sabato 23 gennaio 2016

Oblomov, Ivan Gončarov.

Titolo: Oblomov.
Autore: Ivan Gončarov.
Casa Editrice: Einaudi.
Pagine: 492.


Trama: Un provinciale idealista vive a Pietroburgo della rendita di una tenuta dimenticata, nella piú assoluta inerzia fisica e psichica. In una camera coperta di ragnatele e di libri ingialliti giace nella sua «normale posizione» su un emblematico divano, dormendo e sognando, stanco e insensibile ai rumori della vita. Specchio di un fatalismo storico, Oblomov è stato considerato dalla critica l'eroe immortale della pigrizia, prodotto di una generazione viziata e apatica, inerte e priva di volontà, che non ha saputo dedicarsi a quelle riforme di cui necessitava la società russa. Con ironia pungente e forza narrativa, Goncarov crea intorno al protagonista un'atmosfera ossessiva e a tratti morbosa che denuncia non solo l'arretratezza civile di una nazione ma soprattutto i conflitti interiori di ogni coscienza umana.


È difficilissimo parlare articolatamente di questo romanzo, quindi lascerò scorrere impressioni e parole, sperando di non far pasticci, ma sperando di trasmettervi almeno un pizzico del mio entusiasmo.
Gončarov non l'avevo mai sentito nominare. E mai l'avevo considerato, mai gli avevo dedicato un'occhiata quando passavo in libreria. Mai. Poi mi hanno regalato questo libro per Natale e mi si è aperto un mondo. Un romanzo che è un capolavoro, che di stelline (o faccine sorridenti o cuoricini o quel che più vi piace) ne meriterebbe infinite, non solo cinque. Quattrocentonovantadue pagine di puro piacere di lettura, scoperta e divertimento.
Tutto ruota attorno ad una parola ed una soltanto (come nei teoremi matematici, sapete no?...una e una sola), ovvero OBLOMOVISMO. Non conoscete questa parola? Ora vi spiego...

OBLOMOVISMO: fisionomia dello spirito e del temperamento attribuiti ai russi, particolarmente alla nobiltà terriera dell'Ottocento, essenzialmente caratterizzati da una apatica e fatalistica remissività.

L'eroe del romanzo (o forse dovrei dire antieroe, perché dell'eroe tradizionale non ha nulla o quasi) è Oblomov, Il'ja Il'ič Oblomov. Egli è un proprietario terriero, padrone di trecento anime ad Oblomovka. Ma, a differenza degli altri proprietari terrieri della Russia ottocentesca, Oblomov non si interessa degli affari, non mantiene i buoni rapporti in società, non segue le mode e gli eventi, rifugge la gente e gli impegni, insegue uno stile di vita basato su pace, riposo e tranquillità, senza pensieri ed impegni. Egli si è adagiato nella sua vita, non ricerca nulla di nuovo, non aspira a nuove emozioni e non spera di evolvere. Oblomov è un uomo finito, senza aspirazioni né scopo. 
In via Gorochovaja, in una di quelle grandi case, la cui popolazione sarebbe stata sufficiente per tutta una città di provincia, se ne stava di mattina a letto nel suo appartamento Ilja Iljič Oblomov.Era questi un uomo di trentadue-trentatré anni, di media statura, di aspetto piacevole, con occhi grigio-scuri, ma nei tratti del volto privo di qualsiasi idea determinata, di qualsiasi concentrazione. Il pensiero passeggiava come un libero uccello sul suo viso, svolazzava negli occhi, si posava sulle labbra semiaperte, si nascondeva nelle rughe della fronte, poi scompariva, e allora su tutto il volto si accendeva l'uniforme colore dell'indifferenza. Dal volto l'indifferenza passava alle pose di tutto il corpo,  perfino alle pieghe della veste da camera. (Incipit)
Sebbene nel romanzo Oblomov viva alcuni momenti di gioia e rinascita, egli li distrugge con le sue stesse mani essendo sempre insoddisfatto, insicuro e indeciso. Non lo cambiano né l'amore né l'amicizia, né le disgrazie né le gioie, né il matrimonio né la malattia. Egli vive tutta la sua vita nella più totale apatia dalla quale riemerge solo per brevi istanti prima di rituffarcisi da sé.

I momenti divertenti non mancano grazie ai siparietti tra Il'ja Il'ič e il suo fedele servo Zachar. I momenti romantici ci vengono regalati da Oblomov e Ol'ga prima, da Stolz e Ol'ga poi (sì!, il suo migliore amico ha sposato la donna che il buon vecchio Il'ja si è lasciato sfuggire), per finire da Oblomov e la sua padrona di casa (e proprio da questa relazione nascerà il piccolo Andrej).  I momenti per riflettere non mancano e nemmeno le perle di saggezza. Insomma, c'è proprio tutto quello che io cerco in un libro.

Come tutti i romanzi russi, anche questo mi ha lasciato tanto, mi ha insegnato molto. Ho capito che siamo un po' tutti come Oblomov, soprattutto quando ci rassegniamo nelle disgrazie e quando non gioiamo delle piccole vittorie nella vita quotidiana. Ho imparato che l'oblomovismo non era solo un problema ottocentesco, ma che sempre più è una malattia dei nostri tempi: l'uomo d'oggi è sempre scontento e abbandonato tra le onde della vita, si lascia trascinare e non apprezza più le piccole cose. Leggendo le "gesta" di Oblomov ho pensato spesso a persone che conosco ed ho riso sotto i baffi. Ho guardato l'amore da un punto di vista diverso ed incredibile. Ho letto di un uomo (Oblomov) talmente cristallino e trasparente che dal suo stato apatico ha sacrificato i suoi sentimenti per dare nuova linfa vitale a quelli di un altro essere vivente. Ho riso, mi sono arrabbiata e ho pianto con Oblomov e ammetto che mi dispiace riporre il libro sulla mensola. 
Vorrei concludere regalandovi le parole di Stolz su Oblomov, le più chiare e semplici, ma le più vere. Non c'è modo migliore per descriverlo e salutarlo.


Grazie per aver letto questa recensione e per essere passati dal blog anche oggi. Alla prossima!

6 commenti:

  1. Nemmeno io fino a poco tempo fa conoscevo questo autore e questo libro. Poi ne ho letto sul libro di Dorfles "I cento libri", e mi ha subito incuriosito! La tua recensione conferma ancora di più la mia opinione. Devo assolutamente leggerlo :)

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    1. Sai che il libro di Dorfles non l'ho mai letto? Però se mi dici che consiglia Gončarov allora dovrei darci un'occhiata... :)

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    2. Si! Consiglia tanti bei classici, e non, attraverso percorsi tematici molto interessanti. Ho fatto delle scoperte davvero sorprendenti :)

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    3. Lo terrò presente. Grazie!!! ;)

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  2. A me invece l'occhio su questo libro era caduto, però non ho ancora avuto il piacere di leggerlo. Il tuo entusiasmo conferma la sua posizione in wishlist!

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    1. Assolutamente un libro da leggere!!! :) curiosissima di conoscere la tua opinione quando lo leggerai!!!!

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