lunedì 1 febbraio 2016

Presentazione #21: Gianluca Giusti.

Salve lettori!
Oggi ho scelto di ospitare qui sul blog Gainluca Giusti ed il suo libro. Sono stata contattata dalla sua Social Media Manager ed ho accettato subito di regalargli un piccolo spazio qui sul blog. 
L'intervista che trovate qui di seguito non è opera mia (ma dell'autore e del suo staff), io mi sono soltanto offerta di riproporla integralmente a voi che mi seguite con costanza e partecipazione.

Cosa fa e cosa non fa la nostra mente. Quando si parla della mente se ne sente dire di tutti i colori, cerchiamo allora di capire come stanno davvero le cose. Molto di quello che crediamo di conoscere, o ci raccontano, è solo un affascinante mito, tanto intrigante quanto inverosimile; ma è quello che in realtà non sappiamo, che invece potrebbe essere vero. Ti aspetta un viaggio fatto di affascinanti passaggi dove scoprirai molti dei perché legati al nostro cervello e alla nostra mente. Dai processi persuasivi, alla meccanica quantistica, dalle menti che non scordano nulla ai falsi ricordi, dal cosa può fare o no l’ipnosi, al perché invece è molto più facile di quanto si creda essere ingannati. Un modo per conoscere meglio te stesso e gli altri.



Perché una lettrice/lettore dovrebbe leggere il tuo libro? 
Per conoscere la parte più profonda e importante di noi: la nostra mente.
Più conosciamo profondamente noi stessi, più conosceremo meglio gli altri, quanto più si conoscono le cose in profondità, quanto più riusciamo a capire il mondo e del perché in molti casi vediamo le persone fare cose assurde e incomprensibili. Sulla mente poi si raccontano o si pretendono di raccontare tante cose, soprattutto facendosi ombra con un falso ombrello: quello dei misteri e delle potenzialità inespresse della mente. La mente nasconde ancora cose che non sappiamo esattamente come il nostro midollo osseo, il nostro sistema endocrino o enzimatico. Ma chissà perché a nessuno viene in mente di parlare di “poteri misteriosi” riferiti, che ne so, alla sintesi proteica? Forse perché se messa non attirerebbe l’attenzione neanche di un marziano. Ma quando si parla di mente ecco che allora il suo fascino cresce a dismisura. Non a caso quando si parla di mente si vuol far credere tutto e il contrario di tutto giocando sul fatto che il cervello è qualcosa di sconosciuto e tenebroso. Considera una cosa, chi parla di mente e cervello in termini misteriosi nove volte e mezzo su dieci non sa nemmeno la differenza che c’è tra mente e cervello, e non è una differenza da poco. Se posso aggiungere, oltre che ai miti che aleggiano sopra la nostra testa, vorrei far presente ai lettori che il libro parla anche di come, ad esempio, la nostra mente è fallace, di come i ricordi siano più labili di quello che si creda e di come sia piuttosto facile indurre dei falsi ricordi. Il: “l’ho visto con i miei occhi” potrebbe rivelare sorprese inaspettate. Del perché siamo soggetti a certe forme di manipolazione che utilizzano tecniche di persuasione mirate ai punti deboli legati al modo in cui si elaborano i pensieri. Che Mandrake non esiste, e le così dette rapine sotto ipnosi, non hanno nulla a che vedere con la vera ipnosi e sono frutto di ben altre strategie criminali. Poi occhio alla meccanica quantistica. Quando sentite che qualcuno associa queste due parole legate ai “poteri della mente” diffidate subito di chi ve ne parla o scrive, vi stanno vendendo il nulla. La meccanica quantistica è una conquista della fisica che nulla ha a che vedere con le boiate sul pensiero quantico, trasmissioni a distanza e ai flussi motivazionali quantico-energetici. Fuffa alla stato puro. Il libro quindi nasce per permettere ai lettori di conoscere meglio se stessi, come già detto, ma soprattutto di capire meglio certi meccanismi legati al nostro cervello poi difendersi dai manipolatori e venditori di fumo e di false promesse che si trovano ad ogni angolo. Ricordate, siamo esseri umani, abbiamo una mente potente ma imperfetta, leggete e capirete, ad esempio, perché a volte si prendono clamorose cantonate e siamo soggetti a svarioni da farci arrossire per giorni interi. 

Che cosa c’è di innovativo e quali sono gli elementi di continuità con il genere o con la tradizione?
Un modo di scrivere diverso, o almeno spero tanto che sia così. Qui non c’è un autore che pontifica dall’alto della scrittura o pretenda di essere super competente, ma solo un autore dialoga con il lettore. Non deve esserci nessuna distanza tra me e loro ma estrema vicinanza. Io sono per prima cosa un lettore e quando leggo devo trovare un feeling con chi scrive altrimenti mi annoio e cambio libro. Ci diamo tranquillamente del tu e mi rivolgo a lui o lei con domande e riflessioni per indurlo a pensare. Gli esempi poi aiutano meglio a capire i concetti. L’ironia a rendere i passaggi fluidi e divertenti ma soprattutto non ci sono tecnicismi da far gettare il libro nell’ultimo dei cassetti dopo prime tre pagine. Gli argomenti vengono presentati in modo semplice e divulgativo per aiutare tutti a capire nel miglio modo possibile che alla fine vuol dire: finire di leggere il libro. In Italia purtroppo si legge poco o si smette subito dopo avere iniziato. Un’occasione sprecata! Non solo per la spesa ma per aver perso quello che ogni libro porta dentro di se e arricchisce ogni lettore. La mente non oscura ha tutto per essere portato a termine.

