mercoledì 31 agosto 2016

Snapshots #17.

Snapshots è una rubrica di recap mensile.

Salve lettori!
Il mese di agosto volge al termine ed è tempo di tirare le somme. Come ogni mese, mi ritrovo a scrivere questo post sui preferiti, ma prima vorrei spendere qualche riga e qualche minuto del vostro tempo per darvi qualche aggiornamento a caso sugli ultimi avvenimenti e sui miei nuovi progetti.
Agosto è stato un mese abbastanza impegnativo. Infatti non è solo iniziata la raccolta che, già di per sé, richiede un impiego di forze e volontà notevole (per chi ancora non lo sapesse, beh sì!, abbiamo qualche pezzetto di campagna, un'aziendina a conduzione familiare che serve per integrare un po', non è un lavoro a tempo pieno), ma si sono aggiunti anche qualche ora di lezione ad una ragazzina delle medie (che non sapeva manco distinguere verbo e soggetto) e i soliti impegni quotidiani/familiari. Insomma, ho avuto il mio bel mucchio di cose da fare anche questo mese. Menomale che dicono che ad agosto si va in vacanza, si vive più tranquilli e si tira il fiato. Tutte colossali palle (perdonatemi il francesismo)...
Fino ad un certo punto almeno, perché in vacanza, in effetti, ci sono andata. Sono stata al mare quattro giorni con la mia mamma. Una mini-vacanza per caricarci bene in previsione del mese di settembre che, in quanto a raccolta, è il mese più intenso e traumatico. Ho approfittato di questi giorni via per leggere, riposare, pensare e parlare con mia mamma del futuro (cosa che non guasta mai). Ora che sono tornata, mi ritrovo a dover tirare le somme su molte cose e ad avere alcuni nuovi post da scrivere post-lettura.
Per quanto riguarda i miei progetti, al momento sono due: il Wreck this Journal e il Bullet Journal. Il Wreck this Journal è andato in pausa forzata, ma tornerà tra una settimana; avete già avuto modo di leggere e conoscere questo mio progetto, quindi non dirò altro, ma se vi siete persi qualcosa trovate tutto nella sezione dedicata. Per quanto riguarda il Bullet Journal invece, si tratta di un progetto nuovo che inizierò domani, ovvero con il mese nuovo; è un metodo di planning che si basa sulle reali esigenze del singolo e non su schede pre-impostate. Siccome ho estremo bisogno di un metodo per tenere traccia di impegni, progressi e obiettivi, ho pensato di provare, male non farà. Per quanto riguarda questo secondo progetto, non ho alcuna intenzione di tenere traccia settimanalmente o mensilmente dei miei progressi perché si tratta di una cosa personale (insomma!, è sempre un'agenda), ma se qualcuno è interessato può scrivermi in privato e sarò lieta di rispondere.
Mi sembra di aver detto tutto. Quello che non ho detto, beh, sarà per la prossima volta. Ora passo alle istantanee di agosto perché sennò questo post diventa lunghissimo.

Un libro.

Ad agosto mi sono iscritta al sito AccioBooks. Non lo conoscete? Fateci un salto perché è una manna dal cielo per i lettori voraci e permette di fare ottimi affari a prezzi irrisori. Come funziona? Segue le regole elementari dello scambio e funziona davvero bene!
Questo mese ho concluso dieci scambi, i libri sono arrivati in ottime condizioni (come nuovi) e ho speso in totale, ovvero per tutti e dieci i libri, meno di venti euro. Una droga praticamente...
Tra gli scambi conclusi c'era anche Bianca come il latte, rossa come il sangue di Alessandro D'Avenia. Lo so!, è un romanzo per adolescenti, ma lo volevo leggere da moltissimo e mi è piaciuto. Ve ne parlerò presto in un post dedicato, ma sappiate fin da ora che l'ho apprezzato molto.

Una copertina.

