martedì 27 ottobre 2015

Gorsky, Vesna Goldsworthy.

Titolo: Gorsky.
Autore: Vesna Goldsworthy.
Pagine: 288.
Casa Editrice: Vintage.

Trama:"Era uno di quegli affari che capitano una volta nella vita, se si è fortunati." Per Nicholas, giovane libraio di Chelsea, l'affare si chiama Roman Gorsky: il miliardario russo più ricco e sfuggente di tutta Londra. Gorsky è speciale, i suoi modi sono eleganti con noncuranza, ha fascino, i suoi soldi non gridano, sussurrano, la voce è gentile e non ha bisogno di sfoggiare i simboli del potere. Cosa ci fa Roman Gorsky sulla soglia di una piccola libreria indipendente? Ha una richiesta, uno specialissimo desiderio per cui è pronto a pagare qualsiasi fortuna. Sta ristrutturando una nuova casa (un palazzo che faccia impallidire Buckingham Palace) e vuole che sia dotata della migliore biblioteca privata della città, anzi d'Europa. Non una biblioteca qualsiasi, ma quella di un lettore appassionato, piena di vecchi tascabili e edizioni rare, libri ereditati e novità ancora da leggere. Una biblioteca in grado di incantare... Chi? Natalia Summerscale. Incredibilmente bella e incredibilmente inavvicinabile. Lei e Gorsky si sono conosciuti nella Stalingrado della loro infanzia, poi si sono perduti. E per lei che Gorsky ha costruito tutta la sua fortuna, per lei da decenni costruisce un piano di conquista con la precisione di un generale dell'Armata Rossa. Per lei assolda il giovane Nicholas, Cupido complice e ingenuo del più assoluto degli amori...


Volevo questo libro da quando è uscito. Solo che pagarlo 16€ mi sembrava un tantino troppo. La scorsa settimana sono entrata da Waterstones (giuro che non ero entrata con l'intento di comprare!...) e l'ho trovato a 7.99£, ma alla fine l'ho pagato 5.99£ perché c'era una speciale promozione e acquistando due libri della stessa collana uno si pagava la metà, quindi facendo la media esce 5.99£. 
Ero entusiasta del mio acquisto. Felicissima proprio. E l'ho iniziato praticamente subito. Quella stessa sera ero già immersa nella Londra sfavillante e mondana di questo libro. Senza girarci troppo attorno vi dico subito che mi è piaciuto. Le mie aspettative non sono state deluse. Sono rimasta molto colpita da questo romanzo e cercherò di spiegarvene il motivo. 

Prima però mi sento di dover fare un paio di considerazioni. Questo romanzo è stato oggetto di svariate discussioni tra lettori in quanto è palese il richiamo a Il grande Gatsby di Fitzgerald (nell'edizione italiana ancora di più visto che invece che lasciare come titolo Gorsky hanno pensato bene di aggiungerci Il grande Gorsky...). I lettori si sono quindi divisi in due fronti: da una parte chi ritiene inutile e dannoso rivisitare il grande romanzo di Fitzgerald (non lo chiamerò 'capolavoro' perché io, a differenza di molti, non lo ritengo tale), ovvero i fan di Gatsby; dall'altra chi ha colto l'omaggio dell'autrice a Fitzgerald e ha letto il romanzo senza pensare a Gatsby. Io personalmente ho letto questo libro senza pregiudizi, in quanto il libro di Fitzgerald non mi aveva entusiasmata particolarmente, e anzi con grande curiosità per questa autrice che ha avuto l'ardire di rivisitare la storia di Gatsby e riadattarla ad un nuovo periodo storico e ad una diversa area geografica. Tra l'altro, l'autrice non nasconde di aver costruito il proprio romanzo sullo schema del grande Gatsby, e anzi lo elogia e ringrazia Fitzgerald per averlo scritto.

No reader can have got this far without realising the debt I owe to F.Scott Fitzgerald's Great Gatsby, but I still wish to record my gratitude. Readers familiar with Russian literature will have noticed references to a list of writers and poets too long to repeat. Their works have been a home from home all my life. Natalia Summerscale picks up the stub of a pencil in the empty room at the end of Gorsky because that room is filled to the brim with the spirit of Anton Chekhov and I feel for her. [...] (dalla postfazione a cura dell'autrice)

Quindi, detto questo, meglio partire con la recensione. 

