domenica 30 aprile 2017

Il profumo, Patrick Süskind.

Titolo: Il profumo.
Autore: Patrick Süskind.
Casa Editrice: Tea.
Pagine: 259.

Trama: Nel diciottesimo secolo visse in Francia un uomo, tra le figure più geniali e scellerate di quell'epoca non povera di geniali e scellerate figure. Si chiamava Jean-Baptiste Grenouille e se il suo nome, contrariamente al nome di altri mostri geniali quali de Sade, Saint-Just, Fouché, Bonaparte, oggi è caduto nell'oblio, non è certo perché Grenouille stesse indietro a questi più noti figli delle tenebre per spavalderia, disprezzo degli altri e immoralità, bensì perché il suo genio e unica ambizione rimase in un territorio che nella storia non lascia traccia: nel fugace regno degli odori.



Questo romanzo fu scritto nel 1985 e, anche se non sono passati poi così tanti anni, merita di entrare nell'Olimpo degli imperdibili e dei classici. Un romanzo potenteammaliatore e sorprendente che cattura nella sua tela il Lettore e non lo lascia scappare, in un crescendo di emozioni contrastanti e colpi di scena.
All'inizio si prova un senso di empatia per questo misero ragazzetto che nasce in un mondo che gli volta le spalle e cresce in un mondo con lui ancora più ingiusto. Poi però il vero volto di Grenouille piano piano esce allo scoperto e lo porta a compiere atti efferati e senza senso e quel senso di empatia scompare per lasciare spazio ad angoscia, frustrazione e sorpresa.

Non avevo mai preso in considerazione questo romanzo. Scioccamente pensavo si trattasse di un banale romanzo, invece nelle sue 259 pagine racchiude più mondi e tantissime vite. L'ho divorato in una manciata di giorni e ho fatto mea culpa mille volte per non averlo letto prima. Il romanzo è un crescendo di emozioni, scoperte e sorprese, oltre che di stile e generi narrativi. Inizialmente si pensa a un romanzo storico, poi a una biografia, poi a un romanzo di formazione, poi a uno di viaggio, poi a una storia d'amore, poi a un giallo, poi a un poliziesco, poi a un thriller, e via via tantissimi altri generi. In realtà in meno di 300 pagine Süskind è riuscito a mettere tutto quello che un Lettore cerca in un romanzo, così come il suo Grenouille ha voluto racchiude l'essenza dell'essere umano nella sua boccetta. Il risultato è incredibile: un romanzo perfetto sotto ogni punto di vista (stilistico, narrativo, di contenuto,..).

Io non riesco a trovare le parole giuste per descrivervi l'esperienza che è stata per me questa lettura e non voglio nemmeno provarci perché sarebbe inutile. Posso solo dire che era da tempo che non trovavo un romanzo moderno così coinvolgente e appassionante. Immagino che molti di voi avranno già letto questo romanzo e sono certa che in giro per il web ci saranno sicuramente recensioni bellissime degne del gran capolavoro scritto da Süskind, quindi non voglio aggiungere altro.

Mi interesserebbe invece sapere cosa ne pensate voi di questo romanzo. Vi è piaciuto? Quali emozioni vi ha trasmesso? Se non lo avete letto, io ve lo consiglio con tutto il cuore!

giovedì 27 aprile 2017

Monkeys with Typewriters, Scarlett Thomas.

Titolo: Monkeys with Typewriters.
Autore: Scarlett Thomas.
Casa Editrice: CanonGate Edinburgh.
Pagine: 480.
Lingua: Inglese.

Trama: Esplorando le grandi trame da Platone a Matrix e da Tolstoj a Toy Story, questo libro è adatto a chiunque voglia trovare la chiave di lettura di qualsiasi narrazione e voglia imparare a crearne una. Con occhio attento e originale, l'autrice entra nelle storie dando vita a un libro di scrittura creativa come nessun altro. Questo libro mostra come scrivere - e leggere - meglio.


Non sono mai stata una tipa da saggistica. So che escludendo questa enorme fetta di prodotti editoriali mi perdo perle rare, ma quando inizio un saggio finisco per annoiarmi e perdere interesse dopo la metà del volume. Assurdo direte voi e, beh!, lo dico pure io, ma ancora non sono riuscita ad appassionarmi ai saggi, forse perché ci vuole una dose maggiore di concentrazione. 
Poi però mi capita di trovare sulla mia strada chicche come questo libro e non posso fare a meno di inoltrarmi nella lettura. 
Per complicarmi la vita, stavolta non solo ho scelto un saggio, ma pure in inglese. Così, tanto per non farmi mancare nulla.

