martedì 31 maggio 2016

Snapshots #14.

Salve lettori!
E' già finito anche maggio e questo significa che è tempo di recap mensile. Questo mese sono stata molto assente sia dal blog che dalla pagina Facebook; questo perché ho ripreso a studiare (per davvero stavolta!) in vista della sessione estiva. Sono motivata e determinata: tre step mi separano dall'agognata porta di uscita, con la scritta EXIT a caratteri cubitali sopra, che mi farà uscire dall'inferno universitario. Quindi è tempo di spremere anche gli ultimi poveri neuroni rimasti e cercare di finire. Ecco perché ho meno tempo per il blog (in realtà ho molti post in sospeso che aspettano una revisione per essere pubblicati) e dal resto. Però, nonostante tutto, come sapete, ci tengo molto al bilancio mensile e quindi eccomi qui.
Sia chiaro!, non è stato un mese di solo studio...sarei una bugiarda se dicessi una cosa del genere. Maggio è stato un mese particolare, questo sì, ma non sono mancate sorprese, scoperte e cose belle. Ho iniziato a fare lunghe passeggiate, io da sola con la musica ed i miei pensieri, e devo dire che è rilassante e mi permette di vedere le cose sotto la giusta prospettiva. Ho letto poco perché una piccola crisi-da-lettore mi ha colpita, ma sono riuscita a prenderla e curarla in tempo e, grazie al regalo di un'amica, ho trovato il libro giusto per superare il blocco del lettore (temutissimo blocco!). 
Questo mese è terminato anche il nostro primo gruppo di lettura. E' stata davvero un'esperienza bellissima che credo riproporrò dopo l'estate, quindi, se avete macro-aree di interesse o autori che vorreste affrontare, non mancate di segnalarmeli, così che io possa pensare a cosa organizzare per la prossima volta. Se volete sapere qualcosa su quel che è stato il gruppo di lettura e leggere i commenti ai libri letti, qui potete trovare tutti i post scritti per questa occasione.
A maggio è nata anche una nuova rubrica a cadenza casuale: Confessions of a Book-Blogger. Per chi non lo sapesse, in ogni puntata parlo di me rispondendo ad una domanda specifica sul mondo dei libri e della lettura in generale. Al momento sono uscite tre puntate, ma ne ho altrettante in attesa di revisione pre-pubblicazione. 
Ora, bando alle ciance!, iniziamo con le istantanee di maggio.

Un libro.

Per la categoria 'Libro del mese' cito il libro che mi ha permesso di sbloccarmi e lasciarmi dietro le spalle in breve tempo il blocco del lettore. Il libro in questione è Il libro dei sussurri di Varujan Vosganian, edito Keller Editore. 
Non conoscevo questo libro, ma mi è stato regalato da un'amica conosciuta durante l'esperienza in Inghilterra. Siamo state insieme tre mesi e si vede che le sono bastati per capirmi davvero perché questo libro è perfetto per me! Non è un libro facile, infatti sto procedendo piano piano, però è davvero bello.
L'autore racconta la storia della sua famiglia a cavallo di tre secoli, caratterizzati da persecuzioni ed ingiustizie nei confronti del suo popolo, il popolo armeno.
Attraverso ricordi ed aneddoti, l'autore ricostruisce uno spaccato di storia contemporanea che troppo spesso ci dimentichiamo.
Il libro è ancora in lettura, ma non vedo l'ora di parlarvene.

Una copertina.

Avete presente i Penguin Classics? Quei libri belli, bellissimi, che tutti vorremmo? Quei libri dalle copertine e dalla fattezza perfetta per gli amanti dei libri? Ecco, a me sono sempre piaciuti, ma recentemente mi sono proprio fissata sull'edizione di Alice nel Paese delle Meraviglie di Lewis Carroll, e non escludo che potrebbe essere mia presto. 
Aspetto solo di avere tra le mani i libri acquistati su Wordery di recente e, se tutto sarà perfetto, potrei acquistare anche questo pregiato volume.

Un film.

Restiamo in tema Paese delle Meraviglie perché il film del mese non poteva che essere Alice through the looking glass. Sono andata a vederlo sabato scorso e, come già detto su Facebook, mi è piaciuto tantissimo, più del primo oserei dire.
Fatto davvero bene, curato e divertente. Non so quanto sia fedele al libro di Carroll, ma è comunque un bel film che vi consiglio assolutamente.
Il cast è di tutto rispetto e sceneggiatura e regia sono perfette. Non mi intendo molto di cinema, ma qui sono rimasta davvero soddisfatta.
Se siete andati al cinema a vederlo fatemi sapere cosa ne pensate. Se vi è piaciuto e perché. Se l'avete trovato migliore o peggiore del primo.

Una canzone.

Per l'ultima categoria delle snapshots di maggio, facciamo un passo indietro nel tempo fino agli inizi degli anni 2000 quando tutte le radio trasmettevano questo gruppo musicale. Mi sono sempre piaciuti eh!, intendiamoci, ma ultimamente li sto riscoprendo perché fanno da sottofondo a tutte le mie passeggiate in solitaria. Vi lascio una canzone random, ma comunque una delle più famose.



Il mio mese-di-maggio-studente-fatti-coraggio, ah no!, non devo parlare di università...Il mio mese di maggio libroso, e non, finisce qui. Spero di avervi incuriosito, di avervi divertito o, semplicemente, di avervi tenuto compagnia per cinque minuti. Come sapete, se volete suggerirmi nuove categorie o dirmi quali sono i vostri preferiti del mese non dovete fare altro che commentare. Alla prossima!

martedì 24 maggio 2016

Confessions of a Book-Blogger. #3

LIEBSTER AWARD - Le domande di BTS of my soul.

Oggi è una puntata un po' diversa dal solito. Alcuni giorni fa sono stata nominata da Io, la letteratura e Chaplin per il Liebster Award, premio che viene assegnato a blog con meno di 200 iscritti. Ho risposto con molto piacere a questa nomination in un lunghissimo post che potete trovare qui. Se non che, un paio di giorni dopo, anche BTS of my soul mi ha nominata per questo premio. Siccome non mi sembrava opportuno fare un nuovo post con le stesse tematiche, ho pensato di rispondere alle domande di Jen in un appuntamento di questa rubrica. Quindi...via alle domande!