La storia, come detto, ricalca quella di Gatsby per moltissimi aspetti. Gorsky è un ebreo, russo, ricchissimo e sfuggente. Da tutta la vita Gorsky rincorre il suo amore dalla Russia a Londra, passando per chissà quanti altri posti  (nel libro non è specificato). Gorsky è diventato 'Gorsky', l'uomo ricco, potente, sfuggente, solo per avere la possibilità di stare con la donna amata.
Tra feste sfarzose, isole private e mega ville in costruzione, la voce narrante del romanzo, ovvero Nicholas, giovane libraio serbo di Chelsea, ci racconta la vita di Gorsky a Londra fino al tragico epilogo.
Detta così, il libro poterbbe sembrare un tantino "porello" e senza novità alcuna. Io però credo che qualcosa di più ci sia. Penso che i livelli narrativi siano due. Il primo è quello della storia di Gorsky che, come detto, ricalca il romanzo di Fitzgerald tra feste, sfarzo e invidie. Il secondo, e più interessante, è quello che racconta ambizioni e speranze di tutte quelle persone come Nicholas, figlie di una Russia che non c'è più (Urss), intrappolate tra Occidente e Mosca, senza certezze, ma con molte aspirazioni e qualche rimpianto. Persone che devono costruirsi da zero cercando di plasmarsi in funzione della nuova situazione geopolitica.

When I think of London now, I think of Gorsky. London was once an imperial city, then it was, for a while, just another European capital with good museums and bad hotels, inhabited by a nation that was once capable of great things. Finally the city unmoored itself from its nation and became a home to arrivals from all over the world, best suited to those who had nothing. People like Gorsky made it temporarily a great Russian city, the second St Petersburg, the new Moscow. Their children, now being educated in expensive British boarding schools, will never know the same thirst. In time, they too will become like the English. The new conquerors will come from India and China, to spend and buy as the Russians did. The city will be their lover for a moment, then give herself to the next wave.

Ed è proprio questo secondo piano narrativo, ben celato tra le pagine che raccontano di Gorsky, Natalia e Nicholas, che mi ha maggiormente entusiasmata. Perché la Goldsworthy racconta il suo tempo, il nostro tempo, con fare delicato, ma senza lasciarsi sfuggire alcuna sfumatura. Ecco allora che nella cornice sfavillante e sfarzosa di Londra (la Londra dei nostri tempi) l'autrice tesse con maestria le vicissitudini dei personaggi, appartenuti ad un mondo che non è più, e ora rinati sotto i riflettori di una delle più belle e famose capitali d'Europa.

Gorsky è uno dei libri più belli che io abbia letto fino ad ora in questo 2015. Ve lo consiglio e se siete fan di Fitzgerald aspetto un vostro commento. Alla prossima!

domenica 25 ottobre 2015

Plymouth. Week #7.

Salve lettori!
Il tempo vola letteralmente! Mi sembra ieri che ero qui a scrivere il post della settimana numero sei ed è già tempo di scrivere quello della settimana numero sette. Se continua così, in un soffio sarà tempo di tornare a casa...

Al lavoro tutto continua come sempre, cioè bene, quindi non vi annoieró con altre considerazioni in merito.

Ieri sono stata a Torquay (si legge Torkee) con la scuola. Un posto ME-RA-VI-GLIO-SO!!! Una cittadina sul mare, incastonata in un golfo mozzafiato. 
Il tempo grigio e leggermente piovoso ed il fortissimo vento hanno donato quel qualcosa in più ad un posto estremamente bello anche con il sole...
Peccato aver avuto davvero pochissimo tempo per vistarla e fare foto.

Oggi invece sono stata a Royal William Yard. Un posto molto bello. Un ex caserma riqualificata e resa un quartiere di lusso e prestigio sul mare. La vista e l'atmosfera sono incredibili e la passeggiata nel parco è mozzafiato...
Dopo questa meraviglia mi sono anche presa il tempo di comprare qualcosina per Halloween. Qui sarà un delirio, ma io non impazzisco per questa festa, però mi hanno detto che non si può assolutamente non indossare nulla, quindi mi sono adeguata...

