lunedì 29 febbraio 2016

Presentazione #24: J.R. Lawrence.

Salve lettori!
Dopo un periodo forzato di pausa, tornano sul blog le segnalazioni degli autori emergenti italiani e delle loro opere. Oggi conosciamo J.R. Lawrence. Siete pronti?

TITOLO: Insanity – Nec Plvs Vltra (Vol.1). 
SERIE: Insanity. 
AUTORE: J.R. Lawrence.
EDITORE: Amazon/Selfpublishing. 
GENERE:Dark Fantasy, Gothic Romance, Thriller. 
FORMATO: Ebook, PAGINE: 362. 
ESTRATTO WATTPAD: http://w.tt/1QdXcH4

David Dichinghooke, un ragazzo di ventidue anni, torna a casa dopo una lunga giornata trascorsa a solcare i mari con il suo peschereccio, per vendere la merce nelle fitte reti commerciali di Kingston. Le cose, però, non vanno come previsto. Infatti, quando il ragazzo fa ritorno a casa, i suoi amici gli danno quella notizia che sconvolgerà tutta la sua vita. 
Quella che sembrava essere una normale vita da pescatore, si trasformerà in una crudele esistenza. Si ritroverà a vagare per i mari sotto i colori di diverse Jolly Roger, affronterà dolorose battaglie e salperà per luoghi mistici. Soprattutto, dovrà dare tutto se stesso per proteggere la sua vita e quella delle persone a lui care, e dovrà impegnarsi per scoprire la verità che si cela dietro la sua esistenza.

«Siamo finiti in un luogo in cui le regole della natura non hanno alcuna importanza. Appollaiato nella notte stellata, troveremo il sole, in pieno inverno il vento smette di soffiare, il tempo non scorre e se lo fa non ha alcuna condizione logica. Il continuo Tic Tac, Tic Tac, risuona nelle vostre teste vuote e echeggia confondendovi le idee. Qui tutto è possibile e nulla esiste. Probabilmente nemmeno questo posto. Questo è il verso della pazzia e ci annuncia il suo arrivo …»


Chi è l'autore? J.R. Lawrence è un ragazzo di 22 anni che ama scrivere e leggere. I suoi romanzi preferiti sono quelli di genere Fantasy, ma ama comunque cimentarsi in romanzi di altri genere, soprattutto quelli Thriller. I suoi autori preferiti sono, infatti, Dan Brown, Stephen King e J.K. Rowling, mentre i romanzi che continuerebbe a rileggere ogni giorno sono la saga del Signore degli anelli e quelli di Harry Potter. 
Oltre alla lettura, J.R. Lawrence è un appassionato di film come I Pirati dei Caraibi e segue, in particolar modo, Johnny Depp. Segue varie serie tv come Black Sails. Inoltre, ha anche una forte passione per la musica, quella rock, pop e rap. 
J.R. Lawrence ha cominciato a scrivere all’età di 16 anni e ha coltivato questa sua passione scrivendo e riscrivendo ogni giorno, con la speranza che un domani, forse, potrebbe diventare un buon scrittore. 
Il suo romanzo d’esordio è: Insanity - Nec Plvs Vltra, primo Dark Fantasy di una trilogia tutta da scoprire. Dopo aver avuto alcune proposte di pubblicazione, J.R. Lawrence, ha preferito la pubblicazione indipendente con la speranza di crescere e migliorare giorno dopo giorno.

domenica 28 febbraio 2016

Pills of books. #7

Why was it, she wondered, that in books love was the only thread stitching together a narrative, but in real life, it was only part of the tapestry? In real life there was hunger and irritation. There was rejoicing. There was anger, a desire to read, to sleep, to sing, a quest for revenge, physical aliments, much discomfort. Mosquito bites and runny noses, fainting at the worst times, missing trains and buses, being robbed, fighting in alleys, being stoned. There was terror, real and imagined, and a meadow full of ghostly dread. There was living with a baby inside you fathered by a man you didn't love, riding trains next to another man you didn't love. And there was love too, galloping like a paladin through the boggy bayou. There was love.

Chloe, la protagonista di Lone Star, sta viaggiando da sola su un treno che da Cracovia la porta a Trieste per raggiungere il suo innamorato. Due cose vengono messe in luce: la prima è come il viaggiare in treno regali momenti personali di riflessione e possibilità di fare scelte cruciali (perché si sa!, il viaggio in treno dona quell'atmosfera così speciale che ti mette subito nel giusto mood per riflettere); la seconda è come i libri, a volte, ci ingannino, parlandoci dell'amore e delle sue sfumature (non di grigio!). L'amore nei libri è sempre perfetto, vince su tutto ed è il fulcro del tutto. Ma nella vita reale? Nella vita reale non è così. L'amore, nella realtà, è un pezzetto (o anche un insieme di pezzetti) di quel magico puzzle che è la vita, ma non è l'intero puzzle, e Chloe lo sta sperimentando sulla sua pelle mentre viaggia verso Trieste e quel Castello a picco sul Mare che tanto la affascina.

domenica 21 febbraio 2016

Pills of books. #6

[...] perché non ci comportiamo tutti come fratelli? Perché anche l'uomo migliore è come se nascondesse sempre qualcosa all'altro e gli tacesse qualcosa? Perché non dire subito, direttamente, quel che si ha nel cuore, se sai che non parlerai al vento? Altrimenti ognuno appare più severo di quanti in effetti sia, come se tutti temessero di offendere i propri sentimenti palesandoli molto velocemente...

Come sapete, qui sul blog e su Facebook è in corso il gruppo di lettura intitolato "Leggiamo insieme i classici russi". Il primo libro da leggere è, per l'appunto, Le notti bianche di Fëdor Dostoevskij. Un classico senza tempo e sempre così attuale. Il libro ci racconta del Sognatore e delle sue esperienze di vita e di sentimento. Le domande che si pone il Sognatore sono le stesse che, almeno una volta, ci siamo posti anche noi. Perché si sa!, di sentimenti e amore non si smette mai di parlare, anche se può essere difficile e faticoso. Forse celarsi dietro una maschera di ghiaccio può risultare più facile, ma raccontare i propri sentimenti regala molte più soddisfazioni.

martedì 16 febbraio 2016

Presentazione #23: Cassandra Green.

