Titolo: Il rumore dei tuoi passi.
Autore: Valentina d'Urbano.
Casa Editrice: Longanesi.
Pagine: 319.
Trama: In un luogo fatto di polvere, dove ogni cosa ha un soprannome, dove il quartiere in cui sono nati e cresciuti è chiamato «la Fortezza», Beatrice e Alfredo sono per tutti «i gemelli». I due però non hanno in comune il sangue, ma qualcosa di più profondo. A legarli è un’amicizia ruvida come l’intonaco sbrecciato dei palazzi in cui abitano, nata quando erano bambini e sopravvissuta a tutto ciò che di oscuro la vita può regalare. Un’amicizia che cresce con loro fino a diventare un amore selvaggio, graffiante come vetro spezzato, delicato e luminoso come un girasole. Un amore nato nonostante tutto e tutti, nonostante loro stessi per primi.
Ma alle soglie dei vent'anni, la voce di Beatrice è stanca e strozzata. E il cuore fragile di Alfredo ha perso i suoi colori. Perché tutto sta per cambiare.
Ho comprato questo romanzo nel solito negozietto dell'usato. Stavo girando tra gli scaffali e mi è saltato subito all'occhio. Non appena ho visto titolo e autrice mi sono ricordata delle parole della mia amica di Un buon libro e una tazza di thè che tanto mi aveva consigliato questa autrice. E allora l'ho preso. A scatola chiusa (un'altra volta!). Non sapevo bene cosa aspettarmi, l'ho preso sulla fiducia. Ed ho fatto bene, visto che era una vita che non mi succedeva di leggere un romanzo tutto d'un fiato. Ho divorato le 319 pagine in una giornata. Cosa incredibile e molto rara. Questo vorrà pur dire qualcosa.
Tutta la storia si svolge in una città italiana che non viene mai specificata. Potrebbe essere Roma, Milano, Palermo, Napoli o qualsiasi altra città. Alla "Fortezza", il quartiere delle case occupate, dello spaccio e del degrado, vivono i protagonisti: Beatrice, per tutti Bea, e Alfredo. Loro due, "i gemelli", una vita fuori dalla "Fortezza" non l'hanno mai sperimentata. Sono inseparabili fin dai nove-otto anni. Fanno tutto in simbiosi, anche se litigano e si picchiano. Due anime perse che si sono trovate e scelte nel mezzo del disagio che pervade la loro vita e l'intero romanzo. Sembra che insieme possano colorare e risollevare quel mondo che li circonda e li tiene prigionieri, ma, crescendo, scopriranno che le cose non sempre vanno secondo i piani.
Quando per "i gemelli" inizia il periodo dell'adolescenza, la loro amicizia si trasforma, diventa qualcosa di più, qualcosa di selvaggio, graffiante, profondo e inteso. Un amore più grande della "Fortezza", più grande e luminoso del degrado, del sesso, della gelosia, della droga. A vent'anni, "i gemelli" sono già saturi e spossati dalla vita. I problemi e le difficoltà si mangiano un po' alla volta le loro vite. Solo Bea riuscirà a reagire e sopravvivere alla vita, mentre il suo "gemello", il suo amico, il suo amore, la sua metà della mela (ammaccata, sporca, caduta a terra, ma non marcia, una mela comunque buona se se ne lava via lo sporco), non avrà altrettanta fortuna e sarà inghiottito in un vortice di dolore e sofferenza che se lo porterà via.
Questa è una storia di degrado, di povertà e di difficoltà, che potrebbe appartenere a qualsiasi periferia italiana. I temi toccati in questo romanzo sono moltissimi e tutti attuali e che fanno riflettere: degrado, povertà, aborto, droga, violenza domestica, omicidio, case occupate e molti altri. L'autrice tocca tutti questi temi con una delicatezza e un'attenzione uniche, senza mai scadere nel banale, nel già letto o nell'ovvio. Inserisce tutti questi temi nella trama senza esagerare, senza forzare, senza enfatizzare troppo. Uno stile delicato, ma allo stesso tempo ruvido e diretto che coinvolge il lettore sin da subito.
Una storia di periferia. Una storia di quelle che arrivano alle luci della ribalta solo quando ci scappa il morto, altrimenti tutti fanno la propria vita e nessuno ci bada. Una storia che potrebbe essere la storia di chi ci sta seduto vicino sull'autobus, ma che noi non possiamo nemmeno immaginare. Perché un romanzo così ti apre gli occhi, ti ricorda quanto sei fortunato ad avere un tetto, dei genitori amorevoli e degli amici sinceri, ti ricorda quanto sei fortunato a poter studiare, andare all'università, costruirti un futuro roseo. Mentre chi abita alla "Fortezza" ha poche possibilità di superare i trent'anni, non studia, non va all'università, non riesce nemmeno a trovarsi un lavoro.
Un romanzo delicato e incisivo. Una denuncia sociale (per chi vuole vederla) sulle differenze sempre più marcate tra periferie e città. Un racconto di vita, di morte e di rinascita. Un romanzo bellissimo, che resta nel cuore. Assolutamente da leggere.
Ora metto la tua recensione sulla mia pagina... Mi fa piacere guarda, non sai quanto, che quest'autrice ti sia piaciuta. Le ho fatto tanta pubblicità ed è bello che anche per altri il primo incontro con un suo libro sia stato così positivo!
RispondiEliminaSi guarda, mi hai consigliata davvero bene! Grazie! ;)
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