Altro libro scambiato su AccioBooks, Guida galattica per autostoppisti di Douglas Adams è uno di quei libri che non avrei mai comprato a prezzo pieno perché non rientra assolutamente nella mia zona di comfort. 
L'ho scambiato con una ragazza perché mi ha sempre incuriosito e poi è uno di quei libri cult che, se non hai letto, ti fa sentire fuori posto. Presto ve ne parlerò in un post dedicato, ma per ora mi limito a dirvi che la copertina mi piace perché è semplice e allo stesso tempo rispecchia in pieno il libro e il suo spirito.
So che esistono molteplici edizioni di questo romanzo, ma credo che questa sia una delle prime copertine italiane.

Un film.

Sono andata al cinema a vedere Il drago invisibile (Pete's Dragon) di David Lowery perché avevo un biglietto (di quelli che da noi distribuiscono nei supermercati quando hai abbastanza punti fedeltà) che stava per scadere. Io, ogni anno, puntualmente, arrivo a ridosso della scadenza di questi biglietti con almeno un biglietto inutilizzato, se non di più. E, altrettanto puntualmente, rischio di correre a vedere vere e proprie ciofeche, pur di non perdere il biglietto.
Questa volta però mi è andata bene. Questo film, remake dell'omonimo film del 1977, è davvero molto bello, con un messaggio profondo e assolutamente adatto ai bambini. Nessun comportamento sconveniente e nessuna parolaccia, soltanto una bellissima storia di amicizia e sogni. Ve lo consiglio.

Una canzone.

Niente canzoni questo mese. La musica...questa sconosciuta! Ho avuto talmente tante cose da fare che la radio è stata solo un sottofondo indefinito per tutto il mese.

Un booktuber.

Questa volta vado sul sicuro perché vi consiglio una delle più note booktubers americane, ovvero Sasha del canale abookutopia. Se non la conoscete, correte a vedere i suoi video che sono davvero divertenti. Il vostro inglese deve essere abbastanza fresco però, perché Sasha parla a ruota libera, mangiandosi talvolta le parole e giocando con le parole. 
E' la prima booktuber straniera che ho iniziato a seguire, un anno fa, e i suoi video mi piacciono molto, anche se legge e consiglia libri assolutamente fuori dal mio campo d'azione. 

Un articolo.

L'articolo del mese è uscito su Parte del Discorso (sito con il quale collaboro, ultimamente purtroppo a fasi alterne, ma tornerò presto) e si intitola Ad ogni scrittore..., scritto da Ciro Terlizzo. 
A me è piaciuto molto, quindi vi invito a leggerlo e a farmi sapere cosa ne pensate.


Credo sia il post di recap mensile più lungo che abbia mai scritto, ma, se siete arrivati fino in fondo comunque, vi ringrazio. Aspetto di conoscere nei commenti i vostri preferiti del mese e, come sempre, vi esorto a consigliarmi libri, film, articoli o booktubers perché sono sempre pronta a scoprire cose nuove.
Alla prossima!

giovedì 25 agosto 2016

Confessions of a Book-Blogger. #9

Confessions of a Book-Blogger è una rubrica a cadenza casuale nella quale parlo di me mentre parlo di libri e letteratura.

HAI VENTIMILA LIBRI NELLA TUA TBR. COME FAI A DECIDERE QUALE SARA' IL PROSSIMO LIBRO CHE LEGGERAI? 

Premetto che, da lettrice-compulsiva quale sono, se non ho un certo numero di libri sempre a disposizione e pronti ad essere letti, vado in panico. Il 'certo numero' per restare nella mia zona di comfort dovrebbe aggirarsi sui 5-6 volumi almeno. Perché? Semplice. Se sto vivendo un periodo di voracità acuta e leggo velocemente, devo avere a disposizione un nuovo libro immediatamente. Se sto attraversando un blocco-del-lettore, ho bisogno di poter cambiare con facilità per sbloccarmi. E non sempre c'è il tempo materiale per andare in libreria o in biblioteca, quindi serve una scorta. 

