Titolo: L'ultima danza.
Autore: Emiliano Gambelli.
Casa Editrice: Augh Edizioni.
Pagine: 62.
Formato: e-book.
Trama: Carmelo e Livio sono cresciuti insieme e insieme si trovano a vivere una vita che non li soddisfa, circondati da una società bigotta e sputasentenze. Due maschere indossate per gioco danno ad entrambi la possibilità di riscattarsi, di mostrare a se stessi il proprio valore e la propria onnipotenza. Inizia così un gioco perverso, fatto di terrore e redenzione, che sconvolgerà in modi diversi l’esistenza di chi si troverà sulla loro strada. Emiliano Gambelli si cimenta in un thriller dai risvolti inaspettati che, anche grazie ad un costante – e sapiente – cambio del punto di vista, spiazza il lettore e lo trascina in una spirale di emozioni ed eventi di cui l’epilogo finale rappresenta solo una delle tappe. Alla seconda prova letteraria, con L’ultima danza il giovane autore pare così raggiungere la sua maturità letteraria, come sottolinea anche Marcello Rodi, scrittore e autore della prefazione: “[…] Emiliano riesce a fare quel salto di qualità dalla sua prima opera che non riesce sempre a tutti, architettando una trama ricca di colpi di scena e di sorprese che rende il racconto godibile al lettore […]”.
Come ben sa chi segue il blog, tendo a non leggere libri in formato digitale. Un po' perché non mi piace, un po' perché faccio fatica. Ma per Emiliano Gambelli ho fatto un'eccezione. Quando avevo letto il suo primo lavoro, I due angeli, ero rimasta piacevolmente colpita e quindi ho trovato più che giusto leggere anche questo nuovo racconto.
Il racconto, purtroppo, è breve e si legge in un'oretta, ma lo stile di Emiliano Gambelli è unico e coinvolge il Lettore fin dalle prime pagine. La storia viene raccontata da più di un narratore: Carmelo, Battiston, Livio e un poliziotto. Tutti con le loro ragioni, i loro sogni, le loro idee e i loro destini. In poco più di 60 pagine si susseguono le vite e le speranze dei protagonisti e il Lettore si sente coinvolto e smanioso di conoscere quello che succederà.
Il capitolo conclusivo ci racconta la morte come una danza, l'ultima danza appunto, una metafora forte, potente e coinvolgente. Un'idea singolare e assolutamente azzeccata.
Non so cosa altro dirvi se non invitarvi a leggerlo. Questo racconto va gustato-in-lettura, non si può raccontare o svelare. È troppo particolare, per narrativa e immagini, per essere descritto.
È la seconda volta che leggo Emiliano Gambelli ed ogni volta è una meravigliosa sorpresa.
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