Nonostante io legga in lingua, inizialmente ero abbastanza preoccupata perché un conto è leggere un romanzo rosa o comunque semplice in una lingua diversa dall'italiano, un altro paio di maniche è leggere un saggio. Tutte le mie ansie sono svanite dopo pochissime pagine perché questo libro non poteva essere scritto in modo più semplice, intuitivo e comprensibile. Complice il fatto che il libro nasce dalla montagna di appunti e presentazioni che la Thomas ha accumulato nei suoi anni di insegnamento, il libro è scritto come fosse una conversazione tra amici e scorre che è una meraviglia.

Il libro si struttura in due parti: la prima parte è prettamente teorica e illustra i concetti base dello scrivere e dello storytelling; la seconda invece è più pratica, prende spunto dall'esistente per dare consigli concreti sul come scrivere. Gli esempi citati sono moltissimi e davvero illustri: Platone, Tolstoj, Cechov, Austen, Elliot, Calvino, e tantissimi altri, passando per serie tv e film. 

Io ho letto questo saggio davvero con molto interesse perché si tratta di un manuale di scrittura creativa unico nel suo genere - perfetto per chi, come me, avrebbe sempre voluto frequentare un corso di scrittura, ma non ha mai potuto - e che racchiude in sé molto di più: storytelling, socialiting, branding e, ovviamente, scrittura creativa. Anche se non vuoi essere uno scrittore, da questo volume puoi imparare molto sia sullo scrivere/raccontare - cosa che si applica anche al lavoro che sto svolgendo in questo periodo - sia sul leggere. Questo saggio mi ha fatto entrare nell'intimo delle storie e mi ha fatto vedere con occhi diversi storie e personaggi già conosciuti. 

Insomma, leggere questo libro permette di essere lettori migliori, prima ancora che scrittori o aspiranti tali. Conoscere i meccanismi, le tecniche e i ragionamenti che stanno dietro a una scelta stilistica o di narrazione permettono di apprezzare e giudicare meglio quello che si sta leggendo.
Quindi no, non voglio scrivere un romanzo, ma sì, sono contenta di aver appreso elementi che mi permetteranno di essere più critica - se già non basta quanto lo sono ora - e più "sul pezzo" quando leggo un romanzo!

martedì 25 aprile 2017

Saper Scrivere...consiglia. #1

Nuove proposte letterarie, dall'Agenzia a voi lettori.
Salve lettori!
Vi ho già raccontato nell'ultimo post di aggiornamenti random che questo mese è iniziata la mia collaborazione con l'Agenzia Letteraria Saper Scrivere (vi lascio qui il link al loro sito internet se siete curiosi di scoprire qualcosa di più).
Fino ad oggi avevo sempre accettato con riluttanza collaborazioni di questo genere, ma stavolta il loro progetto mi è sembrato valido e in linea con i miei pensieri, quindi ho deciso di accettare.
Ho intenzione di pubblicare uno o due post al mese, sempre di martedì, per proporvi le loro nuove uscite. Sperando che questo genere di post possa incontrare i vostri gusti, passo subito a presentarvi i primi due romanzi!

Fore Morra - Diego Di Dio


Titolo: Fore morra.
Autore: Diego Di Dio.
Editore: Fanucci (collana Timecrime).
Data di uscita: 2 febbraio 2017.
Pagine: 320.

Alisa e Buba sono due sicari. Entrambi sono professionali, spietati, ben noti nell'ambiente. Lavorano insieme, ma non potrebbero essere più diversi. Buba è un uomo possente, maniacale, una perfetta macchina di morte dal passato ambiguo e oscuro. Alisa è una sopravvissuta. Si porta dietro il fardello di un’infanzia trascorsa tra violenze e angherie, tra abusi e povertà: è cresciuta ai margini di una società feroce e impietosa. Quando viene commissionato loro l’omicidio di un piccolo camorrista, scoprono che si tratta di una trappola architettata da un uomo potente e determinato, chiamato “il boss”, e di cui si sa una cosa sola: il suo obiettivo è catturare Alisa, catturarla viva. Andando a ritroso nella memoria, esplorando i tormenti e le violenze subite nella sua vita, Alisa dovrà capire chi si nasconde dietro la grande macchinazione congegnata ai suoi danni. Lei e Buba dovranno addentrarsi tra i quartieri di Napoli e negli antri bui della mente umana, per scoprire quanto profondo e devastante possa essere l’odio di un uomo tradito. Fore morra: fuori dalla camorra. Come proiettili impazziti, con tutti e con nessuno.