Ammetto di aver attraversato periodi in cui avevo in attesa di lettura anche più di dieci libri, ma ora, visto che lo spazio scarseggia, tendo a non averne molti, anche se questo mi mette ansia perché non ho mai molta scelta sullo scaffale. Attualmente, solo per fare un esempio, ho in attesa di lettura cinque libri (più un paio già iniziati), ma si tratta di letture impegnative e 'invernali' (si sono una di quelle persone che pensano che certe letture siano più adatte in un certo periodo dell'anno piuttosto che in un altro...) ed avere la certezza matematica che, finito il prossimo libro, non ci sia ancora nulla ad attendermi mi terrorizza. Sono pazza lo so, ma so anche voi potete capirmi benissimo. 

Tornando a noi, vi dico subito che sono fermamente convinta che non sia il Lettore a scegliere il libro, ma il libro a scegliere il Lettore. Si può avere nella propria TBR un libro come cinquantamila, ma non saremo mai noi a scegliere cosa leggere dopo. Ogni libro ha il suo momento e il suo posto nella nostra vita, soltanto che lui lo sa e noi no. Ne consegue che è inutile stare a rimuginare giorni su quale sarà la prossima lettura perché, nel momento in cui ci si avvicina allo scaffale per prendere un libro nuovo, sarà lui a farsi notare, vuoi per la copertina, vuoi per il colore, vuoi perché, stranamente, sporgerà un pizzico di più dalla pila e verrà inevitabilmente preso in mano. 

Perciò, visto che sono i libri a scegliere me (e succede sempre!, ve lo giuro), non posso parlare della mia TBR. A maggior ragione che acquisto libri a sensazione, senza seguire grandi piani logistici. Ho le mie aree di comfort, quelle da cui pesco sempre a occhi chiusi quando acquisto qualcosa, ma alla fin dei conti, acquisto secondo l'estro del momento. Quindi la mia TBR risulta essere una pila molto strana, in eterna evoluzione e continuamente distrutta e ricostruita (a differenza della mia wish list che è sempre più cicciona e ricca). 

Per concludere e rispondere (finalmente!) alla domanda con rigore: non sono io a scegliere la prossima lettura tra i libri che aspettano di essere letti, ma è il libro a scegliere me. E voi? Come vi comportate davanti ai libri che aspettano di essere letti? Siete fan delle TBR mensili o annuali? Oppure, come me, seguite il Caso e gli eventi?

venerdì 19 agosto 2016

Addio a Berlino, Christopher Isherwood.

Titolo: Addio a Berlino.
Autore: Christopher Isherwood.
Casa Editrice: Adelphi.
Pagine: 252.

Trama: «Io sono una macchina fotografica con l'obiettivo aperto» dichiara l'alter ego di Chris­topher Isherwood arrivando nell'autunno del 1930 a Berlino, dove resterà fino al 1933. Un obiettivo – si può aggiungere – inesorabile, attraverso il quale partecipiamo come dal vivo ai suoi incontri nel cuore pulsante di una Repubblica di Weimar che si avvia al suo fosco tramonto: da un'eccentrica, anziana affittacamere alla sensuale Sally Bowles, aspirante attrice un po' svampita, a Otto, ombroso proletario diciassettenne, a Natalia Landauer, rampolla di una colta famiglia ebrea dell'alta società. Tra cabaret e caffè, tra case signorili e squallide pensioni, tra il puzzo delle cucine e quello delle latrine, tra file per il pane e manifestazioni di piazza, tra crisi economica e cupa euforia – da nulla dettata e in bilico sul Nulla –, Isherwood mette in scena «la prova generale di una catastrofe» e ci fa assistere alla resistibile ascesa del nazismo. Non solo: cogliendo con ironia corrosiva i presaghi rintocchi che accompagnano la grandeur di un mondo «inutilmente solido, insolitamente pesante», ci consegna una purissima, scabra narrazione che ci ricorda come la Storia – e ogni storia – sia sempre contemporanea.


Questo libro è entrato nella mia libreria quasi per caso, per uno strano gioco del Destino. Mi sono iscritta ad AccioBooks un mesetto fa e, ad oggi, ho già concluso parecchi scambi interessanti. Per chi non lo sapesse, AccioBooks è un sito tutto italiano che permette di scambiarsi libri tra lettori, tutto per la modica cifra di 1.28€ (ossia il costo del Piego di Libri). Il libro di Isherwood è stato il primo libro che mi è arrivato a casa (nell'ordine ho poi collezionato Dostoevskij, D'Avenia, Douglas, Hickman e altri, per un totale di otto libri scambiati) e l'ho iniziato quasi subito. 
Ho scelto questo libro per puro caso, in quanto non ne avevo mai sentito parlare, ma con gli Adelphi difficilmente si casca male.