Salve lettori!
È iniziata una nuova settimana e quale modo migliore di iniziarla di questo? Una nuovissima presentazione, fresca fresca.

Quando durante una corsa mattutina un giocatore di Football, si imbatte nel cadavere della piccola Flo Gomez scomparsa il giorno prima, Victor Bell teme che quello sarà l’inizio di una serie di macabri delitti. Il suo intuito di poliziotto non sbaglia e il ritrovamento di altri corpi sarà per lui un’ulteriore conferma che quanto raccontatogli da suo padre era vero. Intanto la vita degli abitanti di Whitesouls scorre come da copione. Ognuno impegnato a svolgere i proprio doveri, così come il reverendo Morales ha imposto loro di fare per essere un bravo cristiano, per entrare nelle grazie di Dio. Quello che nessuno immagina è che un’oscura e antica presenza da sempre attratta dalla loro ipocrisia e falsità è tornata per spingere sette anime scelte per l’occasione alla dannazione eterna. Bell dovrà dare prova di grande fede per riuscire a scacciare i demoni che abilmente stanno contaminando i cuori dei suoi compaesani e quando tutto sembrerà ormai perduto tre portatori di luce accorreranno in soccorso dei “Giusti”.Ma tutto ciò basterà ad estirpare il male dall’apparente tranquilla cittadina di Whitesouls?

Cassandra GREEN è lo pseudonimo di Tranquilli Maria Donata (nata a Civitavecchia provincia di Roma nel 1983). All’età di venti anni pubblicò la trilogia fantascientifica: “La Terza Galassia”.

Cassandra Green ha pensato di regalarci una breve citazione tratta dal suo romanzo e, quindi, quale modo migliore di chiudere la presentazione? 
«No, aspetta…» lo fermò Zed «ma vi rendere conto che mangia a terra come un maiale?!»«Sì, si ingozza come fanno i suini» lo schernì Colin.La frase mise Nolan nella spiacevole situazione di rendersi conto di quanto la sua dipendenza dal cibo lo avesse spinto in basso.«Sai che c’è» gli disse con foga «se ti piace tanto mangiare come un maiale, allora mangia proprio tutto…» Zed si avvicinò ad alcune buste dell’immondizia che a fine servizio sarebbero state portate dai pizzaioli al cassonetto più vicino.«Dai ingozzati» gli urlò contro tentando di ficcargli in bocca gli avanzi di cibo raccolti da una delle buste; i due fratelli divertiti dalla scena tennero fermo Nolan che in un primo momento si oppose alla violenza che stava subendo.«Avanti palla di merda mangia, mangia…» Zed gli ficcò con forza, pezzi di pasta cruda e pizzette invendute da troppo tempo nella bocca. Con le lacrime agli occhi e la paura che lo aveva paralizzato, il giovane tentò di sputare quello che l’altro, rischiando di soffocarlo, gli faceva ingoiare a forza.«Dai, mangia, sacco di merda, mangia fino a crepare come i tuoi fottuti genitori»«Crepa, crepa, crepa!» strillarono Reed e Colin, divertiti.«Ma che…» si fermò e indietreggiò incredulo «non posso crederci!» esclamò divertito «guardate questa palla di merda si è pisciato nei pantaloni» disse rivolto ai fratelli, indicando la patta del ragazzo bagnata d’urina.I Perez lasciarono andare Nolan.«Ti sei pisciato addosso» continuarono a schernirlo mentre il ragazzo, sopraffatto dalla vergogna, si abbandonava ad un pianto isterico.

domenica 14 febbraio 2016

Pills of books. #5

It's never too late to be what you might have been...


Una frase semplice, quasi scontata, ma che racchiude in sé più di quanto sembra. Una citazione talmente breve da non sembrarlo nemmeno. Ma i libri della Simons sono così: non ci sono pagine su pagine da citare, ma brevi battute che racchiudono in sé mille sfumature.
"Non è mai troppo tardi per essere quello che avresti potuto...". È il mio nuovo motto. Una verità assoluta. Si può essere quello che si vuole, sempre. Non c'è scadenza sui nostri sogni ed i nostri desideri. L'unico limite temporale siamo sempre noi a porlo, mai il tempo stesso. Il cambiamento fa parte della nostra vita e non possiamo sottrarci, ma possiamo plasmarlo secondo le nostre esigenze e le nostre aspirazioni. E solo così possiamo essere davvero felici.

venerdì 12 febbraio 2016

IntervistAutore #20: L. Cassie.

Salve lettori!
Eccomi qui anche oggi con una nuova presentazione, ma stavolta con annessa mini intervista. Oggi conosciamo insieme L. Cassie e la sua raccolta di citazioni Le cicatrici dell'anima.

Cicatrici dell’anima è una raccolta di pensieri scritta per dare voce a quelle parole trattenute troppo a lungo nel cuore. 
Sono pensieri scaturiti da tutto ciò che ci circonda, dalla nostra stessa vita, dalle persone che ne fanno parte e da ciò che ci capita di osservare nelle vite altrui. Sono citazioni, più o meno lunghe, che raccontano la vita vista con gli occhi dell'autrice e le sue emozioni e, soprattutto, secondo il suo passato. 
In questo libro l'autrice cerca di descrivere l’adolescenza femminile, le varie sfumature dell’amore e della vita.

“Mi innamoro di te ogni minuto,ma tra un minuto e l’altro ti odio.”
“Raccolgo da terra i cocci del mio cuore, per evitare che la gente,camminando distrattamente,calpesti anche quelli.”
“Lotta ogni giorno, affinché nella tua vita si realizzi un sogno.”