I guardiani dell'isola perduta - Stefano Santarsiere


Titolo: I guardiani dell’isola perduta.
Autore: Stefano Santarsiere.
Editore: Newton Compton Editori (Nuova Narrativa Newton).
Pagine: 381.

Una scossa improvvisa giunge nella vita di Charles Fort, giornalista appassionato di misteri. Il suo amico Luca Bonanni è morto in un incidente stradale e proprio lui viene convocato dalle autorità per riconoscerne il corpo. Ma le sorprese che lo attendono non sono poche: la compagna di Bonanni, Selena, sospetta un’altra causa di morte e lo contatta per chiedergli aiuto. Ha con sé una valigia lasciata dall'uomo piena di oggetti provenienti da relitti inabissatisi nel Pacifico e che nessuno, in teoria, potrebbe aver recuperato. Le domande sono tante: cosa lega il contenuto della valigia alle ultime ricerche di Bonanni? Da cosa dipendevano i suoi timori negli ultimi giorni prima dell’incidente? E soprattutto, chi o cosa sono gli hermanos del mar che cercava lungo le coste messicane e poi nell'arcipelago delle Fiji? Per risolvere i tanti misteri, Charles Fort e Selena si spingeranno dall'altra parte del mondo, trovandosi alle soglie di una scoperta scioccante che unisce le ipotesi sull'esistenza di misteriose creature degli oceani agli affari di una spietata multinazionale…


Questi sono i primi due romanzi che mi sono stati segnalati dall'ufficio stampa di Saper Scrivere. Li conoscevate già oppure li avete scoperti grazie a questo post? E, soprattutto, vi incuriosiscono?
Fatemi sapere cosa ne pensate e se li avete letti!
Alla prossima!

venerdì 21 aprile 2017

Random Updates. #8

Rubrica di aggiornamenti random.

Salve lettori!
Avevo iniziato a scrivere questo post ieri pomeriggio, ma non riuscivo a mettere nel giusto ordine tutte le cose che volevo dirvi, quindi ho chiuso questa pagina virtuale e ho deciso di aspettare fino a stamattina. Non che oggi le idee siano tutte al loro posto, ma penso di potervi aggiornare un pochino su cosa sta succedendo ultimamente e sui miei propositi (buoni o cattivi me lo direte voi!).

Comincio subito parlandovi della Vetrina delle Idee. L'altro giorno ve ne ho parlato su Facebook e vi avevo promesso che vi avrei spiegato meglio di cosa si tratta. La Vetrina delle Idee è un percorso promosso dalla Fondazione Caritro, che prevede sette incontri incentrati sul project management così da accompagnare poi alcuni giovani nella realizzazione dei propri progetti. Io sto seguendo questo percorso formativo in quanto sono stata mandata dai miei referenti del Servizio Civile e devo dire che è davvero molto interessante. Ad ogni workshop (ogni incontro dura circa due ore e mezza) ci sono relatori diversi che con competenza e simpatia raccontano le loro esperienze e svelano un tassello fondamentale per rendere la propria idea un'idea di successo.

Prima di essere mandata "per lavoro", avevo già adocchiato questo percorso, ma mi intimoriva il fatto di dovermi presentare già con un'idea...Insomma, idee ne ho tante, ma ancora non so qual è quella giusta! Invece, partecipando in quanto associazione, posso tranquillamente sondare il terreno senza avere un'idea precisa in mente. Al momento ci sono stati tre laboratori, ma mi preme raccontarvi brevemente l'ultimo fatto: "L'arte di raccontare il proprio progetto", a cura di Mattia Venturi e Flavio Nuccitelli (Scuola Holden). E' stato un incontro molto interessante, incentrato sullo storytelling, parola tanto abusata quanto affascinante. Certo, non sono state esposte chissà quante idee nuove per me, visto che sto comunque seguendo altri seminari in materia, ma sentir parlare di questo argomento non da formatori, ma da giovani che vivono di storytelling, beh!, mi ha dato speranza e mi ha permesso di portarmi a casa qualche "trucchetto" che potrebbe tornarmi utile in futuro!