Cosa ti ha spinto/a a dare questo nome al tuo blog?
Quando ho aperto il blog ero alla ricerca di una nome particolare, nuovo e che fosse una citazione. Ho trovato tutto quello che cercavo in "If you have a garden and a library, you have everything you need" di Cicerone. La scelta di tenerlo in inglese è stata dettata solo dal fatto che mi suonava meglio.

Quale/quali ragione/ragioni ti hanno portato/a ad aprire il blog?
Avevo bisogno di uno spazio mio dove rifugiarmi nei momenti difficili, un angolino lontano dai problemi e dai pensieri quotidiani. Il blog è nato come sfida con me stessa e con gli altri, quegli altri che troppo spesso mi hanno fatta sentire piccolina e inutile. E poi il blog è un'estensione della pagina Facebook che mi ha permesso di mettere in ordine pensieri ed idee.

Qual è il post di cui sei più fiero/a e perché?
Difficile dirlo. Ho scritto molto da quando ho aperto il blog. Sono cambiata io ed è cambiato il mio modo di scrivere. Ho scritto di libri, film, musica e altro ancora, ma sempre con una predilezione per i libri. Credo che la weekly da Plymouth sia una delle cose che più mi stanno a cuore. Ho raccontato la mia esperienza all'estero e mi sono raccontata. Ecco, forse quei 12 post di vita personale sono quelli che mi rendono più fiera.

Qual è la tua rubrica preferita nel mondo della blogosfera?
Ci sono tante di quelle belle rubriche in giro! Mi piacciono molto i recap mensili, ma principalmente che mi interessano sono le recensioni.

Come vedi te e il tuo blog tra un anno?
Io mi vedo, spero!, laureata e libera dalla morsa del mondo accademico. Il mio blog lo vedo ancora più maturo e  ricco di contenuti. Il mio blog ed io insieme possiamo fare grandi cose!

Quale canzone assoceresti al tuo blog?
A questo proprio non so rispondere. Sorry!

Quale citazione pensi possa rappresentare il tuo blog?
Il mio blog è una citazione! A parte le battute, credo che la citazione adatta sia "It's never too late to be what you might have been", che poi è anche il mio motto e quello che mi ripeto ogni giorno.

Se il tuo blog fosse una serie tv, quale sarebbe?
Non seguo molte serie tv a dir la verità quindi fare un abbinamento di questo tipo mi risulta assolutamente impossibile. 

Se il tuo blog fosse un libro, quale sarebbe?
Le Beatrici di Stefano Benni perché questo angolino mi permette di far sentire la mia voce, la mia opinione. E, anche se sembra una cosa scontata, non lo è affatto.

Se il tuo blog fosse un film, quale sarebbe?
Mmmh....uff che difficile! Non saprei...

Cos'è per te il tuo blog e cosa vorresti fosse per i lettori?
Il blog per me è una valvola di sfogo e un punto di condivisione e confronto. Il blog è un modo come un altro per dar voce a ciò che penso e per dire la mia. Spero che i miei lettori apprezzino il lavoro che sto facendo e che possano trovare spunti di riflessione, buoni consigli di lettura e un angolino accogliente e confortevole dove dialogare delle proprie passioni. Io sono sempre disponibile per parlare di libri, ma non solo! Perciò chiunque può scrivermi. Attraverso il blog ho conosciuto persone bellissime con le quali, seppur a distanza, è nata una bella amicizia. Ecco, il blog vorrebbe essere un punto di incontro per persone che poi, chissà, potrebbero anche diventare amiche.

venerdì 20 maggio 2016

Gruppo di Lettura: Leggiamo Insieme i Classici Russi. Fase #3: LE UOVA FATALI, Michail Bulgakov. (recensione e commento)

Salve lettori!
Eccomi qui a scrivere l'ultimo post (purtroppo!) riguardante il gruppo di lettura organizzato qui sul blog. Nonostante i mille impegni (miei e dei partecipanti), nonostante gli ostacoli incontrati durante la lettura, nonostante gli imprevisti, il gruppo di lettura è stato un successo! La partecipazione è stata superiore alle mie aspettative e i risultati sono stati davvero soddisfacenti.

Nella terza fase del gruppo di lettura abbiamo letto insieme Le uova fatali (o semplicemente, Uova fatali) di Michail Bulgakov. 

Uova fatali (in russo: Роковые яйца) è un romanzo breve scritto da Michail Afanas'evič Bulgakov nel 1925.

Non so dirvi con esattezza quando è iniziata la lettura di questo romanzo breve, credo verso fine aprile, ma poi tra problemi miei personali e qualche problema tecnico durante la discussione, i tempi si sono dilungati moltissimo e siamo arrivati ad oggi prima di chiudere.

In generale il romanzo ha colpito molto, ma la sua diversità rispetto agli altri affrontati precedentemente ha reso la sua lettura complessa e un pizzico più ostica. Alla fine però è piaciuto e a pelle credo che alcuni partecipanti si intratterranno ancora con Bulgakov in futuro.
Come sempre, ho posto ai partecipanti una serie di domande per testare un po' le impressioni e capire se la scelta di questo romanzo fosse stata azzeccata. Ovviamente non riporterò tutte le risposte perché sarebbe impossibile. 

Quale edizione avete adottato? Vi siete trovati bene?

"Dalla fretta di leggerlo ho preso la prima edizione che sono riuscita a trovare: ovvero, quella dei Tascabili Economici Newton. È un libricino piccolo, di sole 74 pagine, ma perfetto: un'introduzione (di Rita Giuliani ... ebbene sì, sono una che legge anche le introduzioni e le note finali) interessante e, cosa più importante, nessun errore "di distrazione"." (Krissi, The time of my life)

Quasi tutti hanno adottato l'edizione Newton, anche se, dalla regia, mi hanno fatto notare che è piena di errori e poco curata. 

Come avete trovato lo stile di Bulgakov?

"Stile fluido e anche lui ha superato il mio timore di essere troppo ostico." (Cristina S.)

"Mi è piaciuto molto come stile ha saputo ben dosare il vero dal fantastico." (Serena P.)

"A parte qualche opera di Dostoevskij ho sempre trascurato la letteratura russa. Già dalle prime pagine, però, Bulgakov è riuscito a conquistarmi. Ho trovato il suo stile scorrevole, a tratti "divertente" ed ironico, con sottili riferimenti politici. La trama non è affatto prevedibile; anzi, lo sviluppo della storia mi ha letteralmente scioccata. È un libro che si legge in poche ore. Nessuna pagina noiosa tanto che, il più delle volte, ho dovuto affrettarmi per raggiungere il narratore." (Krissi, The time of my life)

Avete trovato una citazione particolare degna di menzione?

