Titolo: Gorsky.
Autore: Vesna Goldsworthy.
Pagine: 288.
Casa Editrice: Vintage.
Trama:"Era uno di quegli affari che capitano una volta nella vita, se si è fortunati." Per Nicholas, giovane libraio di Chelsea, l'affare si chiama Roman Gorsky: il miliardario russo più ricco e sfuggente di tutta Londra. Gorsky è speciale, i suoi modi sono eleganti con noncuranza, ha fascino, i suoi soldi non gridano, sussurrano, la voce è gentile e non ha bisogno di sfoggiare i simboli del potere. Cosa ci fa Roman Gorsky sulla soglia di una piccola libreria indipendente? Ha una richiesta, uno specialissimo desiderio per cui è pronto a pagare qualsiasi fortuna. Sta ristrutturando una nuova casa (un palazzo che faccia impallidire Buckingham Palace) e vuole che sia dotata della migliore biblioteca privata della città, anzi d'Europa. Non una biblioteca qualsiasi, ma quella di un lettore appassionato, piena di vecchi tascabili e edizioni rare, libri ereditati e novità ancora da leggere. Una biblioteca in grado di incantare... Chi? Natalia Summerscale. Incredibilmente bella e incredibilmente inavvicinabile. Lei e Gorsky si sono conosciuti nella Stalingrado della loro infanzia, poi si sono perduti. E per lei che Gorsky ha costruito tutta la sua fortuna, per lei da decenni costruisce un piano di conquista con la precisione di un generale dell'Armata Rossa. Per lei assolda il giovane Nicholas, Cupido complice e ingenuo del più assoluto degli amori...
Volevo questo libro da quando è uscito. Solo che pagarlo 16€ mi sembrava un tantino troppo. La scorsa settimana sono entrata da Waterstones (giuro che non ero entrata con l'intento di comprare!...) e l'ho trovato a 7.99£, ma alla fine l'ho pagato 5.99£ perché c'era una speciale promozione e acquistando due libri della stessa collana uno si pagava la metà, quindi facendo la media esce 5.99£.
Ero entusiasta del mio acquisto. Felicissima proprio. E l'ho iniziato praticamente subito. Quella stessa sera ero già immersa nella Londra sfavillante e mondana di questo libro. Senza girarci troppo attorno vi dico subito che mi è piaciuto. Le mie aspettative non sono state deluse. Sono rimasta molto colpita da questo romanzo e cercherò di spiegarvene il motivo.
Prima però mi sento di dover fare un paio di considerazioni. Questo romanzo è stato oggetto di svariate discussioni tra lettori in quanto è palese il richiamo a Il grande Gatsby di Fitzgerald (nell'edizione italiana ancora di più visto che invece che lasciare come titolo Gorsky hanno pensato bene di aggiungerci Il grande Gorsky...). I lettori si sono quindi divisi in due fronti: da una parte chi ritiene inutile e dannoso rivisitare il grande romanzo di Fitzgerald (non lo chiamerò 'capolavoro' perché io, a differenza di molti, non lo ritengo tale), ovvero i fan di Gatsby; dall'altra chi ha colto l'omaggio dell'autrice a Fitzgerald e ha letto il romanzo senza pensare a Gatsby. Io personalmente ho letto questo libro senza pregiudizi, in quanto il libro di Fitzgerald non mi aveva entusiasmata particolarmente, e anzi con grande curiosità per questa autrice che ha avuto l'ardire di rivisitare la storia di Gatsby e riadattarla ad un nuovo periodo storico e ad una diversa area geografica. Tra l'altro, l'autrice non nasconde di aver costruito il proprio romanzo sullo schema del grande Gatsby, e anzi lo elogia e ringrazia Fitzgerald per averlo scritto.
No reader can have got this far without realising the debt I owe to F.Scott Fitzgerald's Great Gatsby, but I still wish to record my gratitude. Readers familiar with Russian literature will have noticed references to a list of writers and poets too long to repeat. Their works have been a home from home all my life. Natalia Summerscale picks up the stub of a pencil in the empty room at the end of Gorsky because that room is filled to the brim with the spirit of Anton Chekhov and I feel for her. [...] (dalla postfazione a cura dell'autrice)
Quindi, detto questo, meglio partire con la recensione.
No reader can have got this far without realising the debt I owe to F.Scott Fitzgerald's Great Gatsby, but I still wish to record my gratitude. Readers familiar with Russian literature will have noticed references to a list of writers and poets too long to repeat. Their works have been a home from home all my life. Natalia Summerscale picks up the stub of a pencil in the empty room at the end of Gorsky because that room is filled to the brim with the spirit of Anton Chekhov and I feel for her. [...] (dalla postfazione a cura dell'autrice)
Quindi, detto questo, meglio partire con la recensione.
La storia, come detto, ricalca quella di Gatsby per moltissimi aspetti. Gorsky è un ebreo, russo, ricchissimo e sfuggente. Da tutta la vita Gorsky rincorre il suo amore dalla Russia a Londra, passando per chissà quanti altri posti (nel libro non è specificato). Gorsky è diventato 'Gorsky', l'uomo ricco, potente, sfuggente, solo per avere la possibilità di stare con la donna amata.
Tra feste sfarzose, isole private e mega ville in costruzione, la voce narrante del romanzo, ovvero Nicholas, giovane libraio serbo di Chelsea, ci racconta la vita di Gorsky a Londra fino al tragico epilogo.
Detta così, il libro poterbbe sembrare un tantino "porello" e senza novità alcuna. Io però credo che qualcosa di più ci sia. Penso che i livelli narrativi siano due. Il primo è quello della storia di Gorsky che, come detto, ricalca il romanzo di Fitzgerald tra feste, sfarzo e invidie. Il secondo, e più interessante, è quello che racconta ambizioni e speranze di tutte quelle persone come Nicholas, figlie di una Russia che non c'è più (Urss), intrappolate tra Occidente e Mosca, senza certezze, ma con molte aspirazioni e qualche rimpianto. Persone che devono costruirsi da zero cercando di plasmarsi in funzione della nuova situazione geopolitica.
When I think of London now, I think of Gorsky. London was once an imperial city, then it was, for a while, just another European capital with good museums and bad hotels, inhabited by a nation that was once capable of great things. Finally the city unmoored itself from its nation and became a home to arrivals from all over the world, best suited to those who had nothing. People like Gorsky made it temporarily a great Russian city, the second St Petersburg, the new Moscow. Their children, now being educated in expensive British boarding schools, will never know the same thirst. In time, they too will become like the English. The new conquerors will come from India and China, to spend and buy as the Russians did. The city will be their lover for a moment, then give herself to the next wave.
Ed è proprio questo secondo piano narrativo, ben celato tra le pagine che raccontano di Gorsky, Natalia e Nicholas, che mi ha maggiormente entusiasmata. Perché la Goldsworthy racconta il suo tempo, il nostro tempo, con fare delicato, ma senza lasciarsi sfuggire alcuna sfumatura. Ecco allora che nella cornice sfavillante e sfarzosa di Londra (la Londra dei nostri tempi) l'autrice tesse con maestria le vicissitudini dei personaggi, appartenuti ad un mondo che non è più, e ora rinati sotto i riflettori di una delle più belle e famose capitali d'Europa.
Gorsky è uno dei libri più belli che io abbia letto fino ad ora in questo 2015. Ve lo consiglio e se siete fan di Fitzgerald aspetto un vostro commento. Alla prossima!
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