Il libro non è brutto in sé, è un romanzo corale che, attraverso le storie di svariati personaggi, mette in luce il declino della Repubblica di Weimar fino all'ascesa di Hitler, ma non mi ha soddisfatta in pieno.
Lo stile di Isherwood è piacevole, scorrevole e ricercato, ma le vicende narrate e la conclusione mi hanno lasciata con un velo di amarezza, come se nulla fosse concluso e tutto fosse ancora da scrivere (che, in realtà, potrebbe anche essere una scelta stilistica azzeccata, visto quello che successe in Germania dopo il 1933). Però non so, quel qualcosa di irrisolto e non scritto mi ha lasciata perplessa.
I personaggi del romanzo sono vari e variopinti e ciascuno, nella sua piccolezza e irrilevanza in un contesto più ampio e complesso, racconta un pezzo di storia e di vita che contribuisce a completare il quadro più ampio di una nazione in progressivo declino.

I più mi avevano parlato benissimo di questo romanzo e ne conservano un ricordo splendido, ma io non so davvero cosa pensare. Non capisco se dovrei meditare e sedimentare le mie idee e, solo allora, forse, capire a fondo il libro e il suo significato, o se è accettabile anche la mia neutralità per un romanzo sicuramente meritevole. Certo è che non mi è dispiaciuto, soprattutto per lo stile narrativo e il ricercato vocabolario. 

Sono davvero in difficoltà a scrivere altro su questo romanzo, quindi passo la palla a voi che mi seguite sempre...Avete letto questo romanzo? Cosa ne pensate? Aspetto i vostri commenti per schiarirmi un pochino le idee e capire un po' meglio questo libro e il suo autore. Grazie e alla prossima!

mercoledì 17 agosto 2016

Wreck this Journal - Everywhere. #6

Rubrica nella quale vi racconto i miei progressi nella compilazione e distruzione del Wreck this Journal.

Salve lettori!
In questa settimana ferragostana, torno con un nuovo appuntamento della rubrica riguardante il mio journal. Questa cosa del journal mi sta sfuggendo di mano. Continuo a pensarci, a meditare, a provare e a cercare. Questa ultima settimana, l'azione di wrecking è andata avanti un po' a rilento, come tutto del resto. Insomma, il blog non è andato in vacanza, ma comunque in questo periodo dell'anno si fanno le cose con più calma e senza fretta, è inevitabile. Vuoi per il caldo, vuoi per gli impegni, vuoi per mille-mila altre cose. 
In questa nuova puntata sono due le pagine che vi mostro perché di più non sono riuscita a fare. E, vi avverto!, potrebbe essere che nelle prossime due settimane, complici l'inizio della raccolta e i weekend fuori porta, le pagine da mostrare saranno ancora meno o nulle.



Usa questo spazio mentre sogni all'aperto.

Devo dire che questa pagina mi spaventava. L'atto del sognare per me è qualcosa di davvero intimo e personale, qualcosa di privato che perde il suo splendore una volta rivelato ad altri, quindi ero incerta su come utilizzare questo spazio. Poi ho pensato di buttare giù, di getto, quello che mi passava per la testa a proposito del sogno e del sognare. Ho lasciato che le parole scorressero sulla pagina come un fiume in piena, senza preoccuparmi della sintassi o delle frasi ad effetto. Una volta completato il mio scritto, ho incollato alcune stelle e la luna (che nel mio immaginario simboleggiano il momento migliore per sognare all'aperto), così da coprire parte dei miei pensieri e non rivelarli a nessuno, lasciando libera interpretazione alle parole visibili. 


Raccogli piccoli insetti morti qui.