Ora passiamo a una breve comunicazione prima degli aggiornamenti di carattere più tecnico. E' iniziata questa settimana la mia collaborazione con l'Agenzia Letteraria Saper Scrivere (la trovate qui). Si tratta di una collaborazione mirata a far conoscere le loro pubblicazioni attraverso segnalazioni (non ne farò più di una o due al mese, quindi penso saranno post con più di un consiglio letterario) e recensioni dei libri da loro curati, previo invio del cartaceo. Lo sapete che di solito stento ad accettare questo genere di collaborazioni, ma il loro progetto mi è sembrato serio e mi ha incuriosita, quindi ho deciso di provarci e mi sembrava giusto informarvi.

E adesso il punto che mi preme di più: gli aggiornamenti sul blog. Ho iniziato a creare il nuovo blog su WordPress e devo dire che non sta venendo affatto male. Ho quasi completato la creazione del contenitore, ovvero tutte le pagine, paginette e collegamenti necessari; ora devo armarmi di coraggio e provare a spostare un po' di post e vedere come viene. Io mi ritengo abbastanza soddisfatta, anche se c'è ancora molto da lavorare e mancano ancora cose essenziali come il nuovo logo e delle immagini decenti e ad alta risoluzione. Per ora il blog nuovo non è visibile perché, se deciderò di lanciarlo, vorrei farlo quando sarà completo e funzionale al 100%, ma tra qualche giorno vi darò comunque qualche anticipazione o su Facebook o su Instagram.

Per quanto riguarda la pagina Facebook invece, come avrete notato, sto cercando di farla tornare attiva postando quasi ogni giorno un contenuto. Ecco, vi chiederei di lasciare almeno un like così che io possa rendermi conto di quanta gente vede e legge i miei segnali di fumo! Ovviamente, se avete richieste particolari per i contenuti, non esitate a chiedere che, nei limiti delle mie possibilità, proverò ad accontentarvi.

Prima di salutarvi e ringraziarvi per la pazienza e la costanza dimostrate arrivando in fondo a questo lungo post, un aggiornamento flash sulle mie letture. Sto leggendo (sono quasi a tre quarti a dir la verità) Monkeys with typewriters di Scarlett Thomas e mi sta piacendo molto. Ho postato una foto anche su Instagram di questo libro - e, per inciso, anche l'autrice mi ha lasciato un like- e ho notato molta curiosità da parte vostra. Non voglio svelare troppo perché ve ne parlerò in una recensione, ma sappiate che se anche voi, come me, avete sempre voluto frequentare un corso di scrittura creativa, ma non avete mai potuto, questo è il libro che fa per voi!

Bene, questo post è diventato lunghissimo e io mi fermo. Vi ringrazio per avermi letta anche stavolta e vi rinnovo l'invito a dirmi cosa ne pensate della mia idea di spostarmi su WordPress e a esprimere i vostri consigli in merito o le vostre perplessità. Alla prossima!

mercoledì 12 aprile 2017

La felicità familiare, Lev N. Tolstoj.

Titolo: La felicità familiare.
Autore: Lev Tolstoj.
Casa Editrice: BUR.
Pagine: 243.
Note: testo russo a fronte.

Trama: Il romanzo, a distanza di quasi centoquarant'anni dalla sua prima pubblicazione e rispetto alle altre opere di Tolstoj, rimane la più candida e poetica rivelazione sul mondo dello scrittore poco più che trentenne. L'idea fondamentale di quest'opera è il senso della vita sottoposto a molte verifiche e infiniti ritocchi. Da un comune romanzo sull'amore Tolstoj costruisce un romanzo sulla vita, anzi sulla vitalità che avrebbe distinto più tardi molti dei suoi personaggi. Egli tenta di fissare quest'attimo nella sua naturale fugacità quando la donna e l'uomo si avvicinano a quello stato di grazia che si avverte nel momento dell'innamoramento.