Stasera conto di finire Gorsky di Vesna Goldsworthy. Un libro molto bello. Non vedo l'ora di parlarvene in un post ad hoc.
Perciò vi do appuntamento tra qualche giorno per la recensione di questo libro e per qualche nuovo aneddoto sulla mia vita inglese.
Alla prossima!

domenica 18 ottobre 2015

Plymouth. Week #6.

Salve lettori!
La mia avventura in terra inglese giunge oggi al giro di boa. Sono state sei settimane intense e divertenti. Ho scoperto luoghi, persone e abitudini strani e assolutamente lontani anni luce dal nostro comune gusto. 

Questa settimana al lavoro è andata davvero bene...ho fatto quasi sempre lavori in ufficio, ma ho anche avuto modo di dare espressione alla mia creatività preparando dei simpatici cartelli (quelli classici da tifo in formato A3) e mi sono divertita un mondo a crearli, anche se non avere Photoshop e Illustrator mi ha molto frenata nella realizzazione...Mi sono dovuta limitare all'utilizzo di PowerPoint e Paint...Anche perché i computer in ufficio non sono granché e anche installare nuovi programmi risulta difficile (l'altro giorno installando e usando YouTube Downloader ho quasi impallato tutto...). 

Ieri sono stata ad Exeter con la scuola. Exeter è una città abbastabza grossa, capitale del Devon. A parte che mi sembrava di vivere un grandissimo déjà vu (davvero mi sembrava di conoscere quei posti e di averli già vistati), la città non è granché. Ci sono alcune cose carine da vedere, ma o era troppo freddo per farlo ed erano attrazioni all'aperto oppure erano troppo costose in confronto a quanto offerto. Per il resto ci sono solo tantissimi negozi, sempre quelli, solo più grandi e più affollati. 
Quindi non mi è piaciuta molto, ma mi ha fatto piacere vistarla.


Oggi (sí!, proprio oggi) sono stata in libreria... Waterstones mi piace, è una specie di Feltrinelli in salsa inglese, però non ha una vasta scelta. Di autori come la Simons, la Harris o cose così manco l'ombra... Adoro le loro offerte "Prendine uno, paga l'altro metà" perché con quel che spendi per due libri qui, in Italia forse ne compri uno...E allora, approfittando di questa promozione oggi ho preso Gorsky di Vesna Goldsworthy (che penso inizierò già oggi, perché mi sono stufata del libro di Jodi Picoult e, semmai, lo finirò in un altro momento), che volevo da tanto, e The haunted hotel (collana Vintage Collins) che mi ha attirata per la copertina...Sono due libricini piccoli, quindi se mi piaceranno li terminerò in breve tempo.

La mia settimana si conclude qui. Stavolta Blogger mi ha assistita e il post è ben strutturato (finalmente!). Non credo metterò a posto i precedenti (lo farò quando torno in Italia), ma se nelle prossime settimane la fortuna mi assisterà ancora potrò ritornare al mio stile e agli usuali post. Quindi dita incorociate.
Aspetto i vostri commenti!!! Non siate timidi. Alla prossima!

domenica 11 ottobre 2015

Plymouth. Week #5.

Salve lettori!
È terminata anche la mia quinta settimana in terra inglese ed è già tempo di bilanci. Questa settimana non è successo molto, a dir la verità. Sono andata tutti i giorni al lavoro, ho conosciuto persone incredibili ed ho visitato qualche posto nuovo. Ma andiamo con ordine.


La mia seconda settimana di lavoro è stata migliore della prima (per quanto possibile visto che mi ero trovata benissimo fin da subito). Ho conosciuto molte persone, volontari e fruitori del servizio; ho parlato con persone diverse e mi sono confrontata sugli argomenti più disparati. Credo fermamente che il mio inglese stia migliorando grazie al contatto con le persone che ogni giorno arrivano all'Oasis Project e questo mi rende molto felice. Le mie mansioni continuano ad essere molte e di diversa natura, ma molto meglio così!, almeno non ho il tempo di annoiarmi.

Venerdi pomeriggio ho accompagnato la mia tutor in una scuola elementare a ritirare le provviste che i bambini e le famiglie avevano raccolto per il ringraziamento/raccolto ed è stato molto dolce perché i bambini avevano preparato uno spettacolino con canzoni e scenette per celebrare questo evento. Davvero una bella esperienza!