Onestamente, c'è qualcuno che l'ha fatto davvero?! No perché a me fa schifo solo pensare di farlo...
Come avrete bene capito, io non ho rispettato le indicazioni di questa pagina. Non mi andava di disegnare o incollare le immagini di insetti morti e, men che meno, non mi andava di incollare veri insetti morti sulla pagina. Ho quindi cambiato la destinazione d'uso della pagina: sempre insetti, ma vivi, almeno nel mio immaginario. Ho optato per tre piccole coccinelle che ronzano in libertà sulla pagina. Molto meglio tre coccinelle vive che tre coccinelle morte, anche perché vive portano fortuna e io ne ho estremo bisogno!


Bene!, per questo appuntamento mi fermo qui. Spero di avervi incuriosito e divertito anche questa settimana! Alla prossima!

sabato 13 agosto 2016

Confessions of a Book-Blogger. #8

Confessions of a Book-Blogger è una rubrica a cadenza casuale nella quale parlo di me mentre parlo di libri e letteratura.

LIEBSTER AWARD - Le domande di Noemigastaldi's Blog.

Eccomi qui con una nuova puntata delle mie "confessioni". Sono stata nuovamente nominata per il Liebster Award (eh sì!, quest'anno le nomination fioccano, secondo me è un buon segno), questa volta da Noemi di Noemigastaldi's Blog. Ringrazio Noemi per la nuova nomination e, senza dilungarmi troppo in ciance, vado subito a rispondere alle sue domande che, solo a leggerle, mi hanno messa in difficoltà...

Conoscevi già questa iniziativa?
Assolutamente sì. L'hanno scorso, quando il blog era ancora all'inizio, fui nominata una sola volta e mi sembrò la grazia più grande del mondo per una novellina della blogosfera come me. Quest'anno sono stata nominata molte volte e mi ha fatto davvero piacere. Sapere che altre blogger hanno pensato a me mi riempie di gioia perché significa che, nel mio piccolo, qualcosa di buono (o cattivo!, ma comunque qualcosa di degno di nota) sto facendo anch'io.

Cosa ne pensi?
Si tratta di un'iniziativa assolutamente interessante che permette di farsi conoscere e di conoscere. Io spulcio sempre tutti i blog che vengono nominati e a volte scopro delle vere bellezze.

Cosa… stavi facendo quando hai ricevuto la mia richiesta di partecipazione? (solo se si può dire)
Stavo pensando a come impostare il prossimo post, ma poi ho visto la nomination e mi sono messa a rispondere alle domande invece di preparare il post che mi serviva.

Qual è l’ultimo post che hai scritto e perché?
Nelle ultime settimane non ho postato molto e mi dispiace. L'ultimo post è uscito mercoledì e si tratta dell'appuntamento settimanale con il mio journal. Infatti, come sa bene chi mi segue sempre, mi sono fissata con il Wreck this Journal e sto tenendo traccia di tutti i miei progressi qui sul blog (trovate tutti quanti i post qui), oltre che sul profilo Instagram.

…e il primo, te lo ricordi?
Il primo post sul blog è datato 10 novembre 2014 (potete trovarlo qui). Era una specie di avviso ai naviganti. Il blog era nato da pochissime ore e volevo lanciare un messaggio, non so se un saluto o più un SOS a chi, volontariamente o meno, si sarebbe trovato a vedere il mio angolino. A rileggerlo ora mi viene da ridere...

Cosa volevi che il tuo blog diventasse, quando lo hai creato?
Ho creato il blog per me, per dimostrare che anch'io posso fare qualcosa di buono, in un periodo buio e difficile. Il blog è nato come mia valvola di sfogo personale nel quale parlare di ciò che mi piace e dimenticare il brutto del mondo reale. Ora è ancora così, ma si è arricchito di molte bellissime persone che mi seguono, commentano e suggeriscono. Non si tratta più di una mera valvola di sfogo, ma di un luogo di confronto e riflessione. 

