Titolo: Caduta libera.
Autore: Nicolai Lilin.
Casa Editrice: Einaudi.
Pagine: 323.
Trama: Nel settembre dell'anno 1999 la Federazione Russa annuncia ufficialmente l'inizio della seconda operazione antiterroristica nel territorio della Repubblica Federativa della Cecenia e nella zone confinanti con il Caucaso del Nord. Lilin racconta quello che hanno vissuto i giovani dell'esercito russo in quel periodo, durante il loro servizio militare obbligatorio; e quello che hanno vissuto i civili, mentre nella loro terra operavano due eserciti nemici. L'autore di "Educazione siberiana" narra in presa diretta la vera faccia della guerra, quella che non si vede nei film, nei documentari, e che si vede solo a tratti nei reportage giornalistici o nei racconti degli osservatori di pace e dei difensori dei diritti umani. Racconta tutto in modo tale da permettere a ogni lettore di vivere i momenti della guerra, di attraversarla a fianco dei soldati, di sentirne l'oscenità sulla propria pelle. Mostrandone soprattutto le contraddizioni. Un libro che vuole essere apolitico, neutrale; che racconta la guerra, la vita e la morte, le ingiustizie, gli orrori e gli atti di onestà così come apparivano nella vita di ogni giorno in Cecenia; che descrive le sensazioni, la perdita dell'equilibrio, i cambiamenti dell'essere umano che avvengono nel caos, oltre i limiti dell'etica e della morale. Non un saggio storico, ma un romanzo costruito su particolari veri, con vite vere.
Se avete letto la mia recensione di Educazione siberiana, potete capire quanto volessi leggere anche il secondo capitolo della trilogia. Ci ho messo molti giorni perché il tempo libero è sempre meno, ma ne è valsa la pena!
Anche il secondo volume della trilogia siberiana è un concentrato di vita (in guerra), di persone e di emozioni. Il lettore si trova a marciare al fianco dei soldati, a soffrire con loro durante un attacco e a sparare all'impazzata contro i nemici. Il livello di coinvolgimento è altissimo.
A dispetto di quello che si potrebbe pensare, Lilin non scrive un libro politico, anzi!, racconta con naturalezza e semplicità quello che accadeva in guerra, senza mezzi termini e giri di parole, ma non con gli occhi di chi stava a Mosca sorseggiando tè nero, bensì con quelli di chi la guerra in Cecenia l'ha vissuta e sofferta sulla propria pelle. Questo rende il romanzo coinvolgente e unico nel suo genere, personale e fin troppo reale.
Ammetto che, per gli argomenti trattati, ho preferito Educazione siberiana a Caduta libera, ma solo perché leggere certi passaggi non lascia indifferenti e sconvolge un pochino. Ora non vedo l'ora di procurarmi anche il terzo volume e completare la lettura della trilogia (cosa che accadrà nel 2017 ormai).
Io non so se avete mai letto Lilin, se è il vostro genere o meno, ma io ve lo consiglio. Ne vale sicuramente la pena, se non altro perché racconta la vita vera, quella che i telegiornali e i giornali infarciscono di troppa retorica e poco buonsenso. Non c'è che da imparare dalle pagine scritte da Lilin e la lettura non serve un po' anche a questo? Tuffatevi! Potreste sentirvi persi leggendo certe vicende, ma Lilin vi terrà per mano e vi guiderà per strade poco battute, ma che nascondono un grande fascino e molto potenziale!
Trilogia siberiana è stata la mia prima lettura del 2016 e la ricordo con molto piacere. In particolare il libro che mi ha colpita di più è proprio "Caduta libera" forse perché meno frammentario di "Educazione siberiana" e quindi più coinvolgente per me. Bella recensione, mi ha fatto piacere rivivere il libro con le tue parole dopo quasi un anno. Un abbraccio :)
RispondiEliminaA me manca il terzo volume...non sono ancora riuscita a recuperarlo... :/
EliminaA me, in tutta onestà, è piaciuto di più il primo, ma non tirerò le somme fino a che non avrò letto anche il terzo!
Mi fa piacere ritrovarti qui comunque! Un abbraccio