Il posto nuovo di questa settimana è Totnes, un piccola (davvero piccola!) cittadina ad una mezzoretta di treno da Plymouth (treni bellissimi, spaziosi, puliti, veloci, e non costosi...così, tanto per dire...non si sa mai che Trenitalia legga). In un paio d'ore si gira tutta e si conoscono anche le pietre però è molto caratteristica. Io l'ho visitata in un grigio sabato autunnale e l'effetto era quasi gotico (come sempre qualche foto sotto per rendere l'idea). Si possono visitare la chiesa e il castello  (che non abbiamo visitato perché costava troppo). Ci si può concedere una sosta in una delle molte sale da the davvero pittoresche e tradizionali. Ovviamente da "brava" italiana ho scovato una sala da the dove servono vero Espresso, quindi potete immaginare la mia gioia!


Ultimo punto del mio bilancio settimanale è, ovviamente, dedicato a libri e letture. Sto leggendo "Picture perfect" di Jodi Picoult. Sì! , ancora. Pensavo lo avrei letto più velocemente, ma siccome la storia è abbastanza banale, non sono invogliata a proseguire. È scritto molto bene ed è facile per chi non è madrelingua inglese, ma non è molto accattivante. Sono quasi a metà e spero prenda un ritmo migliore al più presto. 
Come sempre, mi scuso per la pessima impaginazione. Vi do appuntamento alla prossima settimana con il post che segnerà il giro di boa di questa mia esperienza. Per chi non mi segue in pagina, ricordo che questa settimana è uscito un mio pezzo per Parte del discorso nel quale parlo di questa mia esperienza se lo volete leggere. Alla prossima settimana!

domenica 4 ottobre 2015

Presentazione #17. Cristina Lattaro.

Il libro.

Marco Feltri è un ispettore di polizia di una città di provincia. Prossimo al matrimonio con Sabrina, è amico fin dall’infanzia di Hego, il capo della comunità rom locale. La sua esistenza viene sconvolta dall’arrivo del nuovo commissario, Alessia Costantini, nel cui mirino c’è un giro di auto rubate che Marco immagina condurrà presto nel campo dei nomadi. La sua ultima settimana di servizio prima delle nozze lo porterà a barcamenarsi tra i preparativi per la cerimonia, le manovre diversive di Hego e le pressioni di un’arzilla novantenne che ha appena denunciato un furto. Intanto l’attrazione per il commissario Costantini s’impenna e il collega Franco, esperto in tarocchi, gli annuncia un futuro all’ombra di un arcano pericoloso: La Torre.

Nasce la serie Police Heart, di cui Un amore a matita rappresenta il primo volume, seguito da A volte ritornano (ottobre 2015)  e Raccomandata senza destino (dicembre 2015).  Tre volumi con l’ispettore Marco Feltri come protagonista, una città di provincia e la sua Questura come scenario, un piccolo giallo da risolvere in ogni episodio. Tre le donne di contorno: Sabrina avvocatessa rampante, Alessia il commissario diretto superiore di Marco e Samara la zingara che l’ispettore conosce fin da ragazzo, sorella del suo amico Hego, patriarca dell comunità rom.


L'autrice.


Cristina Lattaro nasce e vive a Rieti. Esercita la professione di ingegnere elettronico presso il reparto di Ricerca&Sviluppo di una multinazionale statunitense. Titolare di cinque brevetti USA e presente in due articoli scientifici, ha pubblicato nel dicembre 2011 La saggezza dei posteri, nell’aprile 2012 Lusores – Calciatori, nel novembre 2012 Il volo di carta in due e-book, nel gennaio 2013 Milites - Soldati, nel febbraio 2013 Strix Julia. Dal 30 agosto 2012 è ospite fisso in un ciclo di trasmissioni dedicate ai libri e all’editoria presso l’emittente televisiva Rieti Lazio TV  (RLTV, canale 677 digitale terrestre).

