Titolo: Via col vento.
Autore: Margaret Mitchell.
Casa Editrice: Mondadori.
Pagine: 1061.
Nota: ho adottato l'edizione del 1980, composta da tre volumi separati.
Trama: Il romanzo ha inizio in un pomeriggio dell'aprile 1861 a Tara, una piantagione di cotone nella Contea di Clayton vicino ad Atlanta, nello stato della Georgia, in cui abita Rossella O'Hara, l'indomita e viziata figlia sedicenne di Gerald O'Hara, un ricco proprietario terriero di origine irlandese. La giovane è seduta sotto il porticato, in compagnia di due spasimanti, i gemelli Stuart e Brent Tarleton. Rossella possiede un fascino così particolare da ammaliare non pochi giovani del luogo. Ma non sono certo i gemelli Tarleton a interessare Rossella, che è segretamente innamorata di Ashley Wilkes. Tra un discorso e l'altro, riguardante soprattutto l'imminente guerra tra gli stati del Sud e quelli del Nord, i gemelli Tarleton fanno un po' di pettegolezzo e comunicano a Rossella che, durante la festa che si sarebbe svolta il giorno seguente alle Dodici Querce (la casa della famiglia Wilkes), Ashley annuncerà il fidanzamento con la cugina Melania Hamilton. La ragazza non può credere alla notizia e, pur senza darlo a vedere, rimane sbalordita e angosciata. Durante il ricevimento Rossella decide di dichiarare il suo amore ad Ashley, nel tentativo di conquistarne il cuore e di evitare il fidanzamento con Melania. Si apparta con Ashley in una stanza e, alle sue parole, l'uomo risponde che anch'egli le vuole bene, ma è convinto che loro due siano troppo diversi per essere marito e moglie. Poi l'abbandona, delusa e rattristata. Subito dopo, nella stessa stanza, Rossella conosce Rhett Butler, uno spregiudicato avventuriero, con il quale ha un alterco. Poche settimane dopo, scoppia la Guerra di Secessione: il matrimonio di Melania e Ashley viene anticipato, in modo che l'uomo possa partire per il fronte. Rossella, per ripicca, il giorno prima si sposa con Charles Hamilton, fratello di Melania, anche lui in partenza per la guerra. Charles raggiunge la Carolina del Sud e muore per una malattia contratta sotto le armi. Rossella è incinta e partorisce un figlio maschio di nome Wade che viene preso in cura da una schiava molto imbranata, Prissy. Nel frattempo Rossella va a stabilirsi ad Atlanta assieme alla cognata Melania la quale, ignorando la gelosia di Rossella, nutre un incondizionato affetto verso di lei. Ad Atlanta, la capricciosa Rossella rifiuta di assumere i composti atteggiamenti di una vedova, e addirittura dà scandalo ballando in coppia con Rhett ad un ballo di beneficenza. Dopo alcuni successi iniziali, le sorti della guerra pendono a favore dei nordisti e i confederati sono costretti a ripiegare, passando anche da Atlanta, che viene messa sotto assedio con pesanti cannoneggiamenti. Sotto l'incedere delle bombe, Rossella aiuta Melania a partorire il figlio di Ashley, Beau. Quando i nordisti entrano ad Atlanta e la mettono a ferro e fuoco, è Rhett Butler a caricare su un carro Rossella, Melania ed il figlio di Melania che erano andati ad abitare con loro, e a portarli via per raggiungere Tara. Ritornata a Tara, Rossella trova povertà e desolazione: la proprietà è in pessime condizioni, non c'è nulla da mangiare, la madre di Rossella è morta ed il padre è impazzito dal dolore. Rossella prende le redini della situazione, riesce a ridare dignità alla sua terra e giura a se stessa che non sarà mai più povera, e che mai più soffrirà la fame. L'arrivo dell'estate del 1865 porta finalmente la pace, con la sconfitta del Sud e la vittoria del Nord. Ashley fa ritorno a casa, accanto a Melania e a suo figlio, e Rossella è sempre più innamorata di lui. Nel tentativo di superare le difficoltà economiche in cui versa la sua famiglia, Rossella arriva a chiedere un prestito in denaro a Rhett, fingendo di esserne innamorata e di desiderare una relazione con lui; Rhett, però, intuisce