Titolo: Panorama.
Autore: Tommaso Pincio.
Casa Editrice: NNEditore.
Pagine: 200.
Trama: Ottavio Tondi non ha mai incontrato Ligeia Tissot. Si sono scritti messaggi per quattro anni sul social network Panorama, l’ha vista in foto e ha passato un’infinità di ore a guardare il suo letto disfatto. Prima di quei messaggi, Ottavio Tondi non aveva mai scritto nulla, non una parola né un appunto. Il suo lavoro e la sua vita erano dedicati alla lettura. Ma non era un lettore qualunque. Era il lettore, colui che aveva determinato la pubblicazione del più grande best seller di tutti i tempi, e che da allora decideva delle fortune dei romanzi in libreria. Ma tutto questo succedeva prima, prima dell’incidente di ponte Sisto, prima che il mondo smettesse di leggere i libri, prima che Ligeia Tissot entrasse nella vita di Ottavio Tondi.
Questo libro è per chi, almeno una volta nella vita, si è innamorato di una donna senza averla mai incontrata, per chi parla con i personaggi dei libri e prima di uscire di casa se ne infila uno in tasca e inizia a camminare senza meta.
Scheda del libro: la scheda del libro potete trovarla qui.
Leggo pochi autori italiani. Leggo pochissimi autori italiani contemporanei. Non so bene perché. E' così da sempre, anche se piano piano sto cercando di invertire questa tendenza. A causa di questo mio vizio di non leggere autori italiani, spesso mi perdo grandi titoli e bravi autori, oppure li scopro con molto ritardo rispetto a tutti gli altri. Ecco, questa volta posso dire di essere arrivata in ritardo, ma almeno sono arrivata!
Erano mesi che sentivo parlare di Panorama di Tommaso Pincio. Ne hanno parlato i miei booktubers preferiti e anche qualcuno qui nella blogosfera. Sapevo che l'avrei letto perché mi sentivo attirata da questo volume, soltanto non sapevo quando.
La scorsa settimana finalmente mi si è presentata l'occasione di acquistarlo e, almeno stavolta!, non me la sono lasciata sfuggire. Sono tornata a casa con il nuovo acquisto tra le mani, incerta su cosa aspettarmi, ma molto curiosa.
Mi sono buttata tra le pagine del libro con molte aspettative, ma molto confuse, visto che ogni parare che avevo letto o ascoltato mi aveva data impressioni diverse. Alla fine però, ogni sorta di aspettativa è stata soddisfatta. Un libro bello bello, di quelli che trovi una o due volte in un anno. Uno di quei libri che ti lasciano affascinato e con un sorrisetto ebete in faccia quando li finisci. Uno di quei libri che si prestano ad interpretazioni e significati diversi per ogni Lettore.
"... aprire un romanzo non è forse come frugare in un cassetto che non ci appartiene?", si chiede il narratore ad un certo punto del libro. Effettivamente ha ragione. Leggere un libro è come entrare timidamente e con referenza in un angolo di mondo che non è nostro, ma che si apre a noi in tutta la sua bellezza. Entrare in Panorama è stato proprio così. Sono entrata nel mondo di Ottavio Tondi in punta di piedi, sbirciando tra i suoi scaffali zeppi di libri e tra le vicende della sua vita. E più mi abituavo alla presenza di Ottavio Tondi, più il mio occhio si concentrava su quella sottile critica sociale che fa da background al protagonista. Il quadro complessivo è bellissimo e assolutamente attuale.
"Lui non desiderava nulla, a parte leggere. Leggere come leggeva lui però, senza cercare altro che la lettura, senza aspettarsi risposte o consolazione. Un leggere che non contemplava desideri e speranze, i bisogni che solitamente avvertono le persone." Ottavio Tondi incarna il Lettore, ovvero colui che legge non per noia o per moda, ma per adorazione dell'atto in sé, della lettura. Chi legge per passione può vedere un briciolo di sé in Ottavio Tondi e, ancora di più, può rivedersi in lui chi abita la blogosfera e recensisce libri per passione. Ad un tratto del libro si legge: "Le persone vogliono essere giudicate, hanno un bisogno disperato di sapere cosa si pensa di loro, e se nessuno glielo dice, pagano pur di saperlo. Uno scrittore non fa differenza. Paga purché qualcuno lo legga." A quale blogger o recensore-per-passione non è mai capitato di essere contattato da uno scrittore, o aspirante tale, per esprimere il proprio parare su uno scritto? A tutti credo. Ma la strada arrivati a questo punto si divide: c'è chi accetta volentieri e vede nella proposta una possibilità di scoprire in anteprima un nuovo libro; e chi, invece, accetta ma pretende di essere pagato per esprimere un proprio parere, in quanto ha fatto della sua passione un mestiere. A questo punto la lettura non è più solo piacere, ma guadagno; e perde quella spontaneità originale.
Nel libro si smette di leggere, la lettura non interessa più; diventa più importante il 'guardare', ecco perché il social Panorama diventa virale. Ogni essere umano può mostrarsi e nascondersi attraverso una vista disponibile ventiquattro ore su ventiquattro all'altro, costruendosi così una realtà fatta di illusioni (un po' come facciamo ogni giorno attraverso i mille social esistenti).
Su Panorama Ottavio Tondi vede Ligeia Tissot, o meglio, la sua vista, quello che lei ha deciso di donare agli occhi indiscreti dell'altro. Tondi non cerca il contatto con Ligeia, ma è lei a fare il primo passo scrivendogli un messaggio privato. Da quel primo messaggio privato al tragicomico (tragico per l'esito finale della vita del Tondi, comico non posso svelarvi perché) finale trascorrono quattro anni fatti di messaggi, citazioni, fotografie (della Tissot, non di Tondi) e appunti. Ebbene sì!, appunti. Ottavio Tondi diventa uno stalker-di-vittima-consenziente. Segue costantemente la vista di Ligeia, si appunta cosa vede sparso sul letto, fa congetture sulla salute della ragazza quando vede degli spinelli nel posacenere e via dicendo...come direbbero certi miei amici "entra in fissa per questa Ligeia". Ottavio Tondi si trasforma completamente: da Lettore, con la L maiuscola, da uomo colto che le persone vanno nei teatri per osservare mentre legge sul proprio divano, a anima persa nel vuoto di Panorama, innamorato perso di una ragazza mai conosciuta, di una fantasia volendo. Il declino umano, bello e buono, è impersonato da Ottavio Tondi.
Forse mi sono persa un pochino, ma in sostanza quello che mi è arrivato leggendo Panorama di Tommaso Pincio è una forte critica alla nostra società e un esempio, impersonato dal Tondi, di come ci siamo ridotti. In più si parla di libri e letteratura, e a me i libri che parlano di libri piacciono sempre.
Immagino che se siete arrivati fino in fondo a questo soliloquio sarete, giustamente, stremati, ma io vi ringrazio. Non è facile parlare di un libro come questo perché, come detto, ognuno può interpretarlo a suo modo e vederci richiami, riferimenti o personaggi reali.
A me è piaciuto. Tanto. E ve lo consiglio. Moltissimo.
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