Una descrizione che in uno scenario semi-apocalittico sembra fuori dal coro. "Le notti invece erano stupende, stregate, verdi. [...] Il palazzo sovcos scintillava come zucchero, le ombre si ricorrevano nel parco e l'oscurità profonda degli stagni era solcata a metà da una obliqua colonna di luce lunare. Si sarebbe potuto leggere senza difficoltà le Izvestija, a eccezione della rubrica scacchistica che, come tutti sanno, è stampata in caratteri minuscoli. Ma è comprensibile che nessuno in notti simili volesse leggere le Izvestija..."." (Erika, La Spaccialibri)

«Come? Lei non sa in che cosa gli anfibi si differenziano dai rettili? E semplicemente ridicolo, giovanotto. Gli anfibi non hanno reni pelvici. Mancano. Proprio così. Dovrebbe vergognarsi. Lei, suppongo, è marxista...» 
«Marxista», rispondeva, affranto, il bocciato. (Krissi, The time of my life)

«Pérsikov provò a convertire i rimanenti venti esemplari di raganella ad una alimentazione a base di scarafaggi, ma anche questi ultimi erano finiti chissà dove, mostrando così un atteggiamento ostile nei confronti del comunismo di guerra» (Serena P.)

C'è qualcosa nello stile dell'autore che non vi ha permesso di apprezzare il racconto? Era troppo diverso dagli altri autori affrontati?

"Siccome mi è piaciuto molto direi che l'ho apprezzato. Le notti bianche è molto sognatore, Ivan Ilic molto umano e Uova fatali un mix dei due precedenti." (Serena P.)

"Diverso dagli altri due ma a suo modo piacevole, togliendo il fatto che i rettili sono la mia fobia più grande." (Cristina S.)

"Molto diverso dagli altri, ma una ventata di narrativa differente me lo ha fatto divorare!" (Erika, La Spaccialibri)

"Forse avrei preferito, anche se credo sia tipico di questo scrittore, dei personaggi un po' più "tridimensionali". Mi sono sembrati, in un certo sento, tutti uguali, quasi delle caricature. Per il resto, invece, è stata una piacevole lettura (da quattro stelle!)." (Krissi, The time of my life)

Qual è stata la vostra prima reazione leggendo il libro?

"Questo prof combinerà un casino credendosi Dio." (Serena P.)

-"Ehi ma è fantascientifico!!! Siiiii!" (Non leggo molto del genere, ma mi piace sperimentare)-. (Erika, La Spaccialibri)

Un giudizio 'a caldo' e uno 'a freddo' su questo racconto, sullo stile, sull'autore o su tutti e tre.

"Questa è la prima opera che leggo di questo autore. Nella prima parte del libro mi sono sentita un po' confusa e annoiata perché non riuscivo a entrare nella storia. Non trovavo quello di più che mi tenesse attaccata alla pagine. Dalla metà in poi invece mi sono dovuta ricredere e ho apprezzato sia lo stile di scrittura che i colpi di scena che mi sono trovata davanti. I personaggi come i luoghi sono ben descritti e quindi ho potuto immaginarli davanti ai miei occhi. Per essere la mia prima volta quindi è andata abbastanza bene!" (Serena P.)

-"Ma perché i russi scrivono anche fantascienza?" Sì, la cosa mi ha sorpreso molto. Più che un romanzo è un racconto, un po' come gli altri, brevi, scorrevoli, piacevoli. Da leggere anche in un pomeriggio. E chi lo avrebbe mai detto che si potesse leggere letteratura russa così spensieratamente?- (Erika, La Spaccialibri)

Leggerete ancora Bulgakov?

La risposta è stata affermativa per tutti e questo mi rende felice. E c'è chi, come Krissi, ha già ordinato Il Maestro e Margherita. Per chi invece vuole continuare con i racconti, io suggerisco Cuore di cane.

E, infine una domanda conclusiva. Vi è piaciuto il GdL? Lo rifareste? Lasciatemi un commento, un'impressione (anche un insulto se è quello che vi passa per la testa).

"Il GdL è stato fantastico! Prima esperienza e non potevo che essere più soddisfatta. Da rifare assolutamente, sia con altri autori russi e non, grazie a te ho scoperto Tatiana e Alexander, quindi sono stra felice!" (Cristina S.)

"Questo è stato il primo GdL a cui partecipo e, anche se sono arrivata tardissimo, è stata comunque una bellissima esperienza. Ovviamente, adesso sto aspettando con impazienza il tuo prossimo evento!" (Krissi, The time of my life)


Nota della mediatrice (che sarei io, ma mi sento importante a scrivere così, concedetemelo!). Il nostro gruppo di lettura è arrivato alla fine. Grazie a tutti i partecipanti, a chi ha vissuto tutto il viaggio, a chi c'è stato per un pezzettino e a chi è arrivato all'ultima tappa. Grazie per esservi dimostrati curiosi e aperti verso questo angolo di Letteratura che non vi era familiare. Grazie per i vostri commenti. Grazie a chi ha seguito tutto il gruppo di lettura nell'ombra, perché troppo timido o troppo indaffarato per partecipare attivamente. Grazie, grazie, grazie. I ringraziamenti potrebbero proseguire all'infinito perché è stata un'esperienza bellissima. Guidarvi e guidarci in questa avventura nuova è stato emozionante ed importante. Se sono riuscita a trasmettervi almeno una briciola del mio entusiasmo nei confronti della Letteratura russa, il mio obiettivo è raggiunto. E' iniziato tutto per gioco, ma ne è uscito uno spazio di confronto e condivisione che mi mancherà. E proprio per questo, con l'aiuto e il supporto vostro e di chi mi segue, penserò ad un altro evento, magari dopo l'estate, sperando di bissare questo mio e nostro piccolo successo. 
Spero vi siate divertiti! Io mi sono divertita tanto. Come sempre, vi invito a scrivermi per consigli, chiacchierate, domande e via dicendo. 
Grazie!, e al prossimo gruppo di lettura!

P.S. A questo link potete trovare l'intervista che mi ha fatto Erika (La Spaccialibri) proprio a proposito del nostro gruppo di lettura. Io vi consiglio di leggerla perché, finalmente, la mediatrice (che sarei sempre io!) si sbilancia!

lunedì 16 maggio 2016

Confessions of a Book-Blogger. #2

PRESTI LIBRI?

