Maggio è il mese dei libri e organizzare un BlogTour ci è sembrato il modo migliore per festeggiare. |
Salve lettori!
Oggi sono qui a scrivere un post molto particolare. Come vi ho già accennato, ho infatti deciso di partecipare ad un BlogTour - era un vita che non facevo più cose del genere, ma stavolta il tema mi ha stuzzicata moltissimo - e proporvi così il mio panorama d'inchiostro preferito.
Come ben sapete, sono un'appassionata della Russia, dei romanzi lì ambientati e dei suoi autori. Potevo allora non cogliere l'occasione per regalarvi una breve incursione a San Pietroburgo?! Direi proprio di no! Ho deciso però di non proporvi un unico punto di vista, ma di proporvene tre. Ho scelto tre citazioni, appartenenti a un autore o a un'autrice che io amo profondamente, vissuti in epoche diverse e plasmati da esperienze diverse, ma che con le loro parole hanno saputo raccontare un pezzetto di quella magica città che è San Pietroburgo.
La prima citazione che ho scelto è tratta da Il cavaliere di bronzo di Puškin e ci descrive la nascita di questa grandiosa città. Non mi dilungherò molto perché vi avevo parlato di questo libricino nella prima recensione scritta su questo blog ormai secoli fa. Quello che salta subito agli occhi però è la potenza e la magnificenza di questa città che, nel tempo, ha affascinato re, imperatori, guerrieri e viaggiatori. Puškin riesce a mettere su carta la grandezza di una città, ad alimentarla con parole e memorie, come nessun altro aveva fatto prima di lui. Solo leggendo queste poche righe, il Lettore attento può finire per ritrovarsi sulle rive della Neva o sotto la statua di Pietro ad osservare il tramonto.
La prima citazione che ho scelto è tratta da Il cavaliere di bronzo di Puškin e ci descrive la nascita di questa grandiosa città. Non mi dilungherò molto perché vi avevo parlato di questo libricino nella prima recensione scritta su questo blog ormai secoli fa. Quello che salta subito agli occhi però è la potenza e la magnificenza di questa città che, nel tempo, ha affascinato re, imperatori, guerrieri e viaggiatori. Puškin riesce a mettere su carta la grandezza di una città, ad alimentarla con parole e memorie, come nessun altro aveva fatto prima di lui. Solo leggendo queste poche righe, il Lettore attento può finire per ritrovarsi sulle rive della Neva o sotto la statua di Pietro ad osservare il tramonto.
Immagine presa qui. |
Passarono cent’anni e la giovane cittàvanto e potenza del settentrionesorse superba e sontuosadai boschi bui e dalle paludi;dove prima il pescatore finlandese,triste figliastro della natura,da solo dalle basse rivegettava nelle acque sconosciutela sua vecchia rete, adesso, proprio lì,sopra sponde piene di vitasi addensano le moli edificatedi palazzi e torri; vascellia frotte da tutto il mondoarrivano di corsa ai ricchi scali;la Nevà si è vestita di granito;ponti s’inarcano sulle acque;le sue isole si sono ricopertedi giardini di colore verde scuroe di fronte a una più giovane capitalesi è oscurata la vecchia Moscacome davanti a una nuova imperatricela vedova in veste porporina.
- Il cavaliere di bronzo, Aleksandr Puškin, 1831 –
La seconda citazione che ho scelto ci racconta un'altra faccia di Pietroburgo: Dostoevskij ci speiga infatti che tutti i ricchi, in estate, lasciavano la città per trasferirsi in campagna e dedicarsi alla vita semplice e oziosa. Un modo di vivere che potremmo definire impossibile al giorno d'oggi, ma che all'epoca era all'ordine del giorno. E poi la campagna russa ha il suo fascino e non mi risulta difficile comprendere la voglia di spostarsi e vivere più vicini alla natura. In estate quindi la grande città diventava quasi deserta e assumeva un aspetto vuoto e malinconico, per poi ridestarsi in autunno e tornare alla frenesia di sempre.
