mercoledì 24 maggio 2017

SalTo30: un'avventura tra montagne di libri e incontri speciali.

Salve lettori!

Sono tornata a casa da due giorni ormai, i miei pensieri e le emozioni hanno sedimentato e posso finalmente parlavi del Salone del Libro di Torino.
Come ben sapete, per me è stata la prima volta a questa manifestazione, evento clou per tutti i lettori e gli appassionati, quindi non starò qui a raccontarvi cose che avrete sicuramente letto altrove, tipo che è stata l'edizione del riscatto, che c'era moltissima - davvero tanta! - gente o cose così (anche perché di questo ho scritto in un articolo che uscirà presto su Parte del Discorso), ma vorrei parlarvi del mio Salone, quello che ho fatto, visto e vissuto. 

Sono partita per Torino sabato mattina, colma di aspettative e ansia - non che sia una persona ansiosa, anzi!, ma l'idea di andare al Lingotto, incontrare persone, stare a contatto con tutta quella gente che condivide la mia stessa passione, un po' di timore addosso me lo aveva messo. 
Arrivati a Torino - il mio ragazzo e io - ci siamo sistemati in un carinissimo appartamentino in centro - sia ringraziato Airbnb per questo. Poi abbiamo approfittato del bel tempo e ci siamo avventurati per Torino alla scoperta del Parco del Valentino.
Eravamo già stati in città alcuni anni fa, quindi non siamo andati in musei o nei posti più abituali per i turisti di giornata, ma abbiamo cercato piccoli angoli dove ancora non avevamo messo piede - per la cronaca, lunedì prima di tornare siamo andati anche a Superga.

Domenica mattina, finalmente, è arrivato il momento del Salone. Adrenalina a mille e accredito stampa in mano, sono entrata al Lingotto - senza troppa attesa o code, giusto una decina di minuti per il controllo di sicurezza e il ritiro del pass stampa. Non potete immaginare la mia gioia una volta entrata. Mi sentivo come un bambino in un negozio di caramelle.

Cartina alla mano, abbiamo iniziato a gironzolare per gli stand, sbirciando qua e là e lasciandoci incuriosire da copertine ed editori, memorizzando in quali stand c'erano cose interessanti che potevano fare al caso nostro. 
Un lettore va al Salone per conoscere, acquistare e scoprire, ma non di soli libri può vivere. E infatti anch'io non solo per i libri ero al Salone. Ero lì per incontrare finalmente dal vivo alcune persone che conoscevo solo virtualmente, ero lì per sentir parlare di libri e per sentirmi nel mio habitat naturale, circondata da persone con la mia stessa smodata passione per la carta stampata.

Ho fatto acquisti, ovviamente. Un bottino piccolo, ma che sa di certezze. Se mi fossi lasciata prendere la mano, non sarei riuscita a tornare in treno fino a Trento, quindi ho selezionato accuratamente cosa portarmi a casa. La scelta è ricaduta su questi titoli:

- Il libro dei personaggi letterari, Fabio Stassi, edito da Minimum Fax. Si tratta di una piccola chicca, uno sfizio, più che altro, ma mi ha incuriosita molto. E poi il ragazzo allo stand è stato davvero gentile - se mi stai leggendo, grazie!
- Romanza senza parole, Sof'ja Tolstaja, edito da La Tartaruga - Baldini & Castoldi. Questo libro è uscito a marzo ed era l'unico acquisto che ero certa avrei fatto al Salone. Anche qui, la signora alla cassa è stata gentilissima e disponibile, con il suo sorriso sincero e rassicurante. Davvero un'ottima accoglienza, professionale e allo stesso tempo familiare;
- Il respiro del buio, Nicolai Lilin, edito da Einaudi. Ok, lo so, Einaudi era tra i dissidenti, era presente solo con un Punto Einaudi e non con un super stand, ma cercavo questo libro da mesi ed era l'ultima copia lì allo stand, mi stava chiamando. Era lì per me e l'ho preso;
- I pacchetti di Austen, Brontë e Woolf, editi da L'Orma Editore. Qui sono andata sul sicuro perché adoro questa casa editrice e l'idea di questi libricini. Ne ho presi solo tre, ma il mio obiettivo è quello di averli tutti! Anche qui espositori gentilissimi e sempre con il sorriso.