Immagine trovata qui.
Ok, l'immagine qui a fianco dovrebbe farvi intuire la mia risposta all'istante, ma proverò comunque ad andare con ordine.

L'Homo Lector spesso è anche un accumulatore-collezionista-compulsivo di volumi (o almeno io lo sono, ma ammettetelo!, anche voi siete così) quindi prova un senso di rispetto e devozione nei confronti dei propri libri; questo lo spinge a conservarli gelosamente e accudirli come fossero figli. Di conseguenza, raramente presta i propri volumi, ma solo dopo promesse di devozione o firma di appositi moduli in carta bollata nei quali colui che riceve in prestito il libro dichiara di custodire a costo della vita il suddetto volume può fare un'eccezione e prestarli. 

Bene!, io sono così. Faccio parte della categoria Lettore-accumulatore-collezionista-compulsivo-(ci attacco anche) ossessivo. E in quanto tale i miei libri restano sempre (o quasi, purtroppo) entro le quattro mura domestiche, se non addirittura entro le quattro mura della mia stanza. 

Entro le mura domestiche presto volentieri i miei volumi: la mia mamma legge molto spesso i libri che acquisto per me e, ogni tanto, anche il mio papà. Esiste un'estensione delle mura domestiche che è la casa del mio ragazzo. Alcuni miei libri sostano sulla sua libreria, ma ugualmente ben tenuti e sorvegliati, quindi è come fossero a casa. Al caldo e al sicuro, poveri tesori.
Fuori dalle mura domestiche i miei libri escono raramente, molto raramente, sempre più raramente. Per due motivi in particolare:

1. In passato ho prestato libri anche importanti (della serie, un libro autografato) e non sono più tornati. In realtà la storia del libro autografato è lunga e complessa ed io ero una bimbetta e mi hanno fregata sotto il naso!, mannaggia a me. Comunque, a parte la storia del libro autografato che ancora rinfaccio alla colpevole che insiste a discolparsi, altri miei libri sono in giro, non so dove, poveri cuccioli!, e non sono ancora riuscita a farmeli restituire;
2. Non mi fido. Sono diffidente per natura. In generale. Quindi...

I rari casi in cui presto libri si contano sulle dita di una mano e prendo accuratamente nota di chi ha ricevuto in prestito cosa. I destinatari di questi trattamenti di favore sono, in ordine casuale: mia cugina, la migliore amica di mia madre, un paio di bandiste e la sorella del mio ragazzo. Punto. Gli altri via, aria. Non mi fregano più!
Anzi no, non è vero! Una volta mi ha fregata mia mamma, ma non voleva, cioè non pensava fosse un problema prendere uno dei miei libri e prestarlo a sua sorella. Invece era un Problema, e grosso pure. Fatto sta che una volta sono tornata a casa e dalla libreria mancava un libro di Paullina Simons (sì!, proprio un libro della mia prediletta Simons). Panico, ansia, sudorazione fredda. Il libro è tornato dopo sei mesi, tutto intero, ma con il mio nome scritto nella prima pagina (sia mai che uno si dimentica a chi appartiene il libro). Insomma, il mio adorato è tornato con una piccola cicatrice di guerra, ma almeno ora è al suo posto insieme agli altri.

Perciò no. I miei libri restano con me. Non li presto. Se ho deciso di tenerli con me è con me che devono restare. E voi, come vi comportate in questi casi? Lasciatemi un commento, un aneddoto, una storia. Alla prossima!

giovedì 12 maggio 2016

Acquanera, Valentina D'Urbano.

Titolo: Acquanera.
Autore: Valentina D'Urbano.
Casa Editrice: Longanesi.
Pagine: 360.


Trama: È un mattino di pioggia gelida quello in cui Fortuna torna a casa. Sono passati dieci anni dall'ultima volta, ma Roccachiara è rimasto uguale a un tempo: un paesino abbarbicato alle montagne e a precipizio su un lago, le cui acque sembrano inghiottire la luce del sole. Fortuna pensava di essere riuscita a scappare, di aver finalmente lasciato il passato alle spalle, spezzato i legami con ciò che resta della sua famiglia per rinascere a nuova vita, lontano. Ma nessun segreto può resistere all'erosione dell’acqua nera del lago.
A richiamarla a Roccachiara è un ritrovamento, nel profondo del bosco, che potrebbe spiegare l’improvvisa scomparsa della sua migliore amica, Luce. O forse, a costringerla a quel ritorno è la forza invisibile che, nonostante tutto e tutti, ha sempre unito la sua famiglia: tre generazioni di donne tenaci e coraggiose, ognuna a suo modo. E forse, questa volta, è giunta l’ora che Fortuna dipani i segreti nascosti nella storia della sua famiglia. Forse è ora che capisca qual è la natura di quella forza invisibile, per riuscire a darle un nome. Sperando che si chiami amore.


Valentina D'Urbano è una certezza. E' una dei pochi autori italiani che, da quando ho scoperto, seguo con interesse e ammirazione. E di autori italiani ne leggo pochi e ne seguo ancora meno. La sua narrativa mi cattura, mi avvinghia, mi entra dentro e, finito il libro, mi sento orfana, abbandonata, sento proprio un senso di vuoto, di mancanza. Con quanti scrittori accade?! Non con molti. Anzi, accade molto raramente.

Ho trovato Acquanera ancora più intenso e coinvolgente de Il rumore dei tuoi passi, un romanzo più maturo e strutturato, bellissimo.
Il romanzo narra le vicende di una famiglia tutta al femminile. La saga familiare di Clara, Elsa, Onda e Fortuna ha tutte le caratteristiche delle migliori storie familiari, con un pizzico di mistero in più che la rende unica e coinvolgente. Poi, permettetemi una piccola parentesi. I nomi delle protagoniste sono bellissimi e una delle protagoniste si chiama proprio come la mia nonna e, nel romanzo, è la nonna. E nella Elsa del romanzo ho rivisto la mia nonna. Una vera emozione.
Le vicende di questa famiglia scandiscono il tempo del piccolo paesino di Roccachiara e i cambiamenti sociali delineano gli anni che passano. I colpi di scena non mancano e, anzi!, per me è stato un vero colpo di scena anche il finale. La storia si sviluppa tra luci ed ombre, o meglio, tra luce e tenebra, in un continuo incontro-scontro tra la normalità (che poi la normalità cos'è?) e l'unicità di queste donne che si trovano a combattere contro una società che non le accetta e le vede come un pericolo.
Una storia di donne. Una storia d'amore, più o meno convenzionale. Una storia di amicizia. Una storia di morte e morti. Una storia di acqua, di sogni e di rivelazioni.

