortuna il libro ha un'ottima prefazione che mi ha aiutata a comprendere meglio questo concetto. (Martina, Un buon libro e una tazza di tè)

Non ho capito perché Dostoevskji ha scelto di non dare un nome o un'età a questo Sognatore... (Cosa che la ragazza ha!). (Cristina G.)

Leggerete ancora Dostoevskij dopo questo primo approccio? (Domanda solo per chi leggeva zio Fëdor per la prima volta).

Tutti hanno dato risposta affermativa e questo mi rende molto orgogliosa e soddisfatta!

Impressioni, argomentazioni, idee?

Il finale secondo me fa perdere di credibilità la giovane ragazza. Mi spiego: la ragazza appare intelligente, sensibile, profonda per tutto il romanzo. Magari un po' ingenua, ma comunque profondamente buona. Non dico che il finale non mi sia piaciuto, semplicemente secondo me ha tolto un po' di "punti" alla ragazza, facendole perdere credibilità e rendendola più ingenua e superficiale di quanto ci si aspetti all'inizio. Anche se non metto in dubbio che l'amore per l'altro uomo fosse autentico e profondo. (Martina, Un buon libro e una tazza di tè)

Io ho amato questo piccolo libro. Un libro così piccolo, ma allo stesso tempo intenso, emozionante, magnetico e puro. (Simona B.)

Riflettendoci un po' su, mi sono chiesta se non fosse Dostoevskji stesso ad aver subìto questa friendzone... Te, che lo conosci bene, sai niente a riguardo? (Cristina G.)


Prima di concludere, vorrei ringraziare tutte le persone che hanno partecipato e soprattutto le altre persone che hanno commentato: Cristina S., Veronica Z. e Valentina Z.. 

Dopo la prima fase del gruppo di lettura non posso che essere felice. Il risultato mi sembra molto interessante e non vedo l'ora venga il tempo per la seconda fase. E, per la cronaca, la seconda fase prenderà il via il 21 marzo con La morte di Ivan I'lic di Tolstoj. Ricordo che chiunque può partecipare e che non è obbligatorio partecipare a tutte le fasi del gruppo di lettura. 
Ringrazio ancora una volta tutti i partecipanti e spero di ritrovarli tutti tra un paio di settimane quando affronteremo Tolstoj, magari con qualche new entry!

2 commenti: