Titolo: Macerie.
Autore: Claudio Piras Moreno.
Casa Editrice: VandA.
Pagine: 190 (e-book).
Trama: Durante un’alluvione una frana distrugge il paese di Antro e con esso svanisce ogni possibilità per Pietro di ricordare il proprio passato. Mentre tra le macerie ancora si scava, i sogni lo tormentano e lo guidano. Egli allora torna ad Antro e vi trova un ultimo superstite: Antòni. Se lo porta a casa, convinto che costui possa rendergli il passato, ricomponendo la sua storia e quella del paese. Si succedono i racconti “delle genti” ormai scomparse. Storie drammatiche e poetiche, difficili da credere, perché non tutto corrisponde a quanto i superstiti rammentano. Chi è allora Antòni? Mente dunque quando dice di parlare con i fantasmi di Antro? Difficile dirlo, ma pian piano le sue parole paiono indicare una via di redenzione per un’umanità colpevole e innocente insieme.
Ho letto Macerie su invito dell'autore. Come sapete, non amo molto leggere in formato digitale, ma qui ho fatto una delle poche eccezioni. Il libro mi incuriosiva e a ragione. Non è un romanzo e men che meno uno di quei libri da birra e ombrellone. E' un racconto di vita ed esperienza. Un libro molto emozionale. Lo stile è molto particolare e il lessico molto ricercato. Si legge velocemente (a parte la sottoscritta che ci ha messo un sacco a causa del formato...) perché non si vede l'ora di girare pagina e vedere cosa succede poi. I personaggi sono davvero tanti e, ammetto, ci ho messo un po' ad inquadrarli tutti. Tutti con la loro storia. Tutti con la loro verità. Tutti alla ricerca della Verità.
Il cuore del libro credo sia questo:
Già da anni Antro non era più la stessa. I suoi boschi si facevano più radi e malati. La gente tagliava gli alberi, li bruciava, a volte per dispetto a uno, per rabbia nei confronti di un altro, per un poco di legna a buon mercato, per costruirci al loro posto una casetta nuova, per farci una strada più comoda dalla quale raggiungerla o per piantarci un orticello e coltivarci le verdure. Tante motivazioni, tutte senza mai interpellare la montagna. E, forse perché era stata tradita e stuprata, alla fine lei si era ribellata, vendicandosi con ben poca clemenza. Ora per quei pochi sopravvissuti, e forse persino per i morti, la cosa più importante era riuscire a dimenticare, addormentare la propria coscienza, cancellare la memoria e, se ancora rimaneva qualcosa, prendersela con il prossimo.
infatti il tema centrale del libro è il rapporto uomo-Natura. Un rapporto, lo sappiamo bene, difficile e che sempre più mette alla prova regioni e uomini. La Natura, sfruttata, distrutta, violentata, spesso si ribella all'uomo ed ecco che si verificano i grandi disastri naturali che si portano via uomini, case e ricordi.
La storia narrata in Macerie inizia proprio in questo modo, con una gigantesca e distruttiva frana che si porta via persone, cose e memorie. A ridonare memoria ai superstiti, e soprattutto a Pietro (con un colpo di scena ben costruito a mio avviso), ci pensa Antòni, il dissepolto, colui che è rimasto per sette lunghissimi giorni sotto le macerie della vecchia Antro e che parla con gli spiriti dei morti. Tra un racconto e l'altro, Antòni ricostruisce la vita e la memoria di chi è stato portato via dalla frana. Tra verità, mezze-verità ed errori, si scoprirà che le macerie non sono solo quelle materiali rappresentate dalle case e da ciò che la montagna ha distrutto, ma che le macerie, quelle più pesanti e difficili da rimuovere, sono quelle nell'animo di chi è sopravvissuto alla montagna, tra inganni, tradimenti e bugie.
Un libro molto particolare, importante, che attraverso la tragedia scava nell'animo umano per coglierne le mille sfumature. L'occhio del Lettore segue quello indagatore dell'autore nelle vite e nei pensieri degli abitanti di Antro per scoprire che spesso l'uomo porta nel proprio cuore macigni enormi dei quali è quasi impossibile liberarsi senza l'aiuto di altri.
Un libro di tragedia e speranza. Di morte e rinascita. Di odio e amore.
Stavolta mi sento proprio di consigliarvelo. Spero di avervi incuriositi almeno un po'. Alla prossima!
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RispondiEliminaGrazie Antonella per la bella recensione, mi ha commosso. Sopratutto perché il tuo invito finale è stato disatteso. Però la tua recensione ha colto gli aspetti più importanti. L'estratto che hai scelto è davvero il cuore del libro, sebbene ci siano parti narrative più belle. Grazie ancora e un grande abbraccio da parte mia, di cuore.
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