Nikolay Dubovskoy, Dacha v Sillamyagakh, 1907 |
Se mi capitava di incontrare una lunga processione di carrettieri che, con le redini nelle mani, procedevano pigramente accanto ai carri carichi di intere montagne di mobilia di ogni genere, di tavoli, sedie, divani turchi e non turchi e altre masserizie domestiche, su cui, in cima a tutto, troneggiava sovente, proprio in cima al carro, una cuoca mingherlina, che sorvegliava i beni padronali come la pupilla del suo occhio; se guardavo le barche stracariche di suppellettili domestiche che scivolavano per la Neva o la Fontanka, fino alla Čërnajarečka o alle isole, - carri e barche si decuplicavano, si centuplicavano ai miei occhi; sembrava che tutto si fosse trasferito in dača a intere carovane; sembrava che l’intera Pietroburgo minacciasse di trasformarsi in un deserto, cosicché alla fine mi sentii pieno di vergogna, offeso e triste: non avevo decisamente un posto né un motivo per andare in dača.
- Le notti bianche, Fëdor Dostoevskij, 1859 –
La terza citazione è di Paullina Simons, una delle mie autrici preferite, se non la mia preferita, che nel suo romanzo più famoso, Il cavaliere d'inverno, descrive in modo dettagliato Leningrado - San Pietroburgo ha cambiato molti nomi nel corso del tempo - e riesce a farci sentire il freddo e ci permette anche di sentirci sulle rive della Neva, mentre il vento sferza e la gente è costretta a tenere ben premuto sulla testa il colbacco. Si tratta di una Leningrado moderna, quasi contemporanea - il romanzo è ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale - e forse è per questo che il Lettore sente più sua la descrizione della città e del rigido inverno.
Immagine trovata qui. |
Anche nei caldi mesi estivi nell'aria di Leningrado si percepiva una punta di gelo, come se l’Artico volesse ricordare alla città che l’inverno e il buio erano soltanto a poche centinaia di chilometri. Il vento era freddo anche nelle pallide notti di luglio. E ora che il mese di ottobre era arrivato e la città silenziosa e abbandonata veniva bombardata ogni giorno, l’aria non era semplicemente fredda, e il vento portava con sé qualcosa di più del gelo dei ghiacci polari. Portava la disperazione di chi non ha più speranze.
- Il cavaliere d’inverno, Paullina Simons, 2001 -
Il nostro breve viaggio a San Pietroburgo è finito, anche se ci sarebbero tantissime altre citazioni da proporre per provare a raccontare questa città. Ho scelto tre grandi autori, tre descrizioni che regalano un pezzettino di San Pietroburgo e dei suoi abitanti. Un viaggio lungo epoche e sentimenti diversi, attraverso privazioni e sfarzi, che però ben racconta una delle città più famose di Russia.
Con questo post spero di avervi fatto viaggiare un po' con la fantasia e di avervi suggerito delle letture interessanti. Certo non pretendo di essere riuscita a raccontarvi la città di Pietro, perché ci vuole ben altro che tre citazioni e un post su un blog per farlo, ma in attesa di poter esaudire il mio desiderio e partire per vedere dal vivo questi luoghi, questo è quello che ho potuto fare e raccontarvi!
Fatemi sapere se questa tappa vi ha incuriositi. Vi lascio qui sotto tutte le tappe del BlogTour e vi auguro buona giornata! Alla prossima.
Fatemi sapere se questa tappa vi ha incuriositi. Vi lascio qui sotto tutte le tappe del BlogTour e vi auguro buona giornata! Alla prossima.
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Davvero interessantissima! Mi è piaciuta molto. :)
RispondiEliminaTi ringrazio! =) Ho cercato di portare un pezzettino del mio mondo in questo post...
EliminaIl cavaliere d'inverno l'ho adorato, invece mi manca il cavaliere di bronzo, mi hai incuriosita!
RispondiEliminaL'unica edizione ancora in commercio del Cavaliere di bronzo credo sia quella della Raffaelli Editore (quella che ho io) e, per la lunghezza, il costo mi sembra eccessivo, ma merita. I dieci euro meglio spesi della mia vita da lettrice :D
EliminaIl cavaliere d'inverno l'ho sentito nominare più volte ma ancora non l'ho letto. Grazie per aver stimolato ulteriormente la mia curiosità!