Se il mio bottino è rimasto contenuto, per questioni di spazio e budget, non è stato lo stesso per le emozioni. Ho vissuto una giornata incredibile, ho incontrato Martina di Un buon libro e una tazza di the e Ylenia, anche lei blogger come me. E, ovviamente, ci siamo scattate la foto di rito nella Piazza dei Lettori, sotto l'immensa torre di libri. 
Non ho partecipato a nessun incontro. Non che non ce ne fossero di mio interesse, anzi ne avevo segnati almeno una decina tra sabato e domenica (compresi alcuni del Salone Off), ma ero talmente presa dall'atmosfera, dalle persone e dalla varietà di stand e libri che mi sono completamente dimenticata degli incontri.
Me lo avevano detto che la prima volta al Salone sarebbe stato come vivere sulle nuvole, dimenticandosi di ciò che ci circonda...

E' stato il Salone del riscatto, per Torino e per i lettori. E' stata l'edizione della creatività e dell'energia, della condivisione e dell'assenza di barriere. E' stata l'edizione più social e paparazzata di sempre. E' stata un'edizione che, finalmente, è stata anche la mia.
Ho incontrato persone amiche, ho comprato libri, ma ho scoperto anche molte cose. Ho scoperto che la metro di Torino è più bella della Tube londinese, che al Salone del Libro panchine e aree di sosta non sono contemplate, che esistono case editrici piccole, minuscole, ma che con il loro entusiasmo riescono a coinvolgere il lettore in un modo tutto loro. 
Ho avuto tra le mani il mio primo pass stampa della storia - che, manco a dirlo, è finito dritto dritto nel mio bullet journal, sulla pagina di domenica, a ricordo di una giornata incredibile. 
Purtroppo non sono riuscita ad incontrare tutte le persone che avrei voluto, ma mi rifarò!, perché se non al SalTo31, con ogni probabilità Torino mi rivedrà al SalTo32!

10 commenti:

  1. Che bella esperienza *_*
    Mi sarebbe piaciuto tantissimo partecipare, ma per problemi accademici non ce l'ho fatta. Speriamo bene per il prossimo anno!

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    1. Davvero una bella esperienza! ^_^
      Vedrai che riuscirai a partecipare anche tu...io erano anni che aspettavo, ma non ho abbandonato la speranza e, finalmente, quest'anno ero lì! :*

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  2. Purtroppo quest'anno non ce l'ho fatta, ma spero di riuscirci l'anno prossimo. Sarà la prima volta anche per me, quindi emozione alle stelle *-*

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    1. Wow!!! Ti auguro davvero di farcela il prossimo anno!!! :*

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  3. Bellissima esperienza assieme grazie Anto !!!!!

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  4. ciao Anto, come sempre un bellissimo post pieno di te e del tuo sguardo innamorato della vita! Devo dirtelo, quest'anno ero veramente molto vicina a fare almeno una scappata al SalTo, principalmente per amore. Infatti c'era la cotta del mio intelletto, il magnifico, meraviglioso Daniel Pennac, mio autore preferito che, tra l'altro, presentava il nuovo romanzo della sua saga di maggior successo, ovvero la saga Malaussene. Purtroppo per questione di budget e impegni lavorativi non è stato possibile, ma ho visto così tante belle foto e sono stata così colpita dalle tue parole che mi è venuta una gran voglia di comprare un porcellino e fare la colletta per l'anno prossimo! Magari sarà la volta buona! ;) Un bacione fanciulla!

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    1. Se la colletta vecchio stile non ti riesce, puoi sempre provare con il crowfunding, in fondo è una buona causa! ;D A parte gli scherzi, grazie mille! Sono contenta se sono riuscita a trasmettere la mia passione e me stessa anche in questo post...non mi risulta facile parlare delle mie esperienze, ma ci sto lavorando, e a quanto pare con successo...
      Un abbraccio! <3

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