L. Cassie nasce nel 1993 a Torino ed è in Piemonte che trascorre la sua infanzia, crescendo a pane e libri. Intraprende un percorso scolastico che la qualifica Estetista nel 2010, abilitandosi qualche anno più tardi. A Gennaio 2015 apre un piccolo spazio sul web, denominato "L. Cassie - Blog", con il quale collabora, come promoter e recensitrice, con note Case Editrici. A poco a poco riscopre una vecchia passione, quella per la scrittura, ed è grazie a quest'ultima che decide di dar luce al suo primo romanzo Una nuova vita. Pochi mesi dopo realizza una seconda opera intitolata Ascolta il mio silenzio. Nell'Ottobre 2015 comincia la sua collaborazione con la rivista “Eclettica, la voce dei blogger”, gestendo la rubrica “La libreria di L. Cassie”. Ed è nel Gennaio 2016 che pubblica un nuovo opera, una raccolta di citazioni intitolata Le cicatrici dell’anima


Prima di tutto, benvenuta su questo blog. Sei giovanissima, eppure hai già all'attivo due romanzi e una raccolta di citazioni. Cosa ti ha spinta a riprendere in mano la penna e scrivere?
Ciao a tutti e grazie per l'invito! E' vero, ho solo ventidue anni e ho già effettuato tre pubblicazioni. La penna non mi ha mai abbandonato, diciamo che nell'ultimo anno ho voluto sfidare la sorte e gettarmi nel mondo dell'editoria rendendo pubbliche le mie opere.

Hai scelto di pubblicare sotto pseudonimo. Una scelta obbligata o una scelta ponderata?
Ho scelto uno pseudonimo per svariate ragioni: inizialmente non volevo smascherarmi, non volevo quindi far sapere che dietro "L. Cassie" ci fosse Laura, in quanto sapevo che in molti mi avrebbero screditata non prendendomi sul serio. Inoltre devo ammettere che questo nome lo trovavo anche più commerciale, quindi per una questione legata al marketing l'ho preferito ulteriormente. Infine i mio cognome lo sbagliano tutti, non lo pronunciano mai bene, così ho creato uno pseudonimo che altro non è che un diminutivo del mio cognome.

Con la diffusione esponenziale delle nuove tecnologie è ormai facilissimo crearsi il proprio spazio nella blogosfera e nel web in generale, pubblicare le proprie opere e creare reti di connessione con case editrici e lettori. Credi che avresti potuto pubblicare due romanzi e una raccolta senza l'aiuto delle nuove tecnologie? Che ruolo hanno nella tua vita di ragazza e scrittrice?
Io ho pubblicato in self sulla piattaforma di amazon che, pur avendomi dato un "nome", non mi ha reso poi così popolare come invece è successo a molte altre mie colleghe (questo è il rischio che si corre quando ci si butta nella mischia), così, dato che credo molto nei miei romanzi, ho contatto io personalmente alcune case editrici e ho firmato un contratto con la 13lab per la pubblicazione di "Ascolta il mio silenzio". Quindi, per rispondere alla tua domanda, sì. Anche senza il web, in minima parte, ci sarei riuscita...

Oltre a scrivere nel tuo blog "L. Cassie - Blog", collabori anche con "Eclettica, la voce dei blogger". Come mai hai deciso di entrare a far parte della blogosfera e cosa ti regala ogni giorno questa esperienza?
Ho aperto il blog prima ancora di pubblicare il primo romanzo. Sono una lettrice compulsiva e amo parlare dei libri che leggo, questo mi ha spinto ad aprire il mio angolino sul web e ad avviare svariate collaborazioni. Più si parla di libri è meglio è! Ovviamente si tratta di pura passione, non ci guadagno nulla, ma essere una blogger mi entusiasma sempre di più. Mai avrei immaginato che un giorno mi sarei ritrovato a collaborare con grosse case editrici come la Garzanti, la Newton Compton, la De Agostini e molte altre, per offrir loro una presentazione o una recensione sulle nuove pubblicazioni.

Due romanzi e una raccolta. Cosa dobbiamo aspettarci in un prossimo futuro? Hai altri progetti in lavorazione?
Vengo definita un vulcano di idee, una ragazza dalla fantasia inesauribile. Infatti ho già in progetto una trilogia di romanzi rosa, di cui ho già concluso la prima stesura del volume 1. Spero sia un 2016 roseo!

Grazie mille a Laura per essersi prestata a questa mini intervista. Io vi aspetto prossimamente per una nuova presentazione!

mercoledì 10 febbraio 2016

Drink tea and read books...weekly. #9

Salve lettori!
Anche se in extremis, eccomi qui anche oggi per il nostro ormai consueto appuntamento del mercoledì. Da quando lavoro, se non mi prendo il tempo di scrivere nel weekend, arrivo al mercoledì che non ho ancora il post pronto. La nuova vita da lavoratrice ancora non mi calza a pennello, alcune cose vanno ancora aggiustate, ma ci sto lavorando e so che voi, che mi seguite con affetto e costanza, mi sopporterete...

Magic Emotion (Pompadour)
Un tè magico, intenso, ricco. Un tè invernale che, almeno qui da me, si trova in negozio solo nei mesi invernali. 
Si tratta di un tè molto ricercato, adatto per le occasioni, non per tutti i giorni. È uno di quei tè che, se offerti ad un ospite, fa fare una bellissima figura per il suo gusto ricercato, ma che sa comunque di casa e amore. 
Gli aggettivi di oggi sono: magico, ricco ed emozionante.

Magico: Il piccolo principe, Antoine de Saint Exupery.

E' la storia dell'incontro tra un aviatore, costretto da un guasto ad un atterraggio di fortuna nel deserto, e un ragazzino alquanto strano, che gli chiede di disegnargli una pecora. Il bambino viene dallo spazio e ha abbandonato il suo piccolo pianeta perchè si sentiva troppo solo lassù: unica sua compagna era una rosa. Un libro che si rivolge ai ragazzi e "a tutti i grandi che sono stati bambini ma non se lo ricordano più", come dice lo stesso autore nella dedica del suo libro.