Ora, cosa il tuo blog ha mantenuto e cosa no?
Il mio blog attuale si avvicina moltissimo a quello iniziale. Sono cambiati un pochino la grafica (anche se, per scelta, ho voluto mantenerla semplice, quasi elementare), l'impostazione dei post e il mio modo di scrivere. La voglia di fare e l'obiettivo del blog sono rimasti gli stessi. Si è aggiunto, nel tempo, un elemento molto importante: la filosofia del blog. All'inizio (diciamo pure per il primo annetto), presa dalla foga e dalla novità, davo spazio a tutto e a tutti, ma ora la mia linea di azione è cambiata e l'obiettivo di questo 2016 è migliorare e selezionare maggiormente i contenuti.

Qualcosa riguardo cui vorresti postare (ma ancora non l’hai fatto)?
Difficile dirlo. Seguo molto l'istinto e il periodo. Ci sono state rubriche bellissime, ma di breve durata a causa di mancanza di tempo e materiale, ma che mi piacerebbe molto riprendere. Certamente mi piacerebbe poter raccontare di più di me, lasciare più libero sfogo alle dita sulla tastiera e far scorrere i pensieri, ma forse per questo non sono ancora pronta. La mia timidezza mi frena ancora, anche se, già con questa rubrica delle "confessioni" sto facendo, a mio avviso, passi da gigante.

Il migliore articolo che ritieni di aver scritto?
Non dovrei essere io a dire queste cose. Diciamo che ci sono alcune recensioni che, visto il successo riscosso e i numerosi commenti, hanno avuto più fortuna di altre. Penso per esempio a Cime tempestose, L'amore ai tempi del colera e Via col vento, recensioni che mi sono anche divertita molto a scrivere. 

L’articolo che è piaciuto di più ai tuoi lettori?
Domanda a cui non so rispondere. Se ho analizzato giusto gli insights del blog, direi il post su Il coltello di Noemi Gastaldi. Giuro che non è un tentativo banale di sviolinamento o cose simili! Cercando il post più visualizzato di sempre mi esce proprio questo. Invece non sono in grado di capire quale sia stato il post più commentato, sorry guys!

Sto leggendo le tue risposte: c’è qualcosa che vorresti dirmi?
Vorrei ringraziarti ancora una volta per la nomina. Vorrei augurarti il meglio per il tuo blog e per i tuoi scritti. E spero di poter avere ancora a che fare con te prossimamente.

mercoledì 10 agosto 2016

Wreck this Journal - Everywhere. #5

Rubrica nella quale vi racconto i miei progressi nella compilazione e distruzione del Wreck this Journal.

Salve lettori!
E' una settimana che non mi faccio viva qui sul blog, ma purtroppo ai vari impegni si è aggiunta anche un'inaspettata influenza che mi ha costretta a letto per alcuni giorni (credo di essere l'unica ventisettenne a questo mondo che si ammala in pieno agosto quando tutti gli altri si godono l'estate).
Nonostante ciò, ho comunque qualche cosa di nuovo da farvi vedere per quanto riguarda il mio journal. Siete curiosi?! Allora iniziamo subito!


Raccogli qui i numeri (che vedi) nel mondo.

Guardandomi attorno ho trovato un cartoncino con scritto "50 libri da leggere prima di morire". Ho pensato quindi di scrivere tutti i numeri per arrivare a cinquanta, come a dare peso ad ogni singolo libro di questa lista, alcuni in lettere, altri in cifre e via così, a creare un mix di colori e scritte. L'effetto è elementare, ma efficace.


Scegli il tuo personale modo di distruggere il diario.

Ok, credevo di averle completate tutte le pagine di questo tipo, ma mi sbagliavo. Davvero non so più che fare!, quando mi convinco di averle superate tutte, scopro che ce n'è un'altra dietro l'angolo che mi aspetta. Per fortuna mi è venuta in soccorso la mia stanza. Mi spiego. Come sa chi mi segue sugli altri social, ho messo a posto la mia libreria (e in generale la mia stanza). Avevo da parte molte bomboniere di eventi passati ed ho pensato fosse arrivato il tempo (dopo anni!) di disfarle, tenere i ricordini e fare posto. Bene, mi è capitato tra le mani questo bellissimo tulle a stampa floreale ed ho pensato di usarlo sul journal. L'ho tagliato in tanti pezzi, li ho incollati uno sopra l'altro e l'effetto finale è quello di un bouquet di fiori in tridimensionale (ed è pure morbidoso!). 


