Titolo: I due angeli.
Autore: Emiliano Gambelli.
Casa Editrice: Europa Edizioni.
Collana: Edificare Universi.
Pagine: 86.
[Letto in formato e-book]
Trama: Giovane e stridente, schietto e visionario, un romanzo breve che vi terrà agganciati alle pagine, senza lasciarvi il tempo di chiedervi...
...ma chi è Syrio? Quale parte di questa storia si chiama Syrio? Il protagonista? Il coprotagonista? Un pezzetto del protagonista? Quale che sia il suo ruolo, di sicuro ce n’è un altro. Il dualismo regna in queste strane pagine. Sono parole giovani, dirette e rapide. Si succedono l’una all’altra come le gocce di pioggia e tu non puoi contarle, né fermarle, né sperare di riuscire a seguirle tutte contemporaneamente. Più sensato è lasciarsi avvolgere dal temporale, giocando proprio sul duplice (duale?) significato del termine: “tempesta” e “relativo al tempo”. Cosa sarebbe successo se proprio in quell’attimo ci fosse stato un dettaglio diverso? Forse Giulia sarebbe ancora la sua ragazza, Eva poco più che un sogno e lui stesso una specie di relitto. Ma non è così...
I due angeli è l'opera prima di Emiliano Gambelli (Roma, 3 luglio 1984), musicista e cantante (e scrittore, ovviamente!). Si tratta di un racconto breve (sul sito di Europa Edizioni e nella prefazione al libro si parla di "romanzo", ma come ben sapete per me un romanzo devo essere sopra le 200 pagine), che si legge in meno di due ore.
Sono stata contattata alcune settimane fa dall'autore che mi chiedeva di leggere ed esprimere un parere sul suo primo lavoro. Ebbene, l'ho letto. Tutto d'un fiato. Senza pause o interruzioni. Ottantasei pagine intense, rapide, serrate, che non lasciano spazio a congetture o domande. Una storia articolata su più livelli stilistici e narrativi. Una narrazione fluida, dinamica, giovane e senza restrizioni. Le parole scorrono veloci sotto gli occhi del lettore. Ho trovato molto carina l'idea di evidenziare in grassetto o mettere in corsivo alcune parti del testo per distinguere pensieri, personaggi o situazioni. Una buona scelta stilistica, fuori dal coro, sicuramente.
Ora. Parlare del racconto senza fare spoiler è difficile, vista la sua brevità, ma ci provo comunque.
Il protagonista è Syrio. Chi è Syrio è difficile da capire fino alla fine. E' un pazzo? E' un sognatore? E' un'anima persa? E' un ragazzo oppresso dalla sua vita? O nessuna di queste? O tutte quante queste cose? Forse Syrio è tutte queste cose e nessuna di queste. O almeno questo è ciò che pensa il lettore fino alle ultime pagine, quando poi la situazione sembra chiarirsi. Ammetto che il finale mi ha sorpresa. Non mi aspettavo una risoluzione così, e, quindi, proprio per la sorpresa che mi ha riservato il finale devo dire "Bravo!" all'autore.
Come già detto, il racconto si legge velocemente e piacevolmente. Il linguaggio è coinvolgente e le continue citazioni musicali e quelle cinematografiche arricchiscono il quadro creato attorno a Syrio.
Un racconto d'esordio ben costruito. Peccato sia così breve (ma questa è una considerazione puramente personale).
Per concludere, vi riporto la dedica ad inizio libro, che ho adorato e che mi ha fatto entrare nel mood giusto per leggere il libro:
A Jacqueline per avermi tenuto per mano nel mondo reale così come nei sogni. A Tunde per non essersi mai arresa con me. Alla mia famiglia perché è mia.
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