Un libro bellissimo, commovente, adatto a tutte le età. Un libro educativo e magico.
Io l'ho letto quando già ero grande e, un po', mi dispiace. Credo sia un libro che va letto e riletto perché ogni volta dice qualcosa di nuovo a chi vuol sentire. Perché si sa, l'essenziale è invisibile agli occhi.

Ricco: Anna Karenina, Lev Tolstoj.

Centro della vicenda è la tragica passione di Anna, sposata senza amore a un alto funzionario, per il brillante ma superficiale Vronskij. Parallelo a questo amore infelice è quello felice di Kitty per Levin, un personaggio scontroso e tormentato al quale Tolstoj ha fornito i propri tratti. "In Anna Karenina è rappresentata - scrive Natalia Ginzburg - la colpa come ostacolo, anzi come barriera invalicabile al raggiungimento della felicità". Tra i primi lettori il libro ebbe Dostoevskij che così ne scrisse: "Anna Karenina è un'opera d'arte assolutamente perfetta. Vi è in questo romanzo una parola umana non ancora intesa in Europa... e che pure sarebbe necessaria ai popoli d'Occidente".

Il classico per eccellenza. Uno dei miei classici russi preferiti. Un libro che racchiude in sé talmente tante cose che sarebbe impossibile elencarle tutte senza dimenticarsene una di importantissima.
Anna è una delle mie eroine preferite, nonostante la fine non molto lusinghiera. Levin resta uno dei personaggi più belli e veri della Letteratura. 

Emozionante: La danzatrice bambina, Anthony Flacco.

Questo non è il racconto dell'onda furiosa della Grande Storia sul destino di un popolo. Non solo questo. È una storia piccola, che ha il nome e il volto di una bambina. Zubaida vive nel deserto dell'Afghanistan, in un villaggio che la "guerra al terrore" non ha ancora travolto. Ha nove anni. Non sa niente del mondo oltre il suo villaggio, poco della travagliata storia del suo paese, dei cingolati dell'Armata Rossa, della lotta dei mujaheddin, del regime dei talebani che ha proibito anche gli aquiloni, degli elicotteri con la bandiera a stelle e strisce. Cammina danzando, a piedi nudi, al ritmo di una musica che le suona dentro. Ma non dopo quel giorno. Non da quando un terribile incidente le ha ustionato le mani, il viso, il corpo. Da allora, la musica si è spenta. In un paese privo della più elementare assistenza medica, e in cui la vita di una figlia femmina vale ben poco, non sembra una fortuna che Zubaida sia sopravvissuta. Ma non per suo padre, non per l'ostinata determinazione di un uomo disposto a tutto pur di non arrendersi. Dovesse camminare fino all'inferno per salvare quella bambina ferita, piagata, fasciata in mille bende, che ora urla per affermare la propria esistenza. Fino ai campi militari degli americani, con le loro regole incomprensibili. Fino a oltrepassare la linea di demarcazione tra due culture, tra "loro" e "gli altri". Perché Zubaida possa tornare a danzare al ritmo della sua musica.

Più che un libro è un reportage. Flacco non è uno scrittore, ma uno sceneggiatore tv e dallo stile si evince che scrivere libri non è il suo mestiere. Ma la storia è altamente toccante, fa quasi male. Storia vera che tocca il cuore e lascia senza fiato. Una storia di dolore, morte e rinascita. Perché, nonostante le avversità della vita, c'è sempre una possibilità di essere felici.


Chi ha scritto il post? Antonella, admin di If you have a garden and a library, Blogger, Bookaholic. Appassionata di libri, musica, film e natura, colleziona libri, istantanee e ricordi. Classe 1989, aspirante ingegnere junior e clarinettista per diletto.

martedì 9 febbraio 2016

Presentazione #22: Irene Reffo.

Salve lettori!
Come sapete, questo blog presenta racconti e romanzi di ogni tipo per accontentare ogni sorta di Lettore. E proprio seguendo questo filone di pensiero, oggi vi presento il racconto di Irene Reffo intitolato La frusta e l'onda, racconto erotico che leggerò molto presto per darvi e dare ad Irene il mio modesto parere. 


Breve racconto erotico in cui il BDSM si incontra con l’amore, legati entrambi dal fil rouge del dolore, emotivo e fisico. Un dolore, però, che non è mai odio, semmai un amore così forte e profondo da scendere negli Inferi per cercare di sopravvivere. Le pratiche BDSM non sono intese come mero piacere, ma come risorsa ultima per compensare ad un amore che non ha abbastanza forza per esistere. Una storia che non vuole fermarsi al puro e semplice erotismo, ma vuole scendere fin dentro all'anima, pescando a piene mani dall'immenso mare dei sentimenti. Erik e Christian: apparentemente due personaggi completamente opposti, in realtà due facce della stessa medaglia, due sfumature dell’amore e, nello stesso tempo, del dolore. Lacrime e sangue, polvere e ferro. E un amore che non è mai venuto meno.



Il racconto di Irene Reffo è disponibile su Amazon. Se invece siete interessati a conoscere Irene o volete farle qualche domanda sul suo racconto, sui suoi progetti o sulla scrittura, potete contattarla su Facebook tramite la sua pagina o tramite il suo sito.

Irene Reffo è laureata in Lettere Antiche presso l'Università di Padova con una tesi sulla tragedia greca, da alcuni anni coltiva la sua passione per la fotografia e la scrittura. Nel 2015 viene selezionata tra i vincitori del concorso "Racconti dal Veneto", pubblicando così il suo primo racconto, Acqua e sabbia, con Historica Edizioni. A gennaio 2016 autopubblica il racconto breve La frusta e l'onda

lunedì 8 febbraio 2016

Gruppo di Lettura: leggiamo insieme i Classici russi. Fase #1: LE NOTTI BIANCHE.

Salve lettori!
È finalmente arrivato il momento di inziare il nostro gruppo di lettura. Tra una settimana esatta, il 15 febbraio, inizieremo a leggere insieme Le notti bianche di Dostoevskij. Perciò è arrivato il momento di scoprire qualcosa di più sull'autore e su questo racconto.