In un post precedente vi ho raccontato del blocco del lettore che mi ha colpita tra la fine di marzo e l'inizio di aprile. Per lasciare dietro l'angolo questo blocco sono dovuta ricorrere a una delle più efficaci medicine per me: un classico russo! Ne ho alcuni in attesa di lettura, ma ho preferito buttarmi su qualcosa di breve e non troppo impegnativo, ovvero La felicità familiare del caro zio Lev.

Si tratta di un racconto più che di un romanzo, ma la forza morale e gli insegnamenti in esso racchiusi consentono il paragone con romanzi ben più famosi dello stesso autore. L'intero vicenda viene raccontata da Maša, protagonista e voce narrante del romanzo, che gioca ruoli diversi - amica, innamorata, sposa, amante - e attraverso le esperienze della quale scopriamo i valori esistenziali assoluti per Tolstoj. Il romanzo fu scritto in pochi mesi e ci racconta della felicità tanto sospirata dall'autore sin dall'infanzia. Tolstoj cerca di fissare questa felicità nella naturale fugacità che scaturisce dall'incontro di una donna e di un uomo, una specie di stato di grazia che si avverte nel momento dell'innamoramento, ma che, inesorabilmente, va mutando con lo scorrere del tempo. Nel descrivere lo stato di grazia prima e il decadimento del sentimento poi Tolstoj è un maestro assoluto perché riesce a descrivere in modo impeccabile l'ascesa e la caduta di un sentimento effimero che è destinato a cambiare per lasciare spazio a responsabilità e diktat sociali.

Leggendo questa manciata di pagine il Lettore si trova inizialmente a familiarizzare e patteggiare per Maša, ma poi, dopo il matrimonio e l'ingresso in società, la morale e il buonsenso fanno cambiare idea su questa giovane donna, entrata troppo presto nel mondo e incapace di gestirlo. Se all'inizio la fase dell'amicizia e dell'innamoramento riportano la mente a molti altri romanzi dell'epoca, dove la fanciulla è inesperta e sognatrice, dove il matrimonio sembra la soluzione e la conclusione perfetta, nella seconda parte del romanzo la protagonista diventa avvezza al bel mondo, perde la sua semplicità e il matrimonio sembra andare in frantumi. Ma è proprio quando tutto sembra perduto che l'amore vero, non più fanciullesco, ma maturo, entra in scena e anche Maša cresce e diventa finalmente donna, non più sognatrice che aspira ad un amore romantico, ma madre e moglie secondo i tradizionali schemi dell'epoca. 

Il racconto mi è piaciuto molto perché, finalmente, la voce narrante è una donna che cresce e si realizza nel suo essere, vive un cambiamento interiore e scopre una nuova dimensione di sé, dimenticando frivolezze e fanciullezza, complice un marito-amico-aiutante. Perché sì, nulla di tutto quello che succede in Maša sarebbe stato possibile senza Sergej Michajlovic, un uomo all'antica che non mette davanti a tutto la propria felicità, ma quella della persona che gli sta accanto, permettendole di scoprire il mondo, di allontanarsi, di perdersi e di tornare sui propri passi, risorgendo come una fenice dalle ceneri che lei stessa si era cosparsa sul capo.

Io non lo so, forse ho detto un sacco di sciocchezze, ma in questo racconto c'è un'essenza importantissima secondo me: quando si ama qualcuno, quando lo si ama davvero, bisogna essere capaci di accompagnarlo e, se serve, di lasciarlo andare per realizzarsi e crescere; non è trattenendo una persona o vivendo di cliché che si alimenta un rapporto, ma offrendo la libertà a prezzo della nostra infelicità (si spera di breve durata, ovviamente!). Ecco, per questo credo che Tolstoj abbia scritto un romanzo unico, un inno all'amore maturo, battendo sul tempo scrittori, filosofi e tuttologi che nei secoli successivi hanno tritato, scorporato e ricomposto questo tema. Io vi suggerisco di leggerlo. Poi fatemi sapere!

venerdì 7 aprile 2017

Random Updates. #7

Rubrica di aggiornamenti a caso.

