venerdì 21 novembre 2014

La frase della settimana #2

Prima edizione del romanzo.
Fonte: Wikipedia. 
Secondo appuntamento con la rubrica a cadenza settimanale "La frase della settimana". Stavolta ho deciso di parlare di uno degli incipit più belli della Letteratura, ovvero quello di "Anna Karenina", grandissimo e indiscusso capolavoro di Lev Tolstoj. 


"Tutte le famiglie felici si assomigliano fra loro, ogni famiglia infelice è infelice a suo modo."


16 parole. Un significato immenso. Una verità profondissima.
Già nel 1877, il caro Lev, aveva capito che la famiglia del Mulino Bianco non esiste. Eppure noi, a 137 anni di distanza, siamo così sciocchi da credere che la vita possa essere tutta rose e fiori, bella e colorata, come quella che passa alla televisione o al cinema.
Forse sarebbe meglio imparare la lezione del Professor Tolstoj, almeno per essere un tantino più realisti e pratici.

La vita famigliare è fatta di amore, ma anche di illusione, disinganno, malessere e contese. La famiglia è il rifugio e l'arena in cui ogni persona deve combattere per affermarsi. Non sempre il bene dell'individuo ben si adatta al bene famigliare. Nascono allora dilemmi morali, personali e collettivi sul cosa sia meglio o peggio. Ed è quello che le vicende di Anna, Levin e Vronskij, ci dimostrano capitolo dopo capitolo. 

La famiglia perfetta non esiste, ma è l'imperfezione che la rende perfetta. Pensate solo un istante ad un'utopica famiglia perfetta nella quale tutti vanno sempre d'accordo, non viene mai detta una parola fuori posto e sono tutti gentili e attenti ai bisogni degli altri...Beh, in questo momento starete tutti pensando: "Che noia!". Esatto!, una famiglia così è talmente perfetta da essere impossibile e impensabile. 
Tutte le famiglie sono messe alla prova, prima o poi, e tutte in modo diverso, unico. Sono le sfortune che caratterizzano ogni singola famiglia, più ancora dei suoi successi. Proprio questo dovremmo ricordarci ogni qualvolta ci sentiamo stretti nella nostra famiglia, ma troppo spesso ce ne dimentichiamo.

Perché questa citazione? Perché è un monito, una raccomandazione, una rivelazione (o almeno io la vedo così). E' una frase semplice che racchiude in sé molte verità, talvolta scomode. Io la ricordo spesso. E' uno degli incipit più belli che abbia mai letto. Leggi questa frase e ti potresti soffermare a riflettere per ore secondo la tua personale sensibilità (ed è quello che ho cercato di fare io...). Tutti poi possono leggerci qualcosa di diverso. Non tutti la interpreteranno come me, ma alla fine è questo il bello dei libri! Ogni lettore trova nel libro ciò che cerca, pensa e spera, e lo stesso libro può essere molteplici cose in base al suo lettore.

Bene!, credo di aver detto tutto anche per questa settimana. Il monologo è finito. Spero di ricevere i vostri commenti qui sotto. Per proseguire il dialogo su questa citazione, confrontare i vari punti di vista (che sicuramente saranno moltissimi) e, magari, scoprire nuove sfumature per questa frase, che fino ad ora mi sono sfuggite.
Alla prossima settimana!


4 commenti:

  1. Credo che una famiglia alla "Mulino Bianco" non solo sia noiosa, ma soprattutto irreale e vuota, sono le liti, le esperienze condivise e, perché no, anche i dolori, le perdite e i lutti, che legano i membri di una famiglia. Si può essere felici con tutti, ma selvaggiamente tristi con pochi.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Che belle parole!!! In due frasi sei riuscita a dire più di me in un intero post!...si vede che sei una scrittrice! ;)

      Elimina
    2. Ahahahah! E dire che la sintesi non è il mio forte!
      La frase della settimana è davvero una bella trovata e le tue riflessioni arrivano dritte al punto! ;)

      Elimina
  2. Ti ringrazio Erika! Sono contenta vengano apprezzate le mie riflessioni!

    RispondiElimina