Un sognatore, isolato dalla realtà e da qualsiasi rapporto di amicizia, durante una sua passeggiata notturna incontra, sul lungofiume, una ragazza che risveglia in lui il sentimento dell'amore. Lei si chiama Nasten'ka, è una diciassettenne e viene subito colpita dal carattere timido e impacciato di lui, tanto che si incontrano di nuovo la notte dopo. Il romanzo si svolge in quattro notti, durante le quali i due si aprono l'uno all'altra, il protagonista rivela tutto il suo distacco dalla realtà, e il suo mondo di fantasie, tetro e illusorio, mentre lei si sfoga sulla sua vita privata, ovvero racconta che vive sotto il controllo di una vecchia nonna cieca che arriva persino ad appuntare il proprio vestito a quello della ragazza con uno spillo, e che sta aspettando, da un anno ormai, il suo amore perduto, un inquilino della nonna che, dopo la sua rivelazione d'amore, le aveva chiesto un anno di attesa, data la povertà di lui, senza però prometterle nulla. Passato l'anno, Nasten'ka invia una lettera al coinquilino e fissa un incontro per la notte, che non avverrà. Quindi, decide di dimenticarlo, seppur con scarsi risultati, e anche in lei pare esser nato lo stesso sentimento che prova il sognatore. Tutto finisce quando l'uomo, che non l'aveva dimenticata, giunge all'appuntamento la quarta notte ricomparendo nella vita della ragazza. Allora il protagonista capisce che è tutto inutile e riscivola nella sua tana, nella solitudine dei sogni.

Fëdor Michajlovič Dostoevskij (in russo: Фёдор Михайлович Достоевский; Mosca, 11 novembre 1821 – San Pietroburgo, 9 febbraio 1881) è stato uno scrittore e filosofo russo. È considerato, insieme a Tolstoj, uno dei più grandi romanzieri e pensatori russi di tutti i tempi.

Questo romanzo breve si divide in sei brevi capitoli:
  • Notte prima;
  • Notte seconda;
  • La storia di Nasten'ka;
  • Notte terza;
  • Notte quarta;
  • Mattino.
Avendo già letto questo racconto vi assicuro che si legge tutto d'un fiato e, proprio per questo, credo non saranno necessarie due settimane prima che tutti l'abbiano concluso. Lunedì 15 febbraio inizierà la lettura. Nel corso delle due settimane successive sulla pagina Facebook dell'evento ci terremo aggiornati sui progressi e potremo esprimere le nostre prime considerazioni a caldo. Il 29 febbraio tireremo le somme, anche se, ripeto, credo che tutti finiranno con largo anticipo questa lettura.
Io mi impegnerò a tenere attiva la pagina dell'evento così da creare più partecipazione e maggiore condivisione. Ovviamente, siete tutti caldamente invitati a commentare, chiedere e condividere. 
Proprio perché il racconto è breve e si legge velocemente non dividerò in tappe "obbligate" la lettura, ma vi lascio tutto lo spazio di manovra possibile. 
Se, passata una settimana, tutti avrete finito, anticiperemo il dibattito finale. Ma questo lo vedremo nel corso della lettura.

Io ho acquistato l'edizione Mursia di questo piccolo gioiellino, ma qualsiasi edizione, cartacea o digitale, va benissimo. Anzi, più edizioni saranno usate, più possibilità di confronto ci saranno.

Bene!, credo di aver detto tutto. Spero partecipiate numerosi e possiate divertirvi con questo gruppo di lettura. Lunedì prossimo si parte per San Pietroburgo! Pronti!?

P.S. Dimenticavo la cosa più importante! Visto che questo sarà un gruppo di lettura molto social e virtuale, non possiamo non avere un hashtag ufficiale...Ogni passo di questa nostra esperienza sarà condiviso con l'hashtag #GdLclassicirussi. Lo so, non è chissà che originale, ma ben descrive cosa andremo a fare, quindi concedetemelo!

domenica 7 febbraio 2016

Pills of books. #4

To avoid any possibility of further conversation, she forced herself to open her book.
"What are you reading?" he promptly asked. "Let's see."
"It's nothing." To be half-civil, she showed him. 'The way of all flesh' by Samuel Butler.
"Pretty funny book" he said, as if he'd read it. "I like its depiction of father and unredeemed son."
He'd read it.
"I haven't finished it, so I wouldn't know about the unredeemed part," Chloe said pointedly. "Hope you didn't just ruin the book for me."
He laughed. Listen to him, all melliflous and throaty. "No, no. The parenting stuff in it is hilarious. Butler writes that if you want to control your children, keep telling them constantly they're being very, very naughty. My father must have read it." He shrugged. "Want to know what I'm reading?"
How did one politely say, no, not in the least, not even slightly.
"Yes, what are you reading?" chirped Hannah.

Leggere sui mezzi pubblici è un modo per estraniarsi dal mondo frenetico che ci circonda. Ma se sullo stesso mezzo, proprio vicino a te si siede un altro Lettore, la quiete è finita. Si inizia a scrutarsi di sottecchi, si cerca di capire cosa stia leggendo l'altro e, nei casi più fortunati, si attacca bottone e si inzia a parlare di libri. I Lettori, si sa, sono merce ormai rara e quando due esemplari di Lettore si incontrano è un grande avvenimento, ma, purtroppo, lo spoiler è sempre in agguato e la magia del momento può svanire in un nanosecondo.
Quante volte vi è successo? Quante volte ci è successo? L'incontro con un altro Lettore ci entusiasma, ma come Buffy combatteva i vampiri ed i mostri, noi combattiamo gli spoiler e i loro sani portatori. E come Chloe nel romanzo ci indispettiamo molto se lo spoiler ci colpisce.

mercoledì 3 febbraio 2016

Drink tea and read books...weekly. #8

Innanzitutto ringrazio Antonella per avermi ospitata nel suo blog. Il tè che ho scelto è un grande classico, ma nel mio mondo è Il Tè: Earl Grey di Twinings. Consumo molto tè e l’Earl Grey di Twinings accompagna le mie giornate; assaporare l’Earl Grey è per me estremamente rassicurante. Veniamo a noi. Si tratta di tè nero aromatizzato con olio essenziale di bergamotto ricavato dalle scorze di questo agrume che dona al tè un sapore bilanciato. Questa tipologia di tè è un grande classico, il suo nome deriva da Charles Conte di Grey, primo ministro britannico dal 1830 al 1834, che lo ricevette in dono; attorno alla scoperta da parte del Conte di Grey di questo tè sono state alimentate numerose leggende reperibili facilmente sul web. I tre aggettivi che scelgo sono: rassicurante, aristocratico, bilanciato.

