sabato 11 luglio 2015

The Bronze Horseman, Paullina Simons.

Titolo: The Bronze Horseman (in italiano è stato pubblicato con il titolo Il cavaliere d'inverno).
Autore: Paullina Simons.
Casa Editrice: Harper Collins.
Pagine: 637.

Trama: Leningrado, 1941. In una tranquilla mattina d'estate Tatiana e Dasha, sorelle, ma soprattutto grandi amiche, si stanno confidando i segreti del cuore, quando alla radio il generale Motolov annuncia che la Germania ha invaso la Russia. Uscita per fare scorta di cibo, Tatiana incontra Alexander, un giovane ufficiale dell'Armata Rossa che parla russo con un lieve accento. Tra loro scatta subito un'attrazione reciproca e irresistibile. Ma è un amore impossibile, che potrebbe distruggerli entrambi. Mentre un implacabile inverno e l'assedio nazista stringono la città in una morsa, riducendola allo stremo, Tatiana e Alexander trarranno la forza per affrontare mille avversità e sacrifici proprio dal legame segreto che li unisce.


Come saprà bene chi mi segue su Facebook, leggere questo libro è stato per me una rilettura. Infatti è uno dei miei libri preferiti, uno di quelli che ogni tanto riprendi in mano, leggi e sospiri ancora come la prima volta. Questa volta ho avuto l'ardore di leggerlo in lingua originale e, devo dire, la lettura mi ha regalato ancora più emozioni delle altre volte. 
Devo chiedere scusa a chi mi segue in pagina per il bombardamento di citazioni e foto, un continuo, lo so!, ma volevo condividere con tutti la mia gioia e la mia lettura.
Ho talmente tante cose da dire a proposito di questo romanzo che credo mi dilungherò fin troppo e alla fine dimenticherò di dire qualcosa. Quindi è meglio cominciare.

Visto che ho già parlato moltissimo di questo libro non mi perderò nel raccontare la trama (che si trova facilmente in internet) o altro, ma mi concentrerò sulle emozioni che questo romanzo dona al lettore. Infatti, parlando con molte persone che lo hanno letto, ho appurato che questo libro ha un grandissimo impatto emozionale che non abbandona il lettore nemmeno dopo aver terminato la lettura.
Questa recensione sarà, dunque, molto particolare. Lascerò "parlare" le citazioni (che ho sottolineato!, ebbene sì!, prima volta in vita mia che sottolineo un libro, ma andava fatto) e le mie sensazioni.

Tatiana and the soldier stared at each other for a moment or two, but it was a moment or two too long. Strangers looked at each other for half a nothing before averting their eyes. Tatiana felt as if she could open her mouth and say his name. She glanced away, feeling unsteady and warm.

La prima parte del libro è, forse, la più lenta e meno convincente. Tatiana esce per  fare provviste e, mentre mangia il suo gelato seduta alla fermata dell'autobus, incontra Alexander. I due, a prima vista, possono sembrare i classici protagonisti della solita storiella rosa. Lui bello, bellissimo, tenebroso, con un passato poco chiaro, coraggioso, un soldato. Lei bella, bellissima, giovane, inesperta, dolce, amorevole. Ma c'è la guerra. Nulla è come sembra. Nessuno è come sembra. Tatiana e Alexander vivono la loro conoscenza e il loro innamoramento di nascosto e fingono davanti agli altri. Ma l'amore, si sa, vince sempre e non può essere altrimenti in questo caso.

Purtroppo la guerra è più spietata dell'amore e nella seconda parte del libro il lettore si trova catapultato nell'assedio di Leningrado (inverno 1941-1942). Questa parte è dolorosa, straziante e incredibile per quanto è vera, ben descritta e coinvolgente. Sembra di camminare con i protagonisti nella città devastata, dilaniata, ferita, in cerca di cibo, riparo e speranza. Tatiana vive per Alexander. Alexander vive per Tatiana. Ed entrambi, in modi più o meno rocamboleschi, sopravvivono all'inverno l'uno per l'altra.

Alexander went to Lazarevo on faith.

La terza parte del romanzo si apre con Alexander che, mosso solo dalla fede e dalla speranza, parte alla volta di Lazarevo per cercare Tatiana. Dopo essere riuscito a farla uscire da Leningrado, non ha più sue notizie, ma crede sia viva. E allora parte. La trova. Viva, bellissima, in attesa del suo soldato. Questa è la parte più bella per ogni fangirl di questa coppia. A Lazarevo vince l'amore. Sulla guerra. Sulla morte. Sulla sofferenza. Sui nemici.
Non mi dilungo nel descrivere questa parte perché rovinerei la sorpresa e la lettura a chi vorrà leggere il romanzo. Vi basti sapere che i nostri eroi coroneranno i loro sogni, almeno per un mese, poi, purtroppo, Alexander dovrà rientrare in servizio e i due dovranno separarsi.

Nella quarta e ultima parte ritroviamo Tatia e Shura a Leningrado. Sì perché Tatiana non può stare lontana dal suo soldato e torna nella Leningrado ancora sotto assedio. I due si ritrovano, ma si trovano ben presto a dover affrontare altri problemi, altri nemici e altre tragedie.

Il loro amore è talmente forte che porta la luce nell'oscurità della guerra, di una Leningrado assediata e nei loro cuori. In questo scenario di guerra, la luce entra prepotente nelle loro vite. La speranza diventa tangibile quando Tatiana resta incinta e, nonostante tutto e tutti, resta vicina al suo soldato.
Voi direte, cosa ci sarà mai di così speciale in tutto questo?! Beh, il finale (aperto) è speciale. La scelta di Alexander, la partenza di Tatiana, la nascita del piccolo Anthony. Tutto il finale è intriso di speranza, di luce e di amore.

He bent down and kissed her freckles: "You can't continue? My cartwheeling queen of Lake Ilmen?" Smiling, he shook his head. "You will find a way to live without me. You will find a way to live for both of us," Alexander said to Tatiana as she swelling Kama River flowed from the Ural Mountains through a pine village named Lazarevo, once when they were in love, and young.

Così finisce The Bronze Horseman, con la speranza di una vita, una vita per entrambi, oltre la morte, oltre la guerra, oltre l'Unione Sovietica, oltre Leningrado, oltre l'NKVD.
Il finale è, ovviamente, aperto essendo questo il primo libro di una trilogia. Quello che succede dopo non ve lo racconto, ma sappiate che è altrettanto emozionante, forse anche di più.

Come detto, il livello emozionale di questo romanzo è elevatissimo. Molti ritengono questo libro un romanzo rosa, ma c'è di più. Ci sono la guerra e l'assedio. Ci sono amore, speranza, sofferenza, dolore, morte, rinascita. Ogni sfumatura di sentimento che vi viene in mente in questo romanzo c'è. Alla fine della lettura ci si sente parte della storia, si sentono Tatia e Shura come due amici di lunga data, e un po' dispiace di aver finito il libro. Io non mi stuferò mai di consigliarlo, regalarlo, leggerlo e rileggerlo. E' uno di quei libri che ti entra dentro, che si ricordano con piacere e tristezza, perché averlo finito è come aver perso un amico, un compagno di viaggio.
Spero di ricevere i vostri commenti (positivi o negativi) sul romanzo se lo avete letto. E spero anche di aver incuriosito qualcuno. Se volete parlare del libro in modo più specifico (su una parte, un episodio, un personaggio) non esitate a scrivermi tramite il modulo contatto che trovate nella sezione Contatti del blog. Sarò lietissima di parlare di questo libro con voi.

Concludo questa eterna chiacchierata con la citazione d'amore più bella della letteratura contemporanea, secondo me, sempre tratta da questo libro:

He had benn trembling. She had thought he was cold. What else did he say? I'll see you. So casual. Not even blinking. What else? Remember Orbeli. What was that?
Alexander often told her fascinating little tidbits he picked up in the army, names of generals, stories about Hitler, or Rommel, about England or Italy, about Stalingrad, about Richtoffen, von Paulus, El Alamein, Montgomery. It easn't unusual that he would say a word she didn't understand. But Orbeli was a word she hadn't heard before, and yet there was Alexander - asking her to remember it.

4 commenti:

  1. Splendida recensione basata su emozioni e sensazioni più che sulla vicenda in sé! Nonostante non sia una patita di storie d'amore, se una storia è ben scritta resta pur sempre meritevole di essere letta, soprattutto perché come hai scritto tu non è "solo" un romanzo rosa, tutt'altro.
    Mi domandavo però, essendo il primo di una trilogia, se anche gli altri sono all'altezza da un punto di vista narrativo (a livello di vicenda sembra proprio di sì da quanto hai scritto!). =D

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    1. Gli altri due libri sono assolutamente all'altezza, anzi, il secondo a livello emozionale a tratti è superiore...lo stile narrativo non scade nel banale e resta sempre lo stesso...
      Nel terzo ci sono un centinaio di pagine che perdono la "retta via", una piccola sbandata diciamo... :D

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    2. Bene a sapersi! L'ho anche consigliato a mia sorella, credo potrebbe piacerle molto =D

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    3. Fammi sapere! ;) Mi sento sempre responsabile quando consiglio un libro!

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