Salve lettori!
Aprile è iniziato e si è portato dietro un profondo e buio blocco del lettore. Le avvisaglie si erano viste già verso fine marzo, ma con l'avvento del nuovo mese le cose si sono davvero aggravate. Credo che buona parte della colpa sia stata mia perché da quando scambio libri su AccioBooks mi lascio invogliare molto più spesso da titoli o autori ai quali prima non avrei dato nemmeno un penny. 
Il primo scoglio è stato Sulla strada di Kerouac. Inizialmente mi piaceva la prosa e mi intrigava molto l'idea del viaggio non come meta, ma come semplice andare. Poi però arrivata verso pagina 100 mi sentivo proprio annoiata e non riuscivo ad andare avanti. Avevo letto molte recensioni su questo romanzo, alcune positivissime, ma altre davvero nere. Ecco, forse dovevo stare a sentire chi ne parlava in modo poco lusinghiero. Non è un romanzo brutto, sia chiaro!, ma non è un romanzo per tutti. Si deve essere portati per leggere Kerouac e apprezzarlo, tutto qua. E io, nonostante avessi il timore di fallire, ho provato a dargli una possibilità, ma mi sono fermata perché il mio viaggio con lui non poteva continuare.
Il secondo scoglio è stato Compagno di sbronze di Bukowski. Non avevo mai letto questo autore e forse ho scelto il libro sbagliato da cui partire, ma sono contenta di averci provato. Almeno adesso so che non mi piace il suo stile e che preferirei non leggere altro di suo (qui mi sono fermata davvero dopo una manciata di pagine, so sorry!),

Ilya Efimovich Repin (1844-1930)
Portrait of Leo Tolstoy (1887)
A risollevare le sorti di un aprile che sembrava ormai destinato ad essere tragico dal punto di vista letterario è arrivato il buon vecchio zio Lev
Quando sono in un momento buio in quanto a letture, mi rifugio sempre in un classico russo perché so che lì posso trovare quello che cerco. I classici russi non mi deludono mai, sono una sicurezza (è per quello che devo sempre averne almeno uno a portata di mano!). 
Ho iniziato Felicità familiare di Tolstoj un paio di giorni fa e devo dire che mi sta piacendo molto. Più che un romanzo è un racconto (in edizione BUR vecchia, con testo a fronte, sono poco più di 200 pagine), ma racchiude in sé tutte le caratteristiche tipiche del romanzo russo, sentimenti compresi!
Ve ne parlerò presto perché la lettura scorre spedita, ma vi basti sapere che, come si usa dire dalle mie parti, la terza volta San Pero 'la benedis (ovvero la terza è la volta buona).
Infatti anche questo libricino è frutto di uno scambio online che, per fortuna, è andato bene (cominciavo a dubitare di tutte le mie scelte...).

Letture a parte, ultimamente sto pensando di rinnovare il blog, svecchiarlo e dargli nuova linfa. Questi pensieri derivano dal mio attuale impegno con il Servizio Civile perché, creando siti e pagine social per le varie Pro Loco, mi sono potuta permettere di fare pratica con piattaforme diverse e programmi semi-professionali. Nelle prossime settimane farò varie prove (quindi se capitate sul blog e vedete tutto diverso o non vedete niente, non preoccupatevi!, sarò soltanto io che smanetto sulle varie sezioni) e sceglierò cosa fare. L'idea che più mi solletica è quella di trasferire tutto su WordPress e creare qualcosa di più moderno, fresco e dinamico, ma non so quanto di ciò sia realizzabile senza perdere troppe informazioni, quindi, come detto, sperimenterò! Ho poi chiesto al mio ragazzo di creare un logo per questo angolino bloggoso così che possa essere maggiormente riconoscibile, una specie di marchio insomma. 
Se vi state spaventando con queste idee di rinnovo, state tranquilli!, non lo faccio perché voglio fare del blog un business, ma perché mi piacerebbe offrire un prodotto di maggiore qualità a voi che mi seguite sempre con affetto. 

In questo senso, la mia idea sarebbe quella di riorganizzare le sezioni dando un taglio più pulito al tutto e, magari, creare contenuti più particolari e che mi rispecchino sempre di più (un po' come questa rubrica nella quale parlo a ruota libera di tutto).
Vorrei quindi conoscere anche la vostra opinione perché non vorrei perdere lettori spostandomi su altre piattaforme o cambiando l'impostazione del blog. Secondo me i tempi sono maturi per un cambiamento di questo tipo, ma vorrei dare la possibilità anche a voi di dire la vostra...