Rassicurante: Viaggio in Portogallo di José Saramago.

"Questo Viaggio in Portogallo è una storia. Storia di un viaggiatore all'interno del viaggio da lui compiuto, storia di un viaggio che in se stesso ha trasportato un viaggiatore, storia di un viaggio e di un viaggiatore riuniti nella fusione ricercata di colui che vede e di quel che è visto... Prenda il lettore le pagine che seguono come sfida e invito. Faccia il proprio viaggio secondo un proprio progetto, presti minimo ascolto alla facilità degli itinerari comodi e frequentati, accetti di sbagliare strada e di tornare indietro, o, al contrario, perseveri fino a inventare inusuali vie d'uscita verso il mondo. Non potrà fare miglior viaggio." Una "guida" anomala che va oltre la geografia di un paese amato, per addentrarsi nella psicologia di un popolo. Un invito a perdersi, più che a trovare la strada.

José Saramago accompagna il lettore nella sua terra, il Portogallo. Questo libro si colloca a metà strada tra il diario di viaggio e una riflessione sul significato del viaggiare. Saramago è una guida perfetta, rassicurante, evocativa, che conosce perfettamente la sua terra. Il lettore ha modo di scoprire da casa propria angoli sconosciuti e sottovalutati di un paese che ancora conserva carattere, semplicità e genuinità. 

Aristocratico: I Melrose di Edward St. Aubyn.

Il protagonista è l’alterego dell’autore, le vicende del libro infatti si rifanno ai ricordi dell’autore che in momenti diversi della sua vita scrive e pubblica i diversi libri di cui è composta l’opera. Di seguito la sinossi tratta dal sito di Neri Pozza, la casa editrice:

St Aubyn ritrae il personaggio di Patrick Melrose, impegnato tenacemente a porre fine alla sua esistenza abusando di alcol e droga, e l’irresistibile galleria di titolati snob, ubriaconi, dementi, tiranni e tossicomani che lo circondano, come nuovi demoni della contemporaneità, in una maniera che è a un tempo così disperatamente moderna e così armoniosamente classica da spingere una scrittrice come Alice Sebold a dichiarare che I Melrose «sono un capolavoro del XXI secolo, e St. Aubyn è uno dei più grandi prosatori di lingua inglese». Nel primo romanzo, Non importa, David Melrose, padre sadico e autoritario, uccide i sogni e le fantasie del piccolo Patrick, mentre la madre, persa in una nebbia di alcol e rimpianti, non si avvede di nulla. In Cattive notizie, ventiduenne e tossicodipendente, Patrick si reca a New York per raccogliere le ceneri del padre, e vaga per le strade della metropoli a caccia di eroina e in fuga dai ricordi. Nel terzo, Speranza, libero dalla dipendenza, durante un estenuante party in una residenza della campagna inglese, Patrick si ritrova combattuto tra il disgusto per il mondo e il desiderio di lasciarsi alle spalle la crudeltà sregolata dell'adolescenza e aprirsi alla vita e al perdono. Nel quarto, Latte materno, Patrick è alle prese con le promesse infrante e gli inaspettati slanci filantropici della madre. Quattro romanzi, sorretti da uno stile infallibile e da una rara penetrazione psicologica.

I Melrose è un libro formidabile e permette di entrare nella vita del protagonista seguendo il percorso di “guarigione” da numerosi eventi dolorosi della sua vita. Sullo sfondo della vicenda il vuoto dell’aristocrazia inglese che in parte a mio avviso concorre al dolore di cui è costellata la vita del protagonista. L’aspetto che più mi ha colpito di questa saga è stato vedere come in ogni libro il mondo interno del protagonista evolve in maniera processuale e come questo sia rappresentato molto bene anche dal diverso registro narrativo scelto dall’autore in ogni libro.

Bilanciato: Quello che non ti ho mai detto di Celeste NG.

E’ un libro che ho appena terminato e che mi ha tenuta incollata alle pagine, di seguito la sinossi tratta dal sito di Bollati Boringhieri.

È una scena che abbiamo visto spesso al cinema e nelle serie TV: la madre apre la porta della camera della figlia e la trova vuota, il letto intatto. Si teme subito il peggio. Si chiede agli amici, ai vicini, poi si chiama la polizia. La sedicenne Lydia Lee viene ritrovata morta, annegata nel lago vicino a casa: è stata uccisa? E da chi? Oppure si è trattato di un incidente? Perché è uscita di notte? Tutte domande che continuano a tenere il lettore con il fiato sospeso, come in un romanzo giallo. Ma presto altre domande si insinuano nella sua mente, molto meno esplicite ma altrettanto inquietanti. Siamo in una cittadina del Midwest, in una famiglia normale, tranne che per la sua composizione: Marylin, la madre americana, James, il padre di origine cinese. Man mano che l’autrice toglie, con estrema delicatezza, un velo dopo l’altro alla loro storia, di coppia e individuale, il lettore continua a interrogarsi. Anche se ben presto emerge il vero volto dell’«assassino»: il razzismo. Esplicito quello della madre di Marylin, che ha troncato ogni rapporto con la figlia dopo il suo matrimonio; sottile e mai espresso quello di Marylin stessa; strisciante e ipocrita, ma letale, quello della cittadina che ospita la famiglia senza mai veramente accoglierla. Il «non detto» è quello dei genitori di Lydia, e l’adolescente non ne è la sola vittima. Le ragioni complesse della sua morte emergeranno alla fine, ma non meno disastroso è l’effetto che quel silenzio ha avuto sugli altri due figli, un diciottenne pronto a partire per Harvard, e una bambina molto attenta alle dinamiche della famiglia e della città. Quello che rende eccezionale questa storia, e ne spiega l’enorme successo negli Stati Uniti e in Gran Bretagna, è il talento dell’esordiente Celeste Ng nel «dire» e «non dire», nello svelare senza inutile enfasi le radici profonde di una tragedia famigliare solo in apparenza ordinaria.

