Titolo: La frusta e l'onda.
Autore: Irene Reffo.
Formato: digitale.
Pagine: 23.
Trama: Breve racconto erotico in cui il BDSM incontra l’amore, legati entrambi dal fil rouge del dolore, emotivo e fisico. Un dolore, però, che non è mai odio, semmai un amore così forte e profondo da scendere negli Inferi per cercare di sopravvivere. Le pratiche BDSM non sono intese come mero piacere, ma come risorsa ultima per compensare ad un amore che non ha abbastanza forza per esistere. Una storia che non vuole fermarsi al puro e semplice erotismo, ma vuole scendere fin dentro all’anima, pescando a piene mani dall’immenso mare dei sentimenti. Erik e Christian: apparentemente due personaggi completamente opposti, in realtà due facce della stessa medaglia, due sfumature dell’amore e, nello stesso tempo, del dolore. Lacrime e sangue, polvere e ferro. E un amore che non è mai venuto meno.
Come vi avevo annunciato alcune settimane fa in occasione della segnalazione di questo racconto qui sul blog, ho letto La frusta e l'onda, breve racconto nato dalla penna di Irene Reffo.
La storia segue quel filone molto in voga al momento (sì!, proprio quello delle Sfumature) che vuole raccontarci di una lei che incontra un lui dominatore e maschio e che si lascia dominare. Ma alla consueta accoppiata si aggiunge un terzo tassello, a creare una specie di triangolo con un vertice che appartiene al passato.
La protagonista soffre per una storia finita e si butta nel BDSM e nel dolore per dimenticare e non pensare. Ovvero, si trasforma in creatura dominata per scelta, come se fosse la scelta più ovvia per non pensare al passato. Il desiderio di dolore della protagonista è quasi patologico e un po' mi ha preoccupata. Se, invece di essere un racconto breve, fosse stato un romanzo non oso immaginare cosa avrebbe potuto combinare Christian (che poi, i dominatori si chiamano tutti Christian? Attenzione ragazze se conoscete un Christian!).
La narrazione, le azioni e i pensieri scorrono veloci, e non potrebbe essere diversamente visto che si tratta di un racconto breve, ma qualche paginetta in più non ci sarebbe stata male. Lo stile narrativo di Irene mi piace. Mi piace in questo racconto tanto quanto mi era piaciuto nel racconto (inedito) che mi aveva inviato tempo fa. Irene, a mio modestissimo parere, ha grandi potenzialità e sicuramente sentiremo ancora parlare di lei. La frusta e l'onda rappresenta solo una piccolissima parte di quello che può fare e produrre. Nonostante non sia il mio genere prediletto, ho letto piacevolmente il racconto e auguro a Irene il meglio per la sua carriera da scrittrice!
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