RispondiEliminaE' uno di quei libri chiacchieratissimi che o si odia o si ama. Io faccio parte della seconda categoria. Una possibilità alla Simons comunque va data.. =)
EliminaCaspita! Bell'articolo :D Trovata geniale quella di usare citazioni di libri diversi per descrivere la stessa città <3 Brava ;)
RispondiEliminaE poi hai citato il Dosto... Di cui ho letto solo "Delitto e castigo", "Memorie dal sottosuolo" e "I fratelli Karamazov"... Tutti libri indimenticabili <3
Eh, zio Dosto è difficile da battere! ;) I classici russi hanno una marcia in più!, sempre detto io!
EliminaMolto carina la descrizione di questo panorama letterario. Dei tre ho letto solo Il Cavaliere d'inverno, di cui mi ero innamorata proprio per l'ambientazione, ma gli estratti sono davvero tutti suggestivi, soprattutto Puškin.
RispondiEliminaPuškin è il Maestro di tutti gli altri se vogliamo. La sua capacità descrittiva è senza eguali... =)
EliminaQuanto amo questi autori <3
RispondiEliminaMi piacerebbe tantissimo vedere San Pietroburgo e soprattutto l'Hermitage.
Ho letto diversi libri di Dostoevskij, La figlia del capitano di Puskin, Le anime morte di Gogol e prima o poi proverò Guerra e Pace.
Il loro stile è diversissimo da quello di noi italiani, ma non per questo privo di poesia.
Ci trasportano in una dimensione in cui tutto sembra lento e ovattato <3
Un salutone
Leryn
Ah cara, lo sai bene che io adoro i russi. Non potrei mai farne a meno! =) Hanno la capacità di insegnarti sempre qualcosa di nuovo anche se sono stati scritti duecento anni fa.
Eliminanon ho mai letto questo libro ma questa tappa mi piace molto <3
RispondiEliminaGrazie mille! =) Sono tre libri molti diversi, un po' per tutti i gusti se vogliamo!
EliminaAmo moltissimo i classici russi, forse conosco meno i contemporanei ma tutti e tre i libri che hai citato meritano un posto nel cuore dei lettori. Dostoevskij è senz'altro uno dei miei autori russi preferiti, assieme a Tolstòj :)
RispondiEliminaChe bello vedere che c'è chi la pensa come me! ;) Solitamente i russi vengono visti come scogli insormontabili e lasciati sullo scaffale...
EliminaNon ho letto i romanzi da cui hai estrapolato le citazioni, ma hai descritto una Russia davvero affascinante! :)
RispondiEliminaGrazie =) La Russia è affascinante per molti motivi. E' un Paese talmente vasto che racchiude in sé tutti i paesaggi e tutti i climi possibili, che la rendono unica nel suo genere.
EliminaDevo proprio decidermi a leggere Il Cavaliere d'Inverno, ne parlate tutte benissimo, mi state davvero incuriosendo!
RispondiEliminaTi abbiamo messo la pulce nell'orecchio. :D Non te ne pentirai. E' un romanzo che sa accontentare tutti i gusti, dal più classico al più ricercato, passando per lo storico e il contemporaneo.
EliminaAh!, trattasi di una trilogia. Meglio saperlo prima! ;)
Ciao Anto, che bella la tua tappa! L'ho letta in ritardo, ma forse è meglio così, perché finalmente, a furia di parlarne e di osannarli, mi sono decisa a leggere un romanzo russo e quindi tutta la tua descrizione di San Pietroburgo mi è entrata nel cuore! ^_^ Si vede la passione che hai verso questi luoghi e non si può non rimanerne coinvolti! Hai un entusiasmo contagioso! :D
RispondiEliminaTappa veramente interessante!
RispondiEliminaMi è piaciuta tantissimo!
Un saluto da I libri: il mio passato, il mio presente e il mio futuro.