Si tratta di un libro che bilancia molto bene i temi di cui vuole parlare (razzismo, legami familiari, aspettative, “non detti”) ma anche gli aspetti psicologici dei legami familiari con il mistero della morte della ragazza e con il contesto storico-sociale in cui avvengono le vicende. 


Ho terminato di raccontarvi ciò che il mio tè preferito mi ispira, ora vi saluto e mi vado a bere una buona tazza di Earl Grey!

Chi ha scritto il post? Cristina, appassionata di libri e chissà quante altre cose, blogger e una delle follower "storiche" di questo blog. Potete trovarla nel suo blog Letture di tutti i colori oppure su Facebook nella pagina omonima.

lunedì 1 febbraio 2016

Presentazione #21: Gianluca Giusti.

Salve lettori!
Oggi ho scelto di ospitare qui sul blog Gainluca Giusti ed il suo libro. Sono stata contattata dalla sua Social Media Manager ed ho accettato subito di regalargli un piccolo spazio qui sul blog. 
L'intervista che trovate qui di seguito non è opera mia (ma dell'autore e del suo staff), io mi sono soltanto offerta di riproporla integralmente a voi che mi seguite con costanza e partecipazione.

Cosa fa e cosa non fa la nostra mente. Quando si parla della mente se ne sente dire di tutti i colori, cerchiamo allora di capire come stanno davvero le cose. Molto di quello che crediamo di conoscere, o ci raccontano, è solo un affascinante mito, tanto intrigante quanto inverosimile; ma è quello che in realtà non sappiamo, che invece potrebbe essere vero. Ti aspetta un viaggio fatto di affascinanti passaggi dove scoprirai molti dei perché legati al nostro cervello e alla nostra mente. Dai processi persuasivi, alla meccanica quantistica, dalle menti che non scordano nulla ai falsi ricordi, dal cosa può fare o no l’ipnosi, al perché invece è molto più facile di quanto si creda essere ingannati. Un modo per conoscere meglio te stesso e gli altri.



Perché una lettrice/lettore dovrebbe leggere il tuo libro? 
Per conoscere la parte più profonda e importante di noi: la nostra mente.
Più conosciamo profondamente noi stessi, più conosceremo meglio gli altri, quanto più si conoscono le cose in profondità, quanto più riusciamo a capire il mondo e del perché in molti casi vediamo le persone fare cose assurde e incomprensibili. Sulla mente poi si raccontano o si pretendono di raccontare tante cose, soprattutto facendosi ombra con un falso ombrello: quello dei misteri e delle potenzialità inespresse della mente. La mente nasconde ancora cose che non sappiamo esattamente come il nostro midollo osseo, il nostro sistema endocrino o enzimatico. Ma chissà perché a nessuno viene in mente di parlare di “poteri misteriosi” riferiti, che ne so, alla sintesi proteica? Forse perché se messa non attirerebbe l’attenzione neanche di un marziano. Ma quando si parla di mente ecco che allora il suo fascino cresce a dismisura. Non a caso quando si parla di mente si vuol far credere tutto e il contrario di tutto giocando sul fatto che il cervello è qualcosa di sconosciuto e tenebroso. Considera una cosa, chi parla di mente e cervello in termini misteriosi nove volte e mezzo su dieci non sa nemmeno la differenza che c’è tra mente e cervello, e non è una differenza da poco. Se posso aggiungere, oltre che ai miti che aleggiano sopra la nostra testa, vorrei far presente ai lettori che il libro parla anche di come, ad esempio, la nostra mente è fallace, di come i ricordi siano più labili di quello che si creda e di come sia piuttosto facile indurre dei falsi ricordi. Il: “l’ho visto con i miei occhi” potrebbe rivelare sorprese inaspettate. Del perché siamo soggetti a certe forme di manipolazione che utilizzano tecniche di persuasione mirate ai punti deboli legati al modo in cui si elaborano i pensieri. Che Mandrake non esiste, e le così dette rapine sotto ipnosi, non hanno nulla a che vedere con la vera ipnosi e sono frutto di ben altre strategie criminali. Poi occhio alla meccanica quantistica. Quando sentite che qualcuno associa queste due parole legate ai “poteri della mente” diffidate subito di chi ve ne parla o scrive, vi stanno vendendo il nulla. La meccanica quantistica è una conquista della fisica che nulla ha a che vedere con le boiate sul pensiero quantico, trasmissioni a distanza e ai flussi motivazionali quantico-energetici. Fuffa alla stato puro. Il libro quindi nasce per permettere ai lettori di conoscere meglio se stessi, come già detto, ma soprattutto di capire meglio certi meccanismi legati al nostro cervello poi difendersi dai manipolatori e venditori di fumo e di false promesse che si trovano ad ogni angolo. Ricordate, siamo esseri umani, abbiamo una mente potente ma imperfetta, leggete e capirete, ad esempio, perché a volte si prendono clamorose cantonate e siamo soggetti a svarioni da farci arrossire per giorni interi. 

