sabato 30 luglio 2016

La meccanica del cuore, Mathias Malzieu.

Titolo: La meccanica del cuore.
Autore: Mathias Malzieu.
Casa Editrice: Feltrinelli.
Pagine: 147.

Trama: Nella notte più fredda del mondo possono verificarsi strani fenomeni. È il 1874 e in una vecchia casa in cima alla collina più alta di Edimburgo il piccolo Jack nasce con il cuore completamente ghiacciato. La bizzarra levatrice Madeleine, dai più considerata una strega, salverà il neonato applicando al suo cuore difettoso un orologio a cucù. La protesi è tanto ingegnosa quanto fragile e i sentimenti estremi potrebbero risultare fatali. L’amore, innanzitutto. Ma non si può vivere al riparo dalle emozioni e, il giorno del decimo compleanno di Jack, la voce ammaliante di una piccola cantante andalusa fa vibrare il suo cuore come non mai. L’impavido eroe, ormai innamorato, è disposto a tutto per lei. Non lo spaventa la fuga né la violenza, nemmeno un viaggio attraverso mezza Europa fino a Granada alla ricerca dell’incantevole creatura, in compagnia dell’estroso illusionista Georges Méliès. E finalmente, due figure delicate, fuori degli schemi, si incontrano di nuovo e si amano. L’amore è dolce scoperta, ma anche tormento e dolore, e Jack lo sperimenterà ben presto. Intriso di atmosfere che ricordano il miglior cinema di Tim Burton, ritmato da avventure di sapore cavalleresco, La meccanica del cuore è al tempo stesso una coinvolgente favola e un romanzo di formazione, in cui l’autore, con scrittura lieve ed evocativa, punteggiata di ironia, traccia un’indimenticabile metafora sul sentimento amoroso, ineluttabile nella sua misteriosa complessità.


Ho scoperto questo libro grazie alla mia amica Martina di Un buon libro e una tazza di tè. Prima sì, ne avevo sentito parlare, ma non me ne ero mai interessata, ma poi la recensione di Martina mi ha incuriosita e alla prima occasione ho acquistato il libro. 
Molte delle blogger e delle book-tubers che seguo hanno adorato questo libro, ma la mia mamma (che lo ha letto prima di me) non era rimasta soddisfatta ed ero molto preoccupata che non sarebbe piaciuto nemmeno a me. Quando l'ho preso in mano, ho allontanato tutti i timori e mi sono lasciata trasportare...
Il 16 aprile del 1874 nevica su Edimburgo. Un freddo cane, fuori dal normale, inchioda la città. I vecchi commentano che potrebbe essere il giorno più freddo del mondo. Il sole sembra scomparso per sempre. Il vento è sferzante, i fiocchi di neve sono più leggere dell'aria. BIANCO! BIANCO! BIANCO! Esplosione sorda. Non si vede altro. Le case ricordano locomotive a vapore, il fumo grigiastro che esala dai camini fa scintillare un cielo d'acciaio. (Incipit)
Uno degli incipit più belli che abbia mai letto. Ti cattura fin da subito e ti viene spontaneo leggere ad alta voce per dare tridimensionalità alle parole e ai pensieri del piccolo Jack. Ebbene, io ho letto quasi tutto il libro ad alta voce, rischiando di sembrare scema e pazza alle orecchie dei vicini (insomma, è estate, le finestre sono aperte, abito in una stradina cieca con le case a cinque metri l'una dall'altra). La lettura ad alta voce ha regalato a questo libro quel tocco in più, non so perché. Io non leggo praticamente mai ad alta voce, ma stavolta mi è venuto naturale...A voi non capita mai? Vi prego ditemi di sì, altrimenti mi sentirei stupidissima.

Catturata dall'incipit, la lettura è scivolata via velocemente e senza grandi pause, anche perché il libro si legge in poco tempo perché è breve. 
Malzieu regala al Lettore una favola moderna che segue (senza raggiungere) lo stile di Tim Burton, che io adoro. Forse sono proprio l'atmosfera e i personaggi sullo stampo di quelli di Burton che mi hanno fatto amare il libro e che non hanno permesso alla mia mamma di apprezzarlo (a lei Burton non piace). 

Ho trovato questo libro delicato, dolce, ma allo stesso tempo reale e doloroso. Me lo sarei strappata io dal petto l'orologio a cucù se avesse potuto aiutare Jack a superare la delusione. 
Questa favola moderna dalle tinte burtoniane rappresenta un esempio perfetto di romanzo di formazione; è un libro adatto agli adolescenti ed ai giovani adulti perché, con grazia e tatto, racconta l'amore con tutte le sue sfumature (e non solo con lo sbrilluccichio e gli occhi a cuoricino dei libri che vengono proposti ai giovani di oggi). 
Io sono rimasta piacevolmente incantata da questa favola. E credo anche che, oltre a consigliarla al mondo, la rileggerò. E' toccante al punto giusto. E' reale al punto giusto. E' fantastica al punto giusto. E' giusta.

Mi è piaciuto molto il rapporto tra Jack e Madeleine che, come una madre, cerca di proteggere il ragazzo dalla vita e dall'amore, perché, si sa, l'amore può farti volare fin sulla vetta più alta, ma al contempo farti precipitare nell'abisso più profondo. E chi ha sofferto, spera sempre che ai propri cari non debba succedere mai.
Temeva terribilmente il giorno in cui saresti diventato adulto. Ha cercato di regolare la meccanica del tuo cuore in modo da tenerti sempre accanto a sé. Ci aveva promesso che si sarebbe abituata all'idea che forse anche tu avresti sofferto per amore, poiché così è la vita. Ma non ne è stata capace.
Che altro dire? Leggete questo libro, una favola moderna che vi entrerà nel cuore. Un insegnamento sull'amore, ma anche sul rapporto genitori-figli. Assolutamente da leggere.

2 commenti:

  1. Come sempre adoro le tue recensioni, anche quando il mio punto di vista è diametralmente opposto. Anche io ho letto La meccanica del cuore, ci ho scritto anche un post sul blog, ma, come tua mamma, non l'ho apprezzato, nonostante gli evidenti richiami alle atmosfere burtoniane (che io adoro!!!)Secondo me la nota stonante è proprio lo stile scelto dall'autore, che io ho trovato eccessivamente poetico e artificioso, faticoso da leggere, e non perché io preferisca letture più pragmatiche, anzi, sono una grandissima fan di Baricco. Ho apprezzato però la scelta del finale, l'ho trovata coraggiosa e solida e per me già questo ha salvato l'intero libro. E' bello però leggere una recensione che mostri da un'altra prospettiva un libro che io ho promosso per un pelo, mi ha fatto venire voglia di riprenderlo e magari cambiare anche idea! :D Per ora comunque, sono nel team mamma! ;)

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    1. Ahahah...il team mamma al momento vince! Devo trovare altri membri per il mio team! :D
      Io Baricco non lo sopporto proprio. Mi sono approcciata a lui alcune volte, ma con scarsissimi risultati.

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