Attacca un laccio al diario. Esci per una passeggiata, trascinalo.

Che dire, credo immaginiate già da voi che non ho seguito alla lettera le istruzioni, come potrei!? Ho attaccato al diario un nastro di tessuto (di quelli per pacchetti) e altri tre li ho attaccati all'interno, sulla pagina. Non sono, ovviamente, uscita né trascinando né facendo penzolare il journal, perché mi sarebbe sembrato di essere un'idiota di prima categoria, ma ho 'passeggiato allegramente' per casa quando non c'era nessuno. Complice la forza di gravità, il nastro sta piano piano entrando nella spina del journal segando leggermente le pagine (e credo fosse proprio questo lo scopo dell'istruzione). Il nastro ora resterà lì, ma giuro che non lo userò più per sollevare il diario!


Bene!, anche per questa settimana gli aggiornamenti si fermano qui. Spero che la settimana che viene sia altrettanto proficua così da potervi mostrare altre pagine complete.
Alla prossima!

mercoledì 3 agosto 2016

Wreck this Journal - Everywhere. #4

Rubrica nella quale vi racconto i miei progressi nella compilazione e distruzione del Wreck this Journal.

Salve lettori!
Questa settimana sono riuscita a completare alcune pagine del mio journal e ho quindi qualcosa da mostrarvi. Come sempre, ho scelto le tre pagine che più mi piacciono e le commenterò brevemente. 
Il tempo in questo periodo non è molto perché tra studio, lavoretti vari e impegni sono sempre di corsa, ma qualcosa di buono credo di essere riuscita a farlo.


Scegli il tuo personale modo di distruggere il diario.

Come vi avevo già accennato, questo tipo di pagina per me rappresenta un problema, nel senso che, non essendo brava a disegnare, devo sempre inventarmi qualcosa di diverso, ma di semplice realizzazione. 
Avevo terminato da poco la lettura di Via col vento di Margaret Mitchell (qui trovate la recensione) e stavo rileggendo un articolo uscito su un famoso settimanale femminile proprio a proposito di questo romanzo. La giornalista esaltava le doti di Rossella e la eleggeva a prototipo dell'eroina femminile e via così. Io non sono assolutamente d'accordo con questa visione e quindi, molto democraticamente (si fa per dire, eh!), ho pensato di censurare questo articolo sul mio journal, per mettere bene in chiaro i miei sentimenti verso Rossella O'Hara (senza Miss davanti perché non lo trovo indicato).


Nascondi questa pagina nella tasca o nella borsa di qualcuno dopo averci scritto sopra una nota.

Non mi andava di strappare la pagina. E poi, dove avrei potuto nasconderla? Sarebbe sicuramente finita nel cestino, visto che oggigiorno biglietti, bigliettini e scontrini finisco nella spazzatura (o per terra!) senza nemmeno essere considerati.
Ho quindi riprodotto la tasca di un pantalone, ho fatto un bigliettino con la scritta "Il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni" di Eleanor Roosvelt e l'ho inserita nella tasca fittizia. Ho scelto il tema dei sogni anche per la pagina accanto, dove ho riportato una serie di citazioni.
Questa pagina del journal credo servirà anche a me come memorandum per inseguire i miei obiettivi perché forse, in fondo, vorrei trovarlo io un bigliettino così nella mia tasca...


Scegli il tuo personale modo di distruggere il diario.

Un'altra pagina così, ebbene sì. D'altronde devo pur farle. Stavolta un tema semplice, geometrico e assolutamente banale. Uno stile optical casuale e senza pretese solo perché, quando l'ho fatto, avevo in mano un compasso e un righello (sì, avrei dovuto studiare, ma questo è più divertente).
Sembra quasi una di quelle stampe anni '60 o giù di lì. Non è poi così male tutto sommato.


Questo è tutto anche per questa settimana. Lasciatemi un commento e fatemi sapere cosa ve ne pare dei miei progressi. Alla prossima!

P.S. Se anche voi state completando un journal e tenete traccia dei progressi su qualche social o sul vostro blog, fatemelo sapere che vengo a sbirciare.