il vero scopo della sua dichiarazione e rifiuta di concederle il denaro. Cercando nuove strade per superare la difficile situazione, Rossella combina un matrimonio d'interesse con Frank Kennedy, fidanzato di una delle sue sorelle. Lei non lo ama, ma egli è proprietario di una piccola segheria, e la donna, per arricchirsi, intraprende un'attività di imprenditrice nel settore del commercio del legname. Da lui avrà una figlia, Ella. Nel mentre, la sua amicizia con Rhett si approfondisce, e lei si rende conto di quanto solo lui sia in grado di comprenderla e di accettarla con tutti i suoi difetti. Rossella rimane vedova per la seconda volta quando Frank è ucciso durante un'azione armata contro degli sbandati, durante la quale Ashley rimane ferito. Le truppe nordiste cercano gli autori del fatto di sangue per arrestarli ma Rhett riesce a salvarli aiutato da Miss Bell, tenutaria di casa di piacere amica sua. Benché ancora innamorata di Ashley, Rossella accetta di sposare il milionario Rhett Butler. Il cinismo di entrambi e la ricchezza della vita sembra far funzionare il matrimonio, allietato dalla nascita di una bambina, Eugenia Vittoria a cui daranno il soprannome Diletta. Il testardo desiderio di poter ancora conquistare Ashley fa entrare in crisi la sua relazione con Rhett, e il dramma raggiunge il culmine con la morte di Diletta, per una caduta da cavallo. Rhett, che aveva sempre visto nella figlia Rossella tornata bambina, e che l'aveva adorata e viziata, cade in depressione. Dopo la morte di Melania, Rossella potrebbe coronare il suo sogno d'amore con Ashley, ma improvvisamente comprende quanto la sua infatuazione per lui fosse solo un capriccio e che è Rhett, in realtà, l'unica persona di cui le importi. Rossella dichiara il suo amore al marito e lo implora di rimanere accanto a lei, ma l'uomo sceglie di andarsene. Rimasta sola, Rossella si convince che non tutto è perduto e che riuscirà ad andare avanti e a riconquistare Rhett. Perché, dopotutto, "Domani è un altro giorno".
Se siete arrivati fino qui senza annoiarvi leggendo la trama che, ahimè!, è molto lunga, ma impossibile da tagliare, vi faccio i miei complimenti. Ora che siete arrivati fin qui, sarete curiosi di sapere cosa penso di questo romanzo, quindi cominciamo!
Era tantissimo tempo che volevo leggere questo romanzo perché, alla fin dei conti, tutti (tranne me) conoscono il film con Vivien Leigh e Clark Gable, ma pochi possono dire di aver affrontato e sconfitto questo mattone di più di mille pagine. Per non farmi spaventare dalla mole, ho adottato l'edizione in tre volumetti della Mondadori (edizione del 1980 che veniva spedita agli iscritti al Club degli Editori). Scegliere un'edizione in volumi è stata un'ottima idea che mi ha permesso di leggere il romanzo più facilmente e di portarmelo sempre dietro.
Non starò a raccontarvi la storia perché la trama è sufficientemente esaustiva, ma cercherò di illustrarvi i punti di forza e quelli negativi del romanzo.
I punti di forza del romanzo sono due secondo me: il contesto storico e Rhett Butler.
Il contesto storico è incredibile, descritto alla perfezione e coinvolgente. L'autrice ha speso molte delle sue energie per mettere in questo romanzo una completa lezione di storia americana, ponendo sotto gli occhi del Lettore sia i pro sia i contro di una guerra decisiva per l'America di oggi. Le battaglie, le sconfitte, le vittorie, scandiscono capitolo dopo capitolo tutta la saga personale di Rossella O'Hara (sì!, perché alla fin dei conti, solo lei è il centro del romanzo; il punto da cui ogni altra linea parte verso l'infinito). L'autrice riesce a raccontare con incisività e semplicità la guerra, la ricostruzione, i cambiamenti, il rapporto bianchi-neri, la nascita del Ku Klux Klan. Il romanzo sarebbe interessantissimo e meritevole anche solo per questo lavoro di ricostruzione e narrazione storica.