Che cosa ti ha spinto a scrivere?
Allora, l’ispirazione è nata in realtà dal mio primo libro: “OscuraMente”, perché? Spesso sentiamo dire che usiamo solo una minima parte del nostro cervello, in pratica solo il 10% e che molte potenzialità restano a disposizione solo di pochi “eletti”. Siccome questa roba non mi convinceva, ho cercato un libro che mi spiegasse meglio come stavano le cose. Ho trovato solo link su internet e un paragrafo di un altro libro molto più ampio che ne parlavano. Qui è partita l’idea di colmare una lacuna. Con OscuraMente ho voluto sfatare un mito duro a morire che oltre tutto nulla ha a che vedere sull’utilizzo reale del nostro cervello. “La mente non oscura” è la sua prosecuzione genetica, la seconda parte ideale, che serve a demolire altri miti legati alla nostra mente e al nostro cervello.

Da che cosa è nata il saggio? Quali sono state le fonti di ispirazione?
Mi sono ispirato a tutti coloro che ogni giorno cercano di far capire la differenza tra scienza (che ci fa progredire e migliorare) e pseudoscienza che invece ci fa tornare indietro. Il saggio nasce dalla voglia di non essere omologato a quelli che credono a tutto solo perché lo dice quale sedicente guru che vende il nulla. Oppure perché viene proposta una teoria affascinante solo perché infarcita di termini difficili ma apparentemente plausibili. A tal proposito, come poc’anzi accennato, vedi l’ultima parte de: La mente non oscura, dove tratto la meccanica quantistica dove i presunti poteri mentali vengono associati a una difficilissima branca della fisica che tutto è interessata fuorché a questi stessi e inesistenti poteri mentali. Le migliori menti italiane, solo per fare qualche nome tra i tanti, come: Carlo Rubbia, Rita Levi Montalcini, Margherita Hack (oggi scomparse) o la nuova direttrice del Cern Fabiola Giannotti, non credono e nulla di tante pseudo teorie sparse ovunque, chiediamoci perché.

Quando scrivi? E come? in modo organizzato e continuo o improvviso, discontinuo?
Mettiamola così: invece di guardare Don Matteo (con tutto il rispetto verso gli spettatori di questa fiction di successo), scrivo e approfondisco le tematiche che mi appassionano. Poi nei week end e nei giorni di ferie naturalmente. Il modo è un mix dei tre. A volte ho un filo conduttore che mi guida verso un certo argomento, quindi organizzato, che voglio trattare, altre volte invece mi viene qualche flash magari prima di addormentarmi da qui parte l’improvvisata. Sul continuo o il discontinuo dipende molto dagli impegni di lavoro.

Quali strategie hai adottato per promuovere il tuo libro e che tipo di strumenti hai usato – e usi- per proporlo all'attenzione dei tuoi potenziali lettori?
Sito internet personale per essere visibile a tutti e perché tutti mi possano contattare e trovare tutte le informazioni su di me e i mei libri. Presentazioni dal vivo, pagine social personali e dedicate ai miei libri, attività nei gruppi di lettura, blog, recensioni e la speranza che il passa parola, il più efficace dei mezzi di promozione, sia favorevole.

Perché la scelta del self publishing?
Non ancora, lo sarò però a breve per un progetto sperimentale.

Progetti per il futuro?
Ma certo, la mia prima storia. Il comune della mia città: Montecatini Terme, mi ha chiesto di scrivere qualcosa sulla città in vista e in parallelo con il possibile evento Unesco che potrebbe dare alle terme cittadine il sigillo di “patrimonio dell’umanità”. Darò quindi anche io il mio contributo, più o meno modesto, al rilancio di quella che un tempo era la “Montecatini Terme d’Europa”. Con “Sono fermo, mi muovo” (questo è il titolo), i lettori potranno conoscere la splendida cittadina di Montecatini Terme attraverso sette giorni in cui i due protagonisti (di cui uno invisibile e che non parla mai) fanno un giro straordinario che porterà il lettore in una sorta di sali scendi senza sosta in tutti gli angoli della città e non solo. Oltre al presente vivrà tutti i riferimenti storici sul nostro glorioso passato e incontrerà tutta una serie di personaggi famosi (che sono stati nostri ospiti) grazie a degli escamotage spazio temporali che mi sono inventato ad hoc per questo libro. Il sottotitolo: “Montecatini Terme, una storia nella storia” è stato scelto da mei concittadini, che ringrazio, tramite le pagine dei gruppi di Facebook.
I lettori mi possono trovare e interagire con me sulla mia pagina di Facebook e sul mio sito www.gianlucagiusti.com scrivetemi e state certi che vi risponderò. 

Tre persone da ringraziare.
Certamente Monica Fava, la mia prima editrice di Errekappa edizioni. Non voglio fare un torto a nessuno ma se non fosse stato per lei ora forse non sarei qui a fare questa intervista. Una piccolo casa editrice non a pagamento che ha avuto il coraggio di scommettere su di me, sconosciuto di 48 anni. Ringraziarla mi sembra il minimo. Poi mia moglie Julia, ovviamente la mia prima tifosa e la comunità scientifica internazionale che mi ha permesso di vedere il mondo con occhi razionali.
Un caro saluto e un sincero grazie per questa intervista.

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