Non so davvero cosa altro dire, ogni parola sarebbe inutile. Io vi consiglio soltanto di leggerlo (se già non lo avete fatto). Merita. Merita davvero. Sono stata risucchiata da questo romanzo e ne sono uscita soddisfatta delle lettura, ma un po' triste perché la storia era finita. Riporre questo romanzo sullo scaffale è un piccolo dispiacere perché è stato amore sin dalla prima pagina. E proprio con un estratto che parla dell'amore vorrei concludere questo mio breve pensiero. Vi regalo le parole di Fortuna, che sono diventate un po' anche mie, e che forse diventeranno un po' anche le vostre. Alla prossima!
Ho amato quella testa una volta, e forse la amo ancora. [...], penso che la cosa più facile del mondo sia amare qualcuno, eppure c'è chi non ci è mai riuscito. La gente si ama, si ama continuamente. L'ho visto. Le persone sbandierano il loro amore a  chiunque, te lo sbattono in faccia con arroganza. Amare qualcuno e avere qualcuno che ti ama è qualcosa che ti rende migliore, una garanzia agli occhi degli altri. Penso che è amore represso. E' bigiotteria, non vale niente. E' lucente in superficie, ma dentro è nero, rugginoso, si inceppa e non funziona. L'amore, quello vero, è quello che la gente nasconde. Quello che rende fragili e cattivi, quello che rende meschini. Quello che rende avidi. Disposti a tutto. L'amore è scuro, vischioso, è il sangue che si addensa e chiude i contorni di una cicatrice. La patina ruvida e opaca che si è depositata sulle ossa consumate di Luce, a quello assomiglia l'amore. E' muffa, che ti vive addosso mentre tu sei morto. Quello che non vorresti far vedere a nessuno. L'amore che ti vergogni di provare.

martedì 10 maggio 2016

Liebster Award 2016. Discover new blogs.

Salve lettori!
Sono stata nominata anche quest'anno per il Liebster Award, premio virtuale per i blog con meno di 200 followers. Se mi seguite sin dalle origini, vi ricorderete che anche l'anno scorso avevo avuto il piacere di partecipare a questo premio-tag. Questa volta è stata Luz del blog Io, la letteratura e Chaplin a nominarmi. Come!? Non la conoscete? Allora dovete correre a leggere i suoi articoli perché meritano davvero.

Detto questo, diamo il via ai festeggiamenti virtuali seguendo la scaletta.

Ringraziare chi ci ha premiato. Ringrazio nuovamente Luz per la nomination, per aver pensato al mio piccolo angolino nella blogosfera e per i commenti che mi lascia e chi mi riempiono di gioia.

Scrivere qualcosa sul blog che preferite. Oh mamma!, come faccio a scegliere un solo blog? Io ne seguo moltissimi (e se guardate sulla colonna di destra, verso il fondo, trovate i blog che seguo e sono molti) e tutti per motivi diversi. Non saprei sceglierne uno. Certi li seguo per gli argomenti librosi, altri per i racconti di vita, altri ancora per le ricette di cucina. Mi dispiace, ma non riesco a nominare "il mio preferito". Sorry, guys!

Rispondere alle 11 domande del blogger che ti ha nominato. Ecco le mie risposte a Luz.

a. Il primissimo libro che hai letto. Il primo libro del quale ho ricordo, ma non sicuramente il primo in assoluto, è Pattini d'argento di Mary Mapes Dodge. Uno dei miei libri del cuore.
b. Qual era il tuo sogno da bambino/bambina? Lo hai realizzato almeno in parte? Quando ero piccola volevo essere una veterinaria, ma poi, crescendo, ho imboccato strade completamente diverse. La passione per gli animali e la natura è rimasta, ma posso affermare che il mio sogno da bambina è rimasto tale. E, sia ben inteso, non per mancanza di possibilità, ma per scelte più o meno ponderate di una me più grandicella.
c. C'è un insegnante che ha segnato un momento importante della tua vita scolastica o universitaria? Assolutamente sì. E più di uno. Vorrei citarne tre, in ordine temporale. La professoressa Mercatante che, alle medie, mi ha fatto scoprire di cavarmela bene in matematica; Don Sittoni che, alle superiori, mi ha aperto gli occhi sulla letteratura e il mondo; e la docente Cantiani che, all'università (che ancora devo finire), è stata una dei pochissimi ad apprezzarmi e a rapportarsi con me come con una Persona, una donna che mi ha davvero aiutata ad affrontare la dura vita accademica con le sue poche ma preziose parole.
d. I tuoi familiari condividono con te la tua esperienza di blogger? Il mio ragazzo condivide con me il mio essere sulla blogosfera, mentre i miei familiari non credo sappiano dell'esistenza del mio blog. Io non l'ho mai detto, perché è un angolino mio che mi serve anche come valvolina di sfogo.
e. Qual è il "viaggio impossibile" che compi puntualmente nei tuoi pensieri? Ah beh!, io ai viaggi mentali ci sono abbonata. Si passa dai sogni irrealizzabili a quelli più facilmente realizzabili, facendo tappa in luoghi remoti che chissà mai se vedrò dal vero. 
f. Da 1 a 10 quanto ti piace il tuo carattere? Direi 6. Una sufficienza piena, ma non di più.
g. Quanto conta l'amicizia per te? L'amicizia è sempre stata importante per me, ma negli ultimi tempi ho rivalutato questo sentimento ed ho cambiato un pochino il mio modo di vedere le cose. Le persone vanno e vengono, non restano. Non credo più nell'amicizia che dura per tutta la vita. Io ho preso sempre solo grosse fregature. Vivo le amicizie finché ci sono, ma senza farmi illusioni. Nella vita si cambia e i rapporti si evolvono.
h. Sei un tipo sportivo? O irrimediabilmente pigro? Sono irrimediabilmente pigra, ma sto cercando di cambiare.
i. L'ultimo modello di pc che hai acquistato? Ah ah e chi se lo ricorda il modello? Ora sto scrivendo con un Acer TravelMate che è il pc che mi sono comprata da sola, ma non è l'ultimo in ordine temporale.
l. Se tu fossi un libro, saresti... Sarei Anna Karenina di Lev Tolstoj. Intricata, intensa, ma bella (inteso come bella persona).
m. Quanto tempo avrai impiegato a scrivere questo post? Un paio d'ore, anche perché non riuscivo ad accedere a Blogger stamattina...