Altre patate bollenti al momento non ce ne sono - per fortuna!, direte voi - quindi per questo post passo e chiudo, sperando di ricevere i vostri commenti e le vostre impressioni. Ovviamente, se il cambio di rotta avverrà, non sarà questione di giorni, ma di mesi, perché ci vuole tempo a fare queste cose e il prodotto finale dovrà essere soddisfacente e completo.
Vi ringrazio se siete arrivati alla fine di questo interminabile post e vi aspetto presto sul blog con altri articoli e nuove chiacchiere!

domenica 2 aprile 2017

Snapshots #24.

Snapshots è una rubrica di recap mensile.
Salve lettori!
Eccomi con qualche giorno di ritardo a raccontarvi il mio mese di marzo. Premetto che è stato un mese (l'ennesimo!) molto frenetico e che non l'ho praticamente visto. Ditemi quando è iniziato perché io, davvero, ero ancora ferma a febbraio e invece è finito marzo...

Come vi ho raccontato qualche giorno fa in un post di aggiornamento, prossimamente spero di poter tornare con novità e qualche vecchia rubrica. Ho anche ripreso il mio bullet journal, semplificandolo al massimo, perché mi sono resa conto che mi aiuta moltissimo ad organizzare la mia vita privata, lavorativa e da blogger. 

Oggi sarò molto breve perché le categorie che posso proporvi sono poche, ma spero comunque di potervi dare qualche spunto interessante...

Un libro.

Potevo non scegliere un classico come preferito del mese?! Ovviamente no!, quindi ecco qui Una storia comune di Ivan Goncarov. Nella mia strampalata recensione (l'avete letta vero?!) ve ne ho parlato da un punto di vista strettamente personale e quello che è uscito assomiglia moltissimo a un vaneggiamento di una pazza scatenata, ma vi giuro che se leggerete questo romanzo, verranno pensieri simili anche a voi!
Penso di aver già detto tutto nella recensione, comunque ci tengo a precisare che questo romanzo è un classico russo adatto a tutti (anche a chi è a digiuno di Russia e letteratura russa) perché è abbastanza breve, ha una storia lineare e molti personaggi riconoscibili (a differenza del buon zio Dosto che li chiama tutti uguale e li mette tutti nella stessa stanza, contemporaneamente e li fa parlare tutti assieme!). Questo per invitarvi a buttarvi e dare un'opportunità a Goncarov!

Una copertina.

Ho visto questo libro su Instagram. Me ne sono innamorata. La copertina mi ha incantata e mi fa ridere moltissimo! 
E poi mi interessa molto l'argomento trattato, infatti il sottotitolo recita "How to write - and read better". Perfetto per me visto che sto cercando di migliorare la mia scrittura e il mio modo di esprimermi.
Sappiate comunque che stavolta l'ho acquistato (anzi me l'ha regalato il mio ragazzo) e dovrebbe arrivare a giorni! Vi saprò dire com'è!

Una canzone.

Il mese scorso vi ho proposto la canzone di Ermal Meta presentata a Sanremo. Dopo quel giorno ho acquistato il doppio cd di questo artista e ora ascolto solo quello quando sono in macchina. Nel primo cd c'è una canzone che adoro per la sua poesia e capacità di entrarti dentro. Purtroppo su YouTube non l'ho trovata. Si intitola Umano e questo è un pezzettino:

Umano troppo umano, forse ho un po' bevuto
se vomito parole poi pulisco tutto
mi pento del peccato di ogni mio respiro
ma almeno se respiro posso dirmi vivo.
Cerco il mio futuro, gli occhi di qualcuno
uno, centomila non c'è più nessuno
chi ti rompe i denti per sentirsi duro
chi ti ruba il pane per sentirsi furbo.

Un articolo.

Vi propongo l'intervista che ho fatto a Gloria Pozzoli per Parte del Discorso. Se non la conoscete, lei è la ragazza geniale che ha creato AccioBooks, quel fantastico sito che permette a noi lettori di scambiare libri online e risparmiare un sacco di soldi, ottenendo comunque i libri che vogliamo. Se non è genialità questa!


Io per questo mese mi fermo qui. Spero di avere maggiori spunti nel corso di questo mese di aprile. Che ne dite di raccontarmi qui sotto i vostri preferiti di marzo? Sarei curiosa di conoscere qualcosa in più sul vostro mese! Alla prossima!