Che cosa c’è di innovativo e quali sono gli elementi di continuità con il genere o con la tradizione?
Un modo di scrivere diverso, o almeno spero tanto che sia così. Qui non c’è un autore che pontifica dall’alto della scrittura o pretenda di essere super competente, ma solo un autore dialoga con il lettore. Non deve esserci nessuna distanza tra me e loro ma estrema vicinanza. Io sono per prima cosa un lettore e quando leggo devo trovare un feeling con chi scrive altrimenti mi annoio e cambio libro. Ci diamo tranquillamente del tu e mi rivolgo a lui o lei con domande e riflessioni per indurlo a pensare. Gli esempi poi aiutano meglio a capire i concetti. L’ironia a rendere i passaggi fluidi e divertenti ma soprattutto non ci sono tecnicismi da far gettare il libro nell’ultimo dei cassetti dopo prime tre pagine. Gli argomenti vengono presentati in modo semplice e divulgativo per aiutare tutti a capire nel miglio modo possibile che alla fine vuol dire: finire di leggere il libro. In Italia purtroppo si legge poco o si smette subito dopo avere iniziato. Un’occasione sprecata! Non solo per la spesa ma per aver perso quello che ogni libro porta dentro di se e arricchisce ogni lettore. La mente non oscura ha tutto per essere portato a termine.

Che cosa ti ha spinto a scrivere?
Allora, l’ispirazione è nata in realtà dal mio primo libro: “OscuraMente”, perché? Spesso sentiamo dire che usiamo solo una minima parte del nostro cervello, in pratica solo il 10% e che molte potenzialità restano a disposizione solo di pochi “eletti”. Siccome questa roba non mi convinceva, ho cercato un libro che mi spiegasse meglio come stavano le cose. Ho trovato solo link su internet e un paragrafo di un altro libro molto più ampio che ne parlavano. Qui è partita l’idea di colmare una lacuna. Con OscuraMente ho voluto sfatare un mito duro a morire che oltre tutto nulla ha a che vedere sull’utilizzo reale del nostro cervello. “La mente non oscura” è la sua prosecuzione genetica, la seconda parte ideale, che serve a demolire altri miti legati alla nostra mente e al nostro cervello.

Da che cosa è nata il saggio? Quali sono state le fonti di ispirazione?
Mi sono ispirato a tutti coloro che ogni giorno cercano di far capire la differenza tra scienza (che ci fa progredire e migliorare) e pseudoscienza che invece ci fa tornare indietro. Il saggio nasce dalla voglia di non essere omologato a quelli che credono a tutto solo perché lo dice quale sedicente guru che vende il nulla. Oppure perché viene proposta una teoria affascinante solo perché infarcita di termini difficili ma apparentemente plausibili. A tal proposito, come poc’anzi accennato, vedi l’ultima parte de: La mente non oscura, dove tratto la meccanica quantistica dove i presunti poteri mentali vengono associati a una difficilissima branca della fisica che tutto è interessata fuorché a questi stessi e inesistenti poteri mentali. Le migliori menti italiane, solo per fare qualche nome tra i tanti, come: Carlo Rubbia, Rita Levi Montalcini, Margherita Hack (oggi scomparse) o la nuova direttrice del Cern Fabiola Giannotti, non credono e nulla di tante pseudo teorie sparse ovunque, chiediamoci perché.

Quando scrivi? E come? in modo organizzato e continuo o improvviso, discontinuo?
Mettiamola così: invece di guardare Don Matteo (con tutto il rispetto verso gli spettatori di questa fiction di successo), scrivo e approfondisco le tematiche che mi appassionano. Poi nei week end e nei giorni di ferie naturalmente. Il modo è un mix dei tre. A volte ho un filo conduttore che mi guida verso un certo argomento, quindi organizzato, che voglio trattare, altre volte invece mi viene qualche flash magari prima di addormentarmi da qui parte l’improvvisata. Sul continuo o il discontinuo dipende molto dagli impegni di lavoro.

Quali strategie hai adottato per promuovere il tuo libro e che tipo di strumenti hai usato – e usi- per proporlo all'attenzione dei tuoi potenziali lettori?
Sito internet personale per essere visibile a tutti e perché tutti mi possano contattare e trovare tutte le informazioni su di me e i mei libri. Presentazioni dal vivo, pagine social personali e dedicate ai miei libri, attività nei gruppi di lettura, blog, recensioni e la speranza che il passa parola, il più efficace dei mezzi di promozione, sia favorevole.

Perché la scelta del self publishing?
Non ancora, lo sarò però a breve per un progetto sperimentale.

Progetti per il futuro?
Ma certo, la mia prima storia. Il comune della mia città: Montecatini Terme, mi ha chiesto di scrivere qualcosa sulla città in vista e in parallelo con il possibile evento Unesco che potrebbe dare alle terme cittadine il sigillo di “patrimonio dell’umanità”. Darò quindi anche io il mio contributo, più o meno modesto, al rilancio di quella che un tempo era la “Montecatini Terme d’Europa”. Con “Sono fermo, mi muovo” (questo è il titolo), i lettori potranno conoscere la splendida cittadina di Montecatini Terme attraverso sette giorni in cui i due protagonisti (di cui uno invisibile e che non parla mai) fanno un giro straordinario che porterà il lettore in una sorta di sali scendi senza sosta in tutti gli angoli della città e non solo. Oltre al presente vivrà tutti i riferimenti storici sul nostro glorioso passato e incontrerà tutta una serie di personaggi famosi (che sono stati nostri ospiti) grazie a degli escamotage spazio temporali che mi sono inventato ad hoc per questo libro. Il sottotitolo: “Montecatini Terme, una storia nella storia” è stato scelto da mei concittadini, che ringrazio, tramite le pagine dei gruppi di Facebook.
I lettori mi possono trovare e interagire con me sulla mia pagina di Facebook e sul mio sito www.gianlucagiusti.com scrivetemi e state certi che vi risponderò. 

Tre persone da ringraziare.
Certamente Monica Fava, la mia prima editrice di Errekappa edizioni. Non voglio fare un torto a nessuno ma se non fosse stato per lei ora forse non sarei qui a fare questa intervista. Una piccolo casa editrice non a pagamento che ha avuto il coraggio di scommettere su di me, sconosciuto di 48 anni. Ringraziarla mi sembra il minimo. Poi mia moglie Julia, ovviamente la mia prima tifosa e la comunità scientifica internazionale che mi ha permesso di vedere il mondo con occhi razionali.
Un caro saluto e un sincero grazie per questa intervista.