Rhett Butler è l'unico personaggio del romanzo che mi è piaciuto. Nonostante sia un mascalzone, arrivista, rinnegato e chi più ne ha più ne metta, è l'unico che rimane dall'inizio alla fine fedele alla propria natura, non si svende e non si perde in sciocchi giochi di onore e rispetto. E' un personaggio forte ed attraente, enigmatico e complicato, ma l'unico che abbia destato il mio interesse. Fin dal primo incontro con Rhett, il Lettore si sente finalmente davanti ad un personaggio con un pizzico di spessore, reale, senza fronzoli ed etichette. Ed il bello di Rhett è proprio questo, il non essere legato ad un mondo di convenienze e costrizioni. E' un uomo deciso e diretto, insomma, un Christian Grey d'altri tempi, con meno sesso (perché scene di sesso nel libro, ovviamente, non ce ne sono, ma vengono lasciate immaginare) e meno fumo, ma molto più arrosto! Personalmente, ho patteggiato per Rhett fin dall'inizio e non vedevo l'ora che avesse l'occasione per dare una bella lezione a Rosella che, come avrete intuito, finisce dritta tra i punti negativi.
I punti negativi del romanzo sono: Rossella O'Hara e il contesto familiare.
Rossella O'Hara è insopportabilmente insopportabile. Un personaggio vuoto, sciocchino e egoista. Rossella si presenta fin da subito con le peggiori caratteristiche: egoismo, vanità, invidia, voglia di potere, arrivismo, smania di denaro, e via così in un escalation che, in fin dei conti, la porterà a perdere quello che veramente desidera. Io davvero non riesco a capire come si possa definire Rossella un'eroina. Le eroine sono altre, hanno altre caratteristiche distintive ed insegnano dei valori, mentre Rossella fin dall'inizio agisce solo per i suoi interessi, senza curarsi dei sentimenti altrui e degli altri. Vuole Ashley, ma sposa Carlo per ripicca. Vuole salvare Tara e ruba il fidanzato alla sorella sposandoselo per avere i soldi che vuole. Vuole Ashley (sì!, lo vuole fino alla penultima pagina del romanzo, poi casca dal pero e capisce che non lo vuole, che era affezionata all'idea romantica dell'amore per lui ma non a lui), ma sposa Rhett, che la ama, ma lei se ne accorge l'ultima pagina. Vuole Rhett, ma lui parte e, anche se il romanzo non lo dice, spero proprio che l'abbia lasciata a bocca asciutta e non sia tornato, perché una così non se lo merita un uomo come lui.
Rossella rappresenta l'anti-eroina, l'anti-esempio, l'anti-e-basta. Come si fa a essere così meschine, subdole, approfittatrici e egoiste? Io in lei non sono riuscita a vedere che sentimenti ed azioni negative e so che, in questo, il mio pensiero differisce da quello di moltissimi che, invece, vedono in lei un esempio di donna sicura, determinata, emancipata, che si costruisce la sua fortuna, non legata all'idea maschilista della donna, una femminista ante-litteram se vogliamo. Ho letto articoli nei quali si dipinge Rossella O'Hara come l'Eroina, sì!, con la E maiuscola, ma non sono affatto d'accordo (se ancora non si era capito).
Il contesto familiare non mi è piaciuto. E' assolutamente realistico, intendiamoci, ma trovo veramente insopportabili tutte quelle convinzioni, maniere finte e questioni d'onore, che, oggigiorno, sembrano sciocchezze. Un ambiente costruito su menzogne, parole non dette, sorrisi finti, gentilezze costrette e via dicendo. All'epoca sarà stato sicuramente così, ma io non avrei potuto sopportarlo, quindi ho trovato le descrizioni di balli, ricevimenti, visite e tutto, davvero noiose e pesanti, quasi avessi dovuto parteciparvi fisicamente e non solo mentalmente seguendo i personaggi, quei personaggi che vivono nel ricordo di un mondo finito. L'incapacità degli uomini di rimboccarsi le maniche ed uscire dai loro salotti, unita all'ostinazione della donne di continuare a sembrare sottomesse e meno intelligenti dei loro uomini per non offenderli, è assolutamente fastidiosa. Datevi una svegliata!
Due pro e due contro che, messi assieme, fanno pareggio e rendono il romanzo davvero bello, intenso e coinvolgente. Ci ho messo alcune settimane a leggerlo, ma ne è valsa la pena perché è un romanzo che rappresenta un'epoca ed un'America che non c'è più, ma che resta viva nella memoria.
Io vi consiglio di leggerlo e dare una possibilità a Rhett (a Rossella anche no, tanto è odiosa). Secondo me non ve ne pentirete.
Aspetto di conoscere le vostre impressioni e le vostre idee in merito a questo romanzo. Alla prossima!