"Mi sembra che chiunque mi debba una spiegazione per qualcosa, anche se in fondo non dovrebbe fregarmene niente dinula e di nessuno. Almeno, fino a lunedìmattina era così che funzionava. Misurare la distanza emotiva tra me e il me stesso di inizio settimana mi sconvolge. Poi penso alla mia esibizione sulla passerella di Lui&Lei e un sorrisetto idiota mi fatremaregliangolidela bocca. Vengo investito da un reflusso di dolcezza, penso che mi piacerebbe essere accompagnatodala Costantini alla prova di domani. Immagino che possa farmi una sorpresa, me la figuro davanti al marciapiede di Lui&Lei, ad attendermi impaziente, con  un’ aria imbronciata che si scioglie in un sorriso non appena mi scorgedal’ altrolatodela strada."

Plymouth. Week #4.

Salve lettori!
Con oggi si conclude la mia quarta settimana a Plymouth. È già passato un mese!, come scorre veloce il tempo. Mi sembra ieri quando sono atterrata a Bristol e mi sono affacciata ad un mondo completamente nuovo per la prima volta.

Questa settimana ho iniziato il mio tirocinio presso Oasis Project (potete cercarlo su Google se volete, io non riesco ad aggiungere il link). Esternamente non sembra granché  (una semplice casetta azzurra a due piani tenuta non benissimo), ma appena si entra si respira aria di casa. Si tratta di un punto di riferimento e di incontro per la comunità; vi si svolgono corsi di cucina per persone con particolari esigenze, corsi di inglese per stranieri, corsi di inglese per le persone con uno scarso livello di alfabetizzazione e, ultimo ma non per ultimo, Food Bank. Al piano terra c'è un caffè piccolino ma con cucina e tanto di cuoca che sembra uscita da "La Bella e la Bestia" (vi ricordate mamma teiera? Ecco è uguale!), mentre al piano di sopra ci sono l'ufficio e una sala pc piccolina.
In tutto questo io faccio di tutto un po'. Dovrei stare in amministrazione, ma siccome le cose da fare sono tante e i volontari sempre troppo pochi, aiuto nella distribuzione del cibo nei tre pomeriggi di Food Bank, partecipo ai corsi di cucina e sto in ufficio a tempo perso.
Il martedi mattina poi organizzano la Coffee Morning alla quale partecipano tutti i vecchietti del quartiere e ho conosciuto un vecchietto di 99 anni e mezzo, arzillo e simpatico, che da quando è in pensione scrive quotidianamente un diario. Martedi ha aggiunto me alla pagina del suo diario, quindi potete solo immaginare quanto fossi commossa...

Questa settimana la scuola non ha organizzato alcuna gita quindi abbiam fatto da noi e siamo andati a Tavistock (Devon). Tavistock è una cittadina tranquilla e molto british immersa nel parco nazionale Dartmoor (spero si scriva così). L'abbiamo raggiunta facilmente in autobus (circa un'oretta, anche se in macchina sono 25 minuti). La cittadina presenta molti edifici storici e regala al visitatore quella tipica atmosfera "old style" che ogni persona che arriva in Inghilterra ricerca o perché adora l'epoca vittoriana o perché ha letto Harry Potter. A Tavistock sia i fan della Austen e delle sorelle Bronte che i fan di Harry Potter non possono restare delusi. Davvero un bel posto da visitare, meno da prenderci la residenza.

Arrivo all'ultimo punto del mio aggiornamento settimanale: libri e novità librose. Come avete visto ho terminato "Virginia Woolf in Manhattan" di Maggie Gee (trovate la recensione sul blog) ed ho iniziato "Picture Perfect" di Jodi Picoult, uno dei libri che mi ha regalato la mia host-mum. Non avevo mai affrontato i libri di Jodi Picoult, ma lo stile non è male e la scrittura è fluida. Non saranno capolavori, ma ben si prestano alla lettura in lingua originale.
Non ho fatto altri acquisti  (ovviamente!), ma sto comunque tenendo d'occhio alcuni articoli.

La mia quarta settimana e il mio primo mese finiscono qui. Come sempre spero che il post sia leggibile nonostante l'applicazione di Blogger che sono costretta ad usare (so che sono ripetitiva, ma ci tengo a precisarlo ogni volta perché a me i post disordinati non piacciono e mi dispiace esser costretta a pubblicare così). Aspetto i vostri commenti. In foto, ovviamente, tre scorci di Tavistock. Alla prossima settimana!