Scrivere, a piacere, 11 cose di te.

a. Adoro sbirciare le librerie altrui. Dai libri che vedo sugli scaffali posso dedurre molte cose.
b. Suono il clarinetto da quando ero bambina. Amo la musica ed è parte integrante della mia vita.
c. Il mio cane si chiama Birba, di nome e di fatto.
d. Sono british nell'animo. 
e. Ho smesso di bere caffè e ora vivo di tè nero.
f. Vorrei tanto farmi un tatuaggio, ma ho troppa paura. Però già saprei cosa mi tatuerei.
g. Uno dei miei motti preferiti è "It's never too late to be what you might have been".
h. Se mi sposerò, sui bigliettini scriverò "Remember Orbeli". Una delle dichiarazioni d'amore più belle.
i. Sono divisa tra la mia anima british old style e la mia passione sfrenata per la tecnologia.
l. La mia macchina (in realtà è della mia mamma) è una Clio Storia e i miei amici la chiamano Anto-Bus.
m. Mi piace passeggiare nel bosco. Mi rilassa e mi permette di pensare.

Premiare a tua volta 11 blog con meno di 200 followers.

The time of my life di Krissi e Rudi.
La spaccialibri di Erika.
L'anima delle storie di Ilsie Aiken.
Steli d'erba di Duille.
La casa del gioco perduto di Jenny, Yle e Jess.
Anche i ragazzi leggono di Andrea Elia.
Tanto non importa di Julia. 

Ce l'ho fatta. E' stato difficile sceglierne solo 11. Spero che i blog scelti non siano già stati nominati. Scoprirete comunque degli angolini molto belli.

Formulare le 11 domande per i blogger che nomineranno.

a. Qual è il tuo libro preferito?
b. Ti piace andare al cinema?
c. Meglio comprare i libri o prenderli in prestito in biblioteca?
d. Cosa pensi del bookcrossing?
e. Ti piace appuntarti pensieri e cose su un diario?
f. Che rapporto hai con i social?
g. Perché hai aperto un blog?
h. Qual è il tuo motto?
i. Tè o caffè?
l. Quali sono le tue passioni?
m. Che cos'è per te la musica?

Informare i blogger del premio ricevuto. Lo farò quanto prima. Intanto ringrazio nuovamente Luz per la nomination.

lunedì 9 maggio 2016

Confessions of a Book-Blogger. #1

QUANDO E' NATA LA TUA PASSIONE PER LA LETTURA?

Solitamente, quando si pone questa domanda ad un Lettore, l'esemplare X di Homo Lector sgrana gli occhi, inizia a sudare freddo e a balbettare. Perché? Semplice. La passione per la lettura risale a tempi remoti e il Lettore difficilmente ricorda da dove è nata e quando.

Per me è esattamente così. Io non ricordo né da dove è nata né quando si è sviluppata la mia passione per la lettura. Proprio non lo so. E' una cosa che c'è sempre stata, che mi ha fatto compagnia. Una sicurezza. Un po' come quando torni a casa in inverno e sai che il fuoco è accesso e scalda l'ambiente. Un po' come quando, da bambino, cadi e ti sbucci le ginocchia e sai che la nonna ti metterà un cerotto e subito tutto passa. Ecco. La mia passione per la lettura è sempre stata con me, sia nei periodi buoni che in quelli meno buoni.

Siccome non riesco a risalire all'origine della mia passione, ho pensato di ripercorrere a tappe la mia condizione di lettrice, così da fare un po' di chiarezza, o almeno per provare a delineare un quadro più completo.

Fase 1: Primi anni di vita. So per certo che, come tutti i bambini 0-3 anni, sono entrata in contatto con quei libri morbidosi e colorati che fungono benissimo anche da cuscini (e non solo in tenera età!). Lo so!, non possono essere stati questi libri a trasformarmi nella vorace lettrice che sono oggi, era solo per dire che anch'io avevo quei libri-cuscini. Della serie, fin da piccolissima sono entrata in contatto con l'oggetto libro.

Fase 2: Anni scolastici (3-18). All'asilo non ricordo di aver avuto contatti con il mondo libroso, ma alle elementari sì. E non mi piaceva. Leggevo eh!, intendiamoci. Mi piacevano un sacco i "Piccoli Brividi". Li avevo letti quasi tutti. Ma odiavo andare in biblioteca con tutta la classe e stare lì ad ascoltare la bibliotecaria che leggeva racconti sciocchi e banali (sì!, ero già difficile all'epoca come gusti...). Durante le elementari ho letto anche libri che mi sono rimasti nel cuore come Pattini d'Argento e Piccole Donne, tutti consigliati dalla mia mamma. Alle medie poi, un vero disastro. In quegli anni iniziano ad assegnarti le prime letture impegnative e io non ne volevo proprio sapere. Non mi andava di leggere per forza libri che non mi attiravano. Insomma, ero in quella fase della vita in cui una legge un libro-spazzatura dietro l'altro, libri che a ripensarci oggi mi vergogno moltissimo di aver letto, non i classici della letteratura. Ma alle medie ci assegnavano proprio i primi classici da leggere: Calvino, Orwell e Wilde; e a me non andava affatto di leggere quegli autori, non mi ispiravano (che a ripensarci ora mi do della cretina da sola!). La svolta credo sia arrivata l'estate tra le medie e le superiori perché c'era molto tempo libero e mi dedicai davvero alla lettura. Arrivata al Liceo (Classico, per la cronaca), iniziarono le letture toste, impegnative, ma mature, che alternavo ai libri di Wilbur Smith (mia vera passione negli anni liceali). Al Liceo ho scoperto Orwell, Austen, Dostoevskij (che all'epoca odiai con tutta me stessa), Calvino e moltissimi altri. Direi che tra i 16 e i 18 anni il mio modo di intendere la lettura sia davvero cambiato e maturato. Le letture si fecero più impegnative e frequenti, fino all'estate di passaggio all'università, durante la quale lessi moltissimo.

Fase 3: Dall'Università ad oggi. All'università ho lasciato da parte la lettura quasi subito. Il mondo nuovo e complesso della vita accademica mi aveva annientata. Non leggevo quasi più. Mi affannavo in quella corsa contro il tempo che sono gli esami. Poi un bel giorno, dal nulla, mi sono resa conto che non era abbandonando la lettura che i miei voti sarebbero migliorati e la mia carriera accademica sarebbe decollata. E ho ripreso a leggere. Prima cose tranquille, brevi, poco impegnative, solo per staccare un po' dalla routine; poi libri più importanti, classici e via dicendo. Sono rinata, sia come lettrice che come persona - studentessa. Ho ripreso a leggere per estraniarmi da quel mondo accademico che tanto mi pesa ancora oggi. Le letture si sono fatte sempre più serrate e interessanti; e ho sentito l'esigenza di condividere le mie impressioni. Così ho aperto questo blog. Tutto il resto è noto. Le recensioni, le discussioni, il gruppo di lettura...

Fase 4: Il futuro. Non ho una palla magica, quindi non posso sapere cosa succederà in futuro. Di una cosa sono certa però: fino a che avrò diottrie continuerò a leggere. E, se avrò la grazia di avere figli, trasmetterò a loro questa mia passione.

Insomma, come potete ben capire, una gran confusione! Sono una lettrice da sempre. Ho avuto i miei alti e i miei bassi (tanti, ma ora sono passati). Ho letto di tutto e continuo, più o meno, a farlo. Leggo perché mi piace e mi soddisfa, ma non so quando ho iniziato e nemmeno perché ho preso la strada del lettore. Aneddoti da raccontare ce ne sarebbero tantissimi, ma li lascio per altri post...
E la vostra passione per la lettura quando è nata? Raccontatemi qualcosa che sono curiosa!

venerdì 6 maggio 2016

Panorama, Tommaso Pincio.

Titolo: Panorama.
Autore: Tommaso Pincio.
Casa Editrice: NNEditore.
Pagine: 200.


Trama: Ottavio Tondi non ha mai incontrato Ligeia Tissot. Si sono scritti messaggi per quattro anni sul social network Panorama, l’ha vista in foto e ha passato un’infinità di ore a guardare il suo letto disfatto. Prima di quei messaggi, Ottavio Tondi non aveva mai scritto nulla, non una parola né un appunto. Il suo lavoro e la sua vita erano dedicati alla lettura. Ma non era un lettore qualunque. Era il lettore, colui che aveva determinato la pubblicazione del più grande best seller di tutti i tempi, e che da allora decideva delle fortune dei romanzi in libreria. Ma tutto questo succedeva prima, prima dell’incidente di ponte Sisto, prima che il mondo smettesse di leggere i libri, prima che Ligeia Tissot entrasse nella vita di Ottavio Tondi.
Questo libro è per chi, almeno una volta nella vita, si è innamorato di una donna senza averla mai incontrata, per chi parla con i personaggi dei libri e prima di uscire di casa se ne infila uno in tasca e inizia a camminare senza meta.

Scheda del libro: la scheda del libro potete trovarla qui


Leggo pochi autori italiani. Leggo pochissimi autori italiani contemporanei. Non so bene perché. E' così da sempre, anche se piano piano sto cercando di invertire questa tendenza. A causa di questo mio vizio di non leggere autori italiani, spesso mi perdo grandi titoli e bravi autori, oppure li scopro con molto ritardo rispetto a tutti gli altri. Ecco, questa volta posso dire di essere arrivata in ritardo, ma almeno sono arrivata!
Erano mesi che sentivo parlare di Panorama di Tommaso Pincio. Ne hanno parlato i miei booktubers preferiti e anche qualcuno qui nella blogosfera. Sapevo che l'avrei letto perché mi sentivo attirata da questo volume, soltanto non sapevo quando.
La scorsa settimana finalmente mi si è presentata l'occasione di acquistarlo e, almeno stavolta!, non me la sono lasciata sfuggire. Sono tornata a casa con il nuovo acquisto tra le mani, incerta su cosa aspettarmi, ma molto curiosa. 
Mi sono buttata tra le pagine del libro con molte aspettative, ma molto confuse, visto che ogni parare che avevo letto o ascoltato mi aveva data impressioni diverse. Alla fine però, ogni sorta di aspettativa è stata soddisfatta. Un libro bello bello, di quelli che trovi una o due volte in un anno. Uno di quei libri che ti lasciano affascinato e con un sorrisetto ebete in faccia quando li finisci. Uno di quei libri che si prestano ad interpretazioni e significati diversi per ogni Lettore.

"... aprire un romanzo non è forse come frugare in un cassetto che non ci appartiene?", si chiede il narratore ad un certo punto del libro. Effettivamente ha ragione. Leggere un libro è come entrare timidamente e con referenza in un angolo di mondo che non è nostro, ma che si apre a noi in tutta la sua bellezza. Entrare in Panorama è stato proprio così. Sono entrata nel mondo di Ottavio Tondi in punta di piedi, sbirciando tra i suoi scaffali zeppi di libri e tra le vicende della sua vita. E più mi abituavo alla presenza di Ottavio Tondi, più il mio occhio si concentrava su quella sottile critica sociale che fa da background al protagonista. Il quadro complessivo è bellissimo e assolutamente attuale.

"Lui non desiderava nulla, a parte leggere. Leggere come leggeva lui però, senza cercare altro che la lettura, senza aspettarsi risposte o consolazione. Un leggere che non contemplava desideri e speranze, i bisogni che solitamente avvertono le persone." Ottavio Tondi incarna il Lettore, ovvero colui che legge non per noia o per moda, ma per adorazione dell'atto in sé, della lettura. Chi legge per passione può vedere un briciolo di sé in Ottavio Tondi e, ancora di più, può rivedersi in lui chi abita la blogosfera e recensisce libri per passione. Ad un tratto del libro si legge: "Le persone vogliono essere giudicate, hanno un bisogno disperato di sapere cosa si pensa di loro, e se nessuno glielo dice, pagano pur di saperlo. Uno scrittore non fa differenza. Paga purché qualcuno lo legga." A quale blogger o recensore-per-passione non è mai capitato di essere contattato da uno scrittore, o aspirante tale, per esprimere il proprio parare su uno scritto? A tutti credo. Ma la strada arrivati a questo punto si divide: c'è chi accetta volentieri e vede nella proposta una possibilità di scoprire in anteprima un nuovo libro; e chi, invece, accetta ma pretende di essere pagato per esprimere un proprio parere, in quanto ha fatto della sua passione un mestiere. A questo punto la lettura non è più solo piacere, ma guadagno; e perde quella spontaneità originale. 
Nel libro si smette di leggere, la lettura non interessa più; diventa più importante il 'guardare', ecco perché il social Panorama diventa virale. Ogni essere umano può mostrarsi e nascondersi attraverso una vista disponibile ventiquattro ore su ventiquattro all'altro, costruendosi così una realtà fatta di illusioni (un po' come facciamo ogni giorno attraverso i mille social esistenti). 
Su Panorama Ottavio Tondi vede Ligeia Tissot, o meglio, la sua vista, quello che lei ha deciso di donare agli occhi indiscreti dell'altro. Tondi non cerca il contatto con Ligeia, ma è lei a fare il primo passo scrivendogli un messaggio privato. Da quel primo messaggio privato al tragicomico (tragico per l'esito finale della vita del Tondi, comico non posso svelarvi perché) finale trascorrono quattro anni fatti di messaggi, citazioni, fotografie (della Tissot, non di Tondi) e appunti. Ebbene sì!, appunti. Ottavio Tondi diventa uno stalker-di-vittima-consenziente. Segue costantemente la vista di Ligeia, si appunta cosa vede sparso sul letto, fa congetture sulla salute della ragazza quando vede degli spinelli nel posacenere e via dicendo...come direbbero certi miei amici "entra in fissa per questa Ligeia". Ottavio Tondi si trasforma completamente: da Lettore, con la L maiuscola, da uomo colto che le persone vanno nei teatri per osservare mentre legge sul proprio divano, a anima persa nel vuoto di Panorama, innamorato perso di una ragazza mai conosciuta, di una fantasia volendo. Il declino umano, bello e buono, è impersonato da Ottavio Tondi

Forse mi sono persa un pochino, ma in sostanza quello che mi è arrivato leggendo Panorama di Tommaso Pincio è una forte critica alla nostra società e un esempio, impersonato dal Tondi, di come ci siamo ridotti. In più si parla di libri e letteratura, e a me i libri che parlano di libri piacciono sempre.
Immagino che se siete arrivati fino in fondo a questo soliloquio sarete, giustamente, stremati, ma io vi ringrazio. Non è facile parlare di un libro come questo perché, come detto, ognuno può interpretarlo a suo modo e vederci richiami, riferimenti o personaggi reali. 
A me è piaciuto. Tanto. E ve lo consiglio. Moltissimo.

domenica 1 maggio 2016

Snapshots #13.

Salve lettori!
E' trascorso un altro mese ed è tempo di bilanci. Il mio aprile è iniziato in maniera confusa e caotica e si sta concludendo allo stesso modo. Il tempo è volato, ma non ho ben chiaro cosa ho concluso in questi trenta giorni e nemmeno le dinamiche che mi hanno portata a fare certe scelte o a compiere certe azioni. Ho trascorso tutto il mese in una specie di limbo, tra alti e bassi. Un mese strano che, perciò, sono molto felice che stia terminando.
Il mese non è stato costellato solo da impegni, problemi, lavori e altro, ma è stato caratterizzato da un breve viaggetto fuori porta. Il mio ragazzo ed io abbia approfittato del ponte lungo in occasione del 25 aprile per fare una breve fuga in Friuli. Abbiamo alloggiato in un caratteristico agriturismo, mangiato e camminato tantissimo! Ho visto luoghi davvero molto belli e suggestivi, peccato che il bel tempo ci abbia fatto compagnia soltanto il giorno del rientro...
Ora, bando alle ciance!, iniziano i preferiti di questo mese.

Un libro.

Ho letto molti libri questo mese. Una spola di filo blu di Anne Tyler mi è piaciuto davvero tanto (ve ne ho parlato qui) e anche Uova fatali di Michail Bulgakov mi ha soddisfatta, ma devo mantenere il riserbo sulle mie impressioni visto che l'ho letto per l'ultima fase del gruppo di lettura organizzato qui sul blog.
Ho anche abbandonato un libro di un'autrice esordiente, ma non definitivamente; ho intenzione di terminarlo, anche perché sono arrivata oltre la metà. Solo non era il suo tempo.
Proprio ieri ho terminato anche Le Beatrici di Stefano Benni. Mi è piaciuto, tanto (ve ne ho parlato qui).
Ma il libro del mese è Preghiera per Černobyľ di Svetlana Aleksievič. Un libro doloroso e significativo (ve ne ho parlato qui).
A trent'anni dal disastro nucleare che cambiò il mondo è dovereso leggere queste testimonianze...

Una copertina.

L'altro giorno sono stata (finalmente!) in una piccola libreria indipendente nella quale volevo fare un giretto da un bel po', ma, trovandosi in un altro paese non proprio 'di strada' per me, purtroppo non ne avevo mai avuto l'occasione. Ebbene, in questo piccola libreria, curatissima e bellissima, oltre alle solite case editrici, sono proposte moltissime case editrici indipendenti, di nicchia o piccoline, e tutte, e dico TUTTE, le copertine di queste case editrici sarebbero da citare. Una più bella dell'altra. Una più significativa dell'altra. Troppo spesso ci si dimentica delle piccole realtà, ma in fondo sono loro a battersi ogni giorno per la Cultura, quella con la C maiuscola.

Un film.

Sono stata al cinema con la mia mamma a vedere Un bacio di Ivan Cotroneo. Un film bello, educativo e diretto. Inizialmente mi convinceva poco, ma poi, più passavano i minuti, più sono entrata nella storia e nel profondo messaggio che il regista ha voluto lanciare.
Credo sia uno di quei film che andrebbero proiettati in tutte le scuole per sensibilizzare le nuove generazioni su temi davvero 'caldi' e importanti, che interessano tutti.
Un regista sicuramente da tenere a mente perché sarà in grado di produrre film di vera qualità.
Voi lo avete visto? Vi è piaciuto?

Una canzone.

La canzone del mese è dei Coldplay e l'ho scoperta davvero in super-ritardissimo, ma ascoltando sempre RadioItalia le canzoni straniere mi sfuggono tra le dita. Ora la vorrei come suoneria per lo smartphone, ma l'unica che ho trovato fino ad ora proprio non mi convince come versione. 



Bene!, per questo mese finisco qui. Non ci sono nuove categorie, ma se ci fosse qualche categoria che vi piacerebbe veder qui inserita non esitate a dirmelo!
Alla prossima.