mercoledì 10 febbraio 2016

Drink tea and read books...weekly. #9

Salve lettori!
Anche se in extremis, eccomi qui anche oggi per il nostro ormai consueto appuntamento del mercoledì. Da quando lavoro, se non mi prendo il tempo di scrivere nel weekend, arrivo al mercoledì che non ho ancora il post pronto. La nuova vita da lavoratrice ancora non mi calza a pennello, alcune cose vanno ancora aggiustate, ma ci sto lavorando e so che voi, che mi seguite con affetto e costanza, mi sopporterete...

Magic Emotion (Pompadour)
Un tè magico, intenso, ricco. Un tè invernale che, almeno qui da me, si trova in negozio solo nei mesi invernali. 
Si tratta di un tè molto ricercato, adatto per le occasioni, non per tutti i giorni. È uno di quei tè che, se offerti ad un ospite, fa fare una bellissima figura per il suo gusto ricercato, ma che sa comunque di casa e amore. 
Gli aggettivi di oggi sono: magico, ricco ed emozionante.

Magico: Il piccolo principe, Antoine de Saint Exupery.

E' la storia dell'incontro tra un aviatore, costretto da un guasto ad un atterraggio di fortuna nel deserto, e un ragazzino alquanto strano, che gli chiede di disegnargli una pecora. Il bambino viene dallo spazio e ha abbandonato il suo piccolo pianeta perchè si sentiva troppo solo lassù: unica sua compagna era una rosa. Un libro che si rivolge ai ragazzi e "a tutti i grandi che sono stati bambini ma non se lo ricordano più", come dice lo stesso autore nella dedica del suo libro.

Un libro bellissimo, commovente, adatto a tutte le età. Un libro educativo e magico.
Io l'ho letto quando già ero grande e, un po', mi dispiace. Credo sia un libro che va letto e riletto perché ogni volta dice qualcosa di nuovo a chi vuol sentire. Perché si sa, l'essenziale è invisibile agli occhi.

Ricco: Anna Karenina, Lev Tolstoj.

Centro della vicenda è la tragica passione di Anna, sposata senza amore a un alto funzionario, per il brillante ma superficiale Vronskij. Parallelo a questo amore infelice è quello felice di Kitty per Levin, un personaggio scontroso e tormentato al quale Tolstoj ha fornito i propri tratti. "In Anna Karenina è rappresentata - scrive Natalia Ginzburg - la colpa come ostacolo, anzi come barriera invalicabile al raggiungimento della felicità". Tra i primi lettori il libro ebbe Dostoevskij che così ne scrisse: "Anna Karenina è un'opera d'arte assolutamente perfetta. Vi è in questo romanzo una parola umana non ancora intesa in Europa... e che pure sarebbe necessaria ai popoli d'Occidente".

Il classico per eccellenza. Uno dei miei classici russi preferiti. Un libro che racchiude in sé talmente tante cose che sarebbe impossibile elencarle tutte senza dimenticarsene una di importantissima.
Anna è una delle mie eroine preferite, nonostante la fine non molto lusinghiera. Levin resta uno dei personaggi più belli e veri della Letteratura. 

Emozionante: La danzatrice bambina, Anthony Flacco.

Questo non è il racconto dell'onda furiosa della Grande Storia sul destino di un popolo. Non solo questo. È una storia piccola, che ha il nome e il volto di una bambina. Zubaida vive nel deserto dell'Afghanistan, in un villaggio che la "guerra al terrore" non ha ancora travolto. Ha nove anni. Non sa niente del mondo oltre il suo villaggio, poco della travagliata storia del suo paese, dei cingolati dell'Armata Rossa, della lotta dei mujaheddin, del regime dei talebani che ha proibito anche gli aquiloni, degli elicotteri con la bandiera a stelle e strisce. Cammina danzando, a piedi nudi, al ritmo di una musica che le suona dentro. Ma non dopo quel giorno. Non da quando un terribile incidente le ha ustionato le mani, il viso, il corpo. Da allora, la musica si è spenta. In un paese privo della più elementare assistenza medica, e in cui la vita di una figlia femmina vale ben poco, non sembra una fortuna che Zubaida sia sopravvissuta. Ma non per suo padre, non per l'ostinata determinazione di un uomo disposto a tutto pur di non arrendersi. Dovesse camminare fino all'inferno per salvare quella bambina ferita, piagata, fasciata in mille bende, che ora urla per affermare la propria esistenza. Fino ai campi militari degli americani, con le loro regole incomprensibili. Fino a oltrepassare la linea di demarcazione tra due culture, tra "loro" e "gli altri". Perché Zubaida possa tornare a danzare al ritmo della sua musica.

Più che un libro è un reportage. Flacco non è uno scrittore, ma uno sceneggiatore tv e dallo stile si evince che scrivere libri non è il suo mestiere. Ma la storia è altamente toccante, fa quasi male. Storia vera che tocca il cuore e lascia senza fiato. Una storia di dolore, morte e rinascita. Perché, nonostante le avversità della vita, c'è sempre una possibilità di essere felici.


Chi ha scritto il post? Antonella, admin di If you have a garden and a library, Blogger, Bookaholic. Appassionata di libri, musica, film e natura, colleziona libri, istantanee e ricordi. Classe 1989, aspirante ingegnere junior e clarinettista per diletto.

2 commenti:

  1. Penso che ogni blogger possa capirti sugli eventuali ritardi o post rimandati, la quotidianità purtroppo non ci permette di dedicarci solo al piacere di leggere e scrivere... ^^"
    A me questa rubrica piace molto, ormai è un vero e proprio appuntamento come l'immancabile tazza di tè (che per me arriva di più la sera, durante il giorno vado a caffeina).
    Di questi libri ho letto solo - e più volte - Il piccolo principe, che è anche il libro che ho regalato a più persone: perché è tanto semplice da poter arrivare a chiunque ma i messaggi che contiene sono universali, destinati a grandi e piccini. E' bellissimo, non c'è che dire.
    Anna Karenina invece è in wl da una vita.

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    1. Grazie ^^ Sono contenta che questa rubrica sia diventata per te un appuntamento fisso...
      Io ti straconsiglio